Guerriglia urbana a Bologna: bombe carta e barricate dei manifestanti pro Palestina durante la partita Virtus-Maccabi. Idranti e carica della polizia
- Postato il 21 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Come temuto dal sindaco, Matteo Lepore, si è scatenata propria guerriglia urbana nel centro di Bologna, durante il corteo pro Palestina organizzato per contestare la partita di Eurolega Virtus Bologna – Maccabi Tel Aviv, in programma al PalaDozza. Dopo i primi momenti di tensione, l’escalation è stata rapida: l’uso degli idranti, il lancio di bombe carta, i fumogeni e le barricate improvvisate hanno trasformato le vie tra via Lame, via Marconi, Ugo Bassi e piazza Malpighi in un fronte di scontro diffuso.
Dalle barricate ai lanci di fumogeni: la dinamica degli scontri
La situazione è degenerata quando, all’altezza della baracchina Tper di via Lame, alcuni manifestanti hanno smontato parti del cantiere del tram, trascinando in strada cassonetti, transenne, mazze di legno e altri materiali per costruire barricate. Da lì sono partiti i primi fumogeni e i lanci di oggetti, tra cui bottiglie di vetro e persino fuochi d’artificio indirizzati ad altezza uomo contro le forze dell’ordine. La polizia ha risposto con l’uso degli idranti, tentando di disperdere la folla che nel frattempo si stava frammentando in piccoli gruppi, difficile da contenere e da seguire nelle vie del centro. Successivamente è stata portata a termine una carica per respingere un gruppo di manifestanti, in centro a Bologna in via Rivareno. La polizia ha fatto circa 200 metri di corsa, colpendo i manifestanti, sia lungo la strada, sia sotto i portici, e respingendoli verso via Galliera.
Dalle 19 alla frammentazione del corteo
Secondo la ricostruzione della Questura, il corteo è partito alle 19 da piazza Maggiore, con una partecipazione du circa 5.000 persone. Lo striscione di apertura recitava “Show Israel the Red Card” e molti manifestanti esponevano cartellini rossi, sventolando centinaia di bandiere palestinesi. Alcuni avevano portato anche palloni da basket “insanguinati”, simbolo della protesta contro la presenza del Maccabi Tel Aviv in città. Giunti in via Lame intorno alle 19.40, i manifestanti si sono fermati per alcuni minuti. È in questa fase che un gruppo ha iniziato a coprirsi il volto e a prelevare materiali dal cantiere. Verso le 20, è partita la prima ondata di lanci: numerosi fumogeni, bottiglie, oggetti contundenti, seguiti dai fuochi d’artificio sparati contro la polizia. La risposta è stata immediata: attivazione degli idranti e formazione dei cordoni per contenere il fronte più caldo della protesta.
Il corteo si frantuma: gruppi diretti verso Marconi, Ugo Bassi e Malpighi
Con la pressione degli idranti e l’avanzata delle forze dell’ordine, il corteo ha iniziato a frazionarsi. Alcuni gruppi si sono mossi verso via Malpighi, altri hanno imboccato via Ugo Bassi e altri ancora si sono diretti verso via Marconi, dove sono proseguiti i lanci di fumogeni e materiale recuperato dai cantieri. La situazione è rimasta tesa a lungo anche dopo la dispersione del blocco principale, con piccoli nuclei in movimento, difficili da circoscrivere. La manifestazione, sotto una pioggia intermittente, era stata aperta da cori contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Una presenza imponente delle forze dell’ordine ha accompagnato l’intero corteo sin dalla partenza da piazza Maggiore, nel timore — poi confermato — di incidenti.
Video Local Team
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