“Ha introdotto un fungo patogeno negli Usa”: arrestata ricercatrice cinese. “Finanziata da Pechino, è agroterrorismo”

  • Postato il 4 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Si chiamano Yunqing Jian, 33 anni, e Zunyong Liu, 34 anni. Sono due fidanzati, cittadini della Repubblica Popolare Cinese. Sono stati fermati e interrogati dall’Fbi con l’accusa di aver introdotto negli Stati Uniti un fungo chiamato Fusarium graminearum, classificato dalla letteratura scientifica come potenziale “arma di agroterrorismo“. “Questo fungo nocivo – ha reso noto il Dipartimento di giustizia – causa la ‘carie della testa’, una malattia che colpisce grano, orzo, mais e riso, e causa ogni anno miliardi di dollari di perdite economiche in tutto il mondo. Le tossine del Fusarium graminearum causano vomito, danni al fegato e difetti riproduttivi negli esseri umani e nel bestiame”. Ora i due sono accusati di cospirazione, contrabbando di merci negli Stati Uniti, false dichiarazioni e frode sui visti.

Secondo il fascicolo che li accusa, Jian ha ricevuto finanziamenti dal governo cinese per il lavoro svolto sull’agente patogeno in patria – ha conseguito un dottorato di ricerca in fitopatogeni all’Università di Zhejiang – “e i suoi dispositivi elettronici contengono informazioni che descrivono la sua appartenenza al Partito Comunista Cinese“. Secondo i pubblici ministeri, Jian ha ricevuto denaro da una fondazione cinese finanziata in gran parte dal governo di Pechino per condurre studi post-dottorato e fare la ricerca sul Fusarium graminearum. Il suo fidanzato Liu, sempre secondo la denuncia, lavora in un’università cinese dove conduce ricerche sullo stesso argomento. Quando il 27 luglio scorso è stato fermato all’aeroporto di Detroit e lo hanno trovato in possesso di campioni del fungo “gli ufficiali della dogana e della protezione delle frontiere hanno interrogato Liu, questi ha rilasciato false dichiarazioni sullo scopo della sua visita negli Stati Uniti e sulla sua conoscenza dell’esistenza del patogeno biologico in suo possesso”, ha scritto un agente speciale dell’Fbi nel fascicolo penale. “Alla fine, Liu ha ammesso di aver introdotto illegalmente il patogeno e ha dichiarato di averlo portato negli Stati Uniti per poter condurre ricerche su di esso presso un laboratorio dell’Università del Michigan, dove lavorava la sua ragazza, Jian”, ha aggiunto l’agente. Jian, riferisce Detroit News, si è presentata alla corte federale martedì pomeriggio ed è trattenuta senza cauzione in attesa dell’udienza di detenzione che dovrebbe tenersi oggi. Il suo fidanzato, invece, è già tornato in Cina.

I due “hanno sfruttato l’accesso ai laboratori di un’università locale per contrabbandare agenti patogeni biologici, un atto che rappresentava una minaccia imminente per la sicurezza pubblica“, ha dichiarato Cheyvoryea Gibson, agente speciale responsabile dell’ufficio di Detroit dell’Fbi. “Le presunte azioni di questi cittadini cinesi, tra cui un membro fedele del Partito Comunista Cinese, rappresentano una delle più gravi preoccupazioni per la sicurezza nazionale”, ha dichiarato il procuratore statunitense ad interim Jerome Gorgon.

“Una denuncia costituisce solo un’accusa e non una prova di colpevolezza”, specifica il Dipartimento di giustizia nel comunicato emesso ieri, martedì 3 giugno. Ma la storia di Jian e Liu è stata rilanciata oggi sui social network da Kash Patel, direttore del Federal Bureau of Investigation nominato da Donald Trump. La notizia arriva nel pieno delle trattative tra Washington e Pechino sui dazi commerciali: il 13 maggio i due paesi hanno annunciato un accordo che mette in pausa per 90 giorni l’applicazione delle nuove tariffe reciproche innescata dagli americani il 2 aprile in quello che il presidente degli Stati Uniti presentò al mondo come il “Liberation day”. “Mi piace il Presidente XI della Cina, mi è sempre piaciuto e mi piacerà sempre, ma è molto duro ed è estremamente difficile raggiungere un accordo con lui”, ha scritto oggi il tycoon su X.

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