Guidesi all’assemblea dell’Automotive Regions Alliance: “La Commissione Ue deve decidere se salvare l’industria”
- Postato il 11 settembre 2025
- Business
- Di Forbes Italia
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Si sono ritrovate a Monaco di Baviera le 40 regioni appartenenti all’Automotive Regions Alliance (Ara), la realtà europea che raggruppa i territori manifatturieri più importanti del continente e che hanno una presenza significativa di aziende del settore automotive. A capo dell’Ara c’è la Lombardia, con l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi. Le regioni si sono ritrovate per l’incontro annuale, la firma del nuovo manifesto, l’Iaa Mobility e soprattutto alla vigilia dell’appuntamento. La riunione strategica del settore, che si terrà il prossimo 12 settembre a Bruxelles, vedrà, insieme a Ursula von der Leyen, tutti i più importanti protagonisti dell’industria dell’auto. Tutti a esclusione di uno: l’Automotive Regions Alliance. Una scelta molto criticata dalla Lombardia e da tutta l’associazione, considerando soprattutto l’incidenza delle regioni sul Pil europeo, addirittura del 40%.
Per Guidesi è stata l’occasione sia per tracciare un primo bilancio del suo anno di presidenza, sia per indicare le priorità, sempre per difendere l’industria automotive, messa in grave difficoltà da decisioni ‘ideologiche’, come le ha definite lo stesso Guidesi, da parte della precedente commissione e non corrette dall’attuale.
Mobilità sostenibile, neutralità tecnologica e l’esclusione dell’Ara
“Innanzitutto è importante sottolineare il fatto che la squadra si sia allargata, arrivando a quota 40 regioni, che nel loro complesso rappresentano l’Europa dal punto di vista geografico ma anche economico. Insieme costituiscono la metà del Pil europeo”, ha spiegato Guidesi durante il suo intervento. “All’interno dell’alleanza abbiamo creato sinergia e sintesi. Allo stesso tempo si è riusciti a proporre alla Commissione europea documenti con idee e suggerimenti per raggiungere l’obiettivo di una mobilità sostenibile senza distruggere la competitività. Al momento, però, la Commissione non è passata dall’ascolto alla concretizzazione: per ora quasi nulla delle nostre proposte è stata messa in campo”.
Sul versante invece delle priorità, molte delle quali inserite nel nuovo Manifesto dell’Ara, il presidente Guidesi ha sottolineato quanto ormai sia doveroso e non più rimandabile l’attuare il principio di ‘neutralità tecnologica’. A tal proposito una novità significativa introdotta nel nuovo Manifesto, sottoscritto da tutte le 40 regioni, è la richiesta indirizzata alla Commissione di considerare anche i carburanti alternativi (ad esempio i biocarburanti) nel raggiungimento di una mobilità sostenibile. Una battaglia ‘lombarda’ che oggi trova ampia condivisione in Europa.
Altro elemento significativo inserito nel Manifesto e condiviso da tutti i partecipanti riguarda la dura presa di posizione rispetto all’esclusione di Ara alla prossima riunione strategica del 12 settembre. “Grave che l’Alleanza non sia stata pienamente inclusa nel dialogo strategico sul settore automobilistico, nonostante il suo ruolo essenziale nella rappresentanza degli interessi regionali, e si ritiene che ciò costituisca un’occasione mancata per garantire che le istanze territoriali siano adeguatamente rappresentate”, si legge nel documento. Anche in questo caso la Lombardia è stata tra i primi a denunciare la decisione definendola “un pessimo segnale”.
Auto storiche, ciclo di vita e futuro dell’industria
Un ulteriore passaggio significativo sottolineato da Guidesi e ripreso nel documento riguarda le auto storiche. “Si rimarca che il quadro giuridico dell’Ue, che fissa gli obiettivi climatici nel settore del trasporto su strada, non si applica alle auto d’epoca, che svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione del patrimonio storico e culturale delle regioni automobilistiche d’Europa”, si legge. Altro elemento chiave della ‘tesi lombarda’ inserito nel Manifesto è quello sul metodo di calcolo delle emissioni: “Importante considerare il ruolo strategico della valutazione del ciclo di vita (Lca) nell’orientare lo sviluppo tecnologico. Allo stesso tempo si ritiene fondamentale che l’Ue investa ulteriormente nell’innovazione relativa ai biomateriali, alla progettazione circolare e ai metodi di produzione a basso impatto per sostenere gli obiettivi climatici e il rinnovamento industriale regionale, sia per i componenti automobilistici e l’assemblaggio di veicoli, sia per i componenti delle batterie e il loro assemblaggio”.
La Commissione europea, secondo Guidesi, “ora deve decidere se salvare l’industria automotive europea oppure far morire l’intero comparto. O si cambiano le regole e l’impostazione attuale oppure lasceremo ai costruttori cinesi il monopolio. L’Europa invece si troverà a gestire tanti disoccupati visto che questo settore, tra diretti e indiretti, vale 13 milioni di posti di lavoro. Con il solo elettrico gli obiettivi ambientali si raggiungeranno solamente attraverso la desertificazione industriale. La Commissione decida, tempo non ce n’è più”.
L’articolo Guidesi all’assemblea dell’Automotive Regions Alliance: “La Commissione Ue deve decidere se salvare l’industria” è tratto da Forbes Italia.