Hacker falsifica indirizzo di consegna e ruba una Lamborghini
- Postato il 21 novembre 2024
- Curiosità
- Di Virgilio.it
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Negli ultimi anni la tecnologia ha preso sempre più piede nelle nostre vite. Ormai non c’è un solo aspetto dove non c’è lo zampino di qualcosa di anche solo lontanamente smart. Questo da un lato ha indubbiamente facilitato molte cose, ma dall’altro ci espone ogni giorno a pericoli che in molti, purtroppo, ignorano. I ladri, infatti, in molti casi hanno dismesso il classico passamontagna per passare all’azione con un pc.
Ogni anno la Polizia Postale riceve tantissime segnalazioni di truffe online che coinvolgono inevitabilmente anche il mercato dell’auto. Fantomatiche vetture vendute a prezzi stracciati che non esistono, assicurazioni farlocche e tanto altro. Per questo motivo è bene che ognuno stia con gli occhi bene aperti su questo tipo di situazioni. Ne sa qualcosa il giocatore statunitense di baseball Kris Bryant, che si è reso, suo malgrado, protagonista di uno spiacevole episodio di truffa online.
Un piano ingegnoso
Il ragazzo, che gioca nei Colorado Rockies, ha subito il furto della sua Lamborghini Huracan in maniera davvero molto particolare. Solitamente lui vive alcuni periodi dell’anno a Las Vegas, questo lo spinge a portarsi dietro alcune delle sue vetture. In questa occasione, così come aveva fatto anche in passato, ha commissionato ad una ditta di trasporti di prelevare la propria Huracan del 2023 a Sin City. Il problema però è che quell’auto, a quel punto, è letteralmente scomparsa nel nulla. Il 32enne è stato costretto così a denunciarne la scomparsa.
La Polizia ha subito indagato sull’accaduto ed è venuto fuori che la ditta di trasporti aveva subito una compromissione dell’email aziendale. Grazie a questo sofisticato piano il malintenzionati hanno contraffatto l’indirizzo di destinazione facendosi consegnare la vettura ad un altro indirizzo a Las Vegas. Un piano ordito nei minimi dettagli o quasi, che ha portato questi hacker malviventi ad impossessarsi della Lamborghini Huracan di Bryant.
Com’è andata a finire
La Polizia, usando la rete di telecamere dissipate per la città è riuscita a ricostruire l’intero percorso del camion che trasportava la vettura grazie al riconoscimento della targa. Una settimana dopo l’accaduto gli inquirenti hanno arrestato diversi sospettati e soprattutto hanno recuperato altre 2 auto che risultavano rubate e che avevano documenti falsi di immatricolazione. Questa storia particolare ha fatto in poco tempo il giro del mondo, ma sicuramente ci insegna che la sicurezza informatica diventa un tratto fondamentale da tenere in considerazione per ogni persona singola, ma anche per ogni azienda.
Certo questi malviventi se ne inventano sempre una nuova. Ricordiamo che solo pochi mesi fa era finita nel mirino addirittura la Ferrari. In quel frangente, grazie all’utilizzo di deepfake, era stata riprodotta alla perfezione la voce del CEO Vigna. Una storia da film di Spielberg che aveva coinvolto un manager di Maranello, contattato da questa intelligenza artificiale per provare ad estorcergli informazioni top secret sul Cavallino Rampante. In quel frangente però, una domanda molto specifica rivolta dal malcapitato all’AI aveva sventato quella che poteva rivelarsi una brutta truffa. Il consiglio è sempre quello di non dare informazioni sensibili attraverso messaggi o telefonate e di accertarsi sempre che si stia parlando con la persona prescelta. Fortunatamente l’AI, almeno al momento, non è capace di replicare alla perfezione le interazioni umane.