Guerra Russia-Ucraina, Tajani: «Tregua non prima della fine dell’anno»

  • Postato il 5 giugno 2025
  • Di Panorama
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Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto sul palco de Il Giorno della Verità, in un’intervista condotta dal direttore Maurizio Belpietro, per affrontare i principali dossier della politica estera italiana. Un confronto serrato, tra pragmatismo e visione strategica, in cui Tajani ha toccato i temi caldi dello scenario internazionale.

A partire dalla guerra in Ucraina, il ministro ha espresso scetticismo sulla possibilità di una tregua a breve termine: «In Ucraina non vedo uno scenario di pace a breve – ha dichiarato Tajani –. Putin non è nelle condizioni di fermarsi: l’industria russa è ormai completamente convertita alla produzione bellica, ha annunciato un aumento del numero dei militari. Tornare indietro gli richiederebbe tempo, anche per motivi interni».

Nonostante gli sforzi diplomatici da parte di attori internazionali come Stati Uniti, Turchia e Vaticano, Tajani ha mantenuto un atteggiamento prudente: «Sono iniziative che sosteniamo, ma non credo che ci sarà un cessate il fuoco prima della fine dell’anno».

Sulle sanzioni economiche, il ministro ha espresso una posizione pragmatica: «Non sono un fan delle sanzioni per principio – ha chiarito –. Devono servire a impedire a Putin di finanziare l’esercito. Se hanno questo scopo, allora possono essere utili. Ma non dimentichiamo che l’Ucraina è il Paese aggredito: anche Kiev dovrà sedersi al tavolo, ma senza rovesciare le responsabilità».

Tajani ha poi ribadito che ogni eventuale missione militare di pace deve avvenire esclusivamente sotto l’egida delle Nazioni Unite e con l’accordo di tutte le parti coinvolte: «Solo così si potrà parlare di una zona cuscinetto. L’Italia ha sempre fornito armi solo per la difesa all’interno del territorio ucraino, mai per operazioni offensive oltre confine».

Passando al conflitto in Medio Oriente, il ministro ha condannato con fermezza l’operato di Hamas, manifestando allo stesso tempo preoccupazione per l’aggravarsi della situazione a Gaza: «Credo che Israele abbia ormai vinto sul piano militare. La liberazione degli ostaggi è prioritaria. Sono stato tra i primi a difendere il diritto di Israele a reagire, ma serviva una risposta proporzionata. Purtroppo non è stato così. E tuttavia – ha aggiunto – Hamas è il principale responsabile di quanto sta accadendo, perché si nasconde dietro i civili e alimenta la caccia all’ebreo».

Infine, Tajani ha affrontato il tema dei dazi e delle relazioni commerciali con Washington, mostrandosi più ottimista: «Su questo sono più ottimista. I dazi danneggiano tutti, sia chi li impone sia chi li subisce. Credo che entro il 9 luglio si potrà chiudere un accordo tra Ue e Usa. Gli americani hanno una ragione: contestano un forte disavanzo commerciale a loro sfavore. Dobbiamo esportare di più, ma anche investire negli Stati Uniti. L’internazionalizzazione delle nostre imprese sarà lo scudo migliore per difendere il Made in Italy».

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Panorama

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