Halloween, le mete più inquietanti (e affascinanti) dove vivere esperienze “da brividi”

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Di Panorama
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C’è un momento dell’anno in cui il mondo intero sembra respirare all’unisono, sospeso tra il visibile e l’invisibile. È Halloween, quando le città si accendono di zucche e misteri, e i viaggi si trasformano in rituali di passaggio. Secondo il report NowNext’25 di Omio, il 32% degli italiani prevede di viaggiare di più nell’anno a venire, ma non tanto per “andare”: per vivere esperienze. Micro-viaggi, fughe di due o tre giorni, mete raggiungibili in poche ore ma capaci di lasciare un segno.

Halloween, con la sua antica alchimia tra mito e rito, diventa il terreno perfetto per questa nuova forma di esplorazione.

I riti: tra soglia e silenzio

In principio fu il fuoco. Quando il 31 ottobre segnava la fine del raccolto e l’inizio del buio, le popolazioni celtiche accendevano grandi falò per proteggersi dalle forze oscure che si diceva tornassero a camminare sulla terra. Era il Samhain, la notte in cui le porte dell’Altro Mondo si aprivano e gli spiriti dei defunti potevano attraversare la soglia. I villaggi si vestivano di silenzio, e ogni casa lasciava una lanterna accesa per guidare i propri cari nell’oscurità.

Le maschere avevano un compito preciso: confondere i demoni, impedire loro di riconoscere i vivi. Le rape scavate, antesignane delle zucche moderne, venivano intagliate come piccoli talismani luminosi. Persino i banchetti non erano solo feste, ma atti di protezione: lasciare del cibo fuori dalla porta era un modo per placare gli spiriti affamati.

Oggi, in chiave più pop, questi gesti si sono trasformati in rituali urbani: feste in costume, sfilate, luci arancioni e suoni sintetici. Eppure, sotto la superficie luccicante, Halloween resta quello che è sempre stato — un rito di passaggio. La notte in cui si onora ciò che finisce e si accoglie ciò che ricomincia.

Italia: dove le streghe hanno ancora voce

In Liguria, tra le vette dell’entroterra imperiese, Triora continua a chiamare a sé chi non ha paura del mistero. Le pietre del borgo raccontano ancora i processi alle streghe del XVI secolo, e chi percorre i suoi vicoli giura di sentire sussurri di donne dimenticate. Durante Autunnonero, il ghost-tour notturno attraversa il borgo come un incantesimo collettivo, tra lanterne, leggende e un museo dedicato alla stregoneria.

A Roma, invece, le ombre degli imperatori camminano accanto ai fantasmi dei poeti. Tra Castel Sant’Angelo e Piazza Navona, il ghost-tour del Centro Storico riporta alla luce storie di amori maledetti e apparizioni di nobildonne che non hanno mai lasciato davvero i palazzi barocchi.

E in Emilia-Romagna, Halloween è pura energia: a Imola, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari si trasforma per una notte in un’enorme città delle maschere con il Monsterland Festival, tra musica, performance e costumi visionari.

L’Europa tra catacombe e danze sul fiume

In Francia, Parigi si lascia attraversare dal suo lato oscuro. Le Catacombe, con i teschi disposti in geometrie perfette, si popolano di tour notturni, mentre sopra, tra le vie del Marais, si accendono installazioni e spettacoli immersivi che fondono arte e paura.

In Germania, Amburgo celebra Halloween sull’acqua: la Haunted Cruise scivola tra i magazzini del porto, in un’atmosfera sospesa tra techno e teatro gotico, dove i costumi diventano veri tableaux vivants.

Più a est, Budapest accende il Danubio. Dalle crociere in maschera ai tour teatrali nei sotterranei del Castello di Buda, la capitale ungherese unisce l’eleganza mitteleuropea all’eco di antiche leggende slave, tra vampiri e spiriti erranti.

(Tutte le rotte europee sono prenotabili su Omio.)

Oltreoceano: dove la leggenda diventa carnevale

Negli Stati Uniti, New York si trasforma in un palcoscenico vivente con la Village Halloween Parade, una delle sfilate più iconiche del mondo. Migliaia di costumi invadono le strade del Greenwich Village, mentre poco fuori Manhattan, a Sleepy Hollow, il mito del Cavaliere Senza Testa prende vita tra tour nel cimitero e rievocazioni notturne.

In Messico, il Día de los Muertos non è paura, ma poesia. Dal 26 ottobre al 5 novembre, il Paese celebra la vita attraverso la morte, tra fiori d’arancio, altari, teschi di zucchero colorati e processioni che attraversano città coloniali e siti precolombiani. È una danza tra mondi, dove la memoria diventa festa.

E poi c’è San Paolo, dove Halloween assume un ritmo tropicale: la Noite dos Monstros trasforma la città in una giungla urbana di luci e musica, tra street art e rooftop bar. È la versione brasiliana del mistero — un carnevale notturno in cui i demoni danzano al suono dei tamburi.

Come si festeggia Halloween nel mondo: tradizioni a confronto

Ogni Paese custodisce un modo diverso per dialogare con l’ignoto.
In Irlanda e Scozia, dove tutto ebbe inizio, la notte del 31 ottobre è ancora dedicata ai falò, alle fiaccole che illuminano le colline e ai raduni familiari in cui si condividono dolci speziati e storie antiche. Il fuoco non è spettacolo: è confine, protezione, ricordo.

Negli Stati Uniti e in Canada, Halloween è il grande teatro collettivo. Le case si riempiono di ragnatele finte e zucche intagliate, i bambini bussano alle porte travestiti da mostri e principesse, e il trick-or-treat diventa rito d’iniziazione: imparare che ogni paura, se condivisa, fa meno male.

In Messico, la notte si trasforma in un’esplosione di colore. Gli altari si riempiono di cibo e fiori, i cimiteri diventano salotti a cielo aperto, e le famiglie cantano accanto alle tombe. Il Día de los Muertos è un inno alla vita, un modo per dire ai propri cari che nessuno se ne va davvero.

In Cina, durante il Hungry Ghost Festival, si offrono acqua, incenso e denaro di carta agli spiriti vaganti, affinché trovino pace e non restino intrappolati tra i due mondi. È una notte di rispetto e di silenzio, dove anche il profumo del tè bruciato diventa preghiera.

In Giappone, il festival dell’Obon — che cade a metà agosto — racconta lo stesso dialogo con gli antenati. Le lanterne, accese e lasciate scivolare sull’acqua, segnano il ritorno delle anime verso l’aldilà: piccole stelle che galleggiano tra fiume e luna.

E in Italia, le giornate di Tutti i Santi e dei Morti conservano un respiro simile: fiori nei cimiteri, tavole imbandite per i defunti, dolci della memoria come le ossa di morto o i pani dei santi. Un dialogo antico, sommesso, che lega la festa più pagana del calendario alle sue radici più spirituali.

Quando il viaggio diventa rito

Dalle streghe liguri ai fantasmi romani, dalle catacombe parigine ai fiumi del Danubio, il viaggio di Halloween 2025 non è solo turismo tematico: è un ritorno al senso arcaico del viaggio, quello che unisce le anime, accende la curiosità e lascia una traccia.

In fondo, come insegnano le leggende, ogni viaggio è una soglia. E attraversarla — anche solo per un weekend — è il modo più antico per sentirsi vivi.

Autore
Panorama

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