Hacker arrestato conosceva le password di pm e utenti del ministero della Giustizia

  • Postato il 16 ottobre 2024
  • Di Tgcom24
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Hacker arrestato conosceva le password di pm e utenti del ministero della Giustizia

 

 

Le password di magistrati e procuratori In particolare Carmelo Miano era in possesso, tra Firenze, Perugia e Torino, di ben 46 password di altrettanti magistrati inquirenti, tra cui anche quelle dei procuratori di Perugia e di Firenze. E' quanto emerge dagli approfondimenti investigativi eseguiti dalla procura di Napoli sulle informazioni acquisite e analizzate dagli inquirenti nell'ambito dell'indagine sulle incursioni dell'hacker siciliano. Ai giudici del tribunale dei Riesame di Napoli la procura ha chiesto la conferma della detenzione in carcere per l'indagato. 

 

L'obiettivo sarebbe stato vendere i dati La procura di Napoli ritiene "estremamente pericoloso" l'hacker, arrestato all'inizio di ottobre nell'ambito di una indagine della Polizia Postale coordinata dalla procura di Napoli sulle violazioni ai server del Ministero della Giustizia. Per gli inquirenti l'imponente quantità di dati sequestrati a Miano, poco si conciliano con la circostanza, sostenuta dall'indagato, che l'unico obiettivo era conoscere lo stato delle indagini che lo riguardavano. Il movente dichiarato da Miano non corrisponderebbe con quanto emerso dagli approfondimenti investigativi (che proseguono) e che invece parrebbero sostenere la tesi secondo cui il suo reale obiettivo era vendere i dati.

 

Il wallet con diversi milioni in criptovalute I magistrati del pool cybercrime di Napoli non escludono connessioni tra l'hacker ed eventuali committenti. E tra gli indizi a sostegno di questa tesi c'è, tra l'altro, il wallet trovato in suo possesso con diversi milioni in criptovaluta (già sequestrato). La procura di Napoli ha annunciato che è in corso la separazione degli atti per la loro trasmissione agli uffici inquirenti competenti in relazione alla violazione delle mail dei magistrati che appartengono a diverse procure italiane. I pm partenopei si sono poi detti contrari con l'attenuazione della misura cautelare del carcere con i domiciliari. 

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Autore
Tgcom24

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