Guerra Israele-Iran: ucciso il nuovo capo di stato maggiore di Teheran Ali Shadmani
- Postato il 17 giugno 2025
- Di Panorama
- 2 Visualizzazioni


La città di Herzliya, situata nei pressi di Tel Aviv, è stata colpita nell’ambito dell’ultima ondata di missili lanciati dall’Iran verso Israele. Lo riportano diversi media israeliani. Secondo quanto riferito da Ynet, l’area colpita corrisponderebbe a un parcheggio. Poco prima, forti esplosioni erano state udite anche nella zona centrale di Tel Aviv. L’eco delle esplosioni si è propagato fino a Gerusalemme, dove però non sono state attivate le sirene d’allarme, riferisce il «Times of Israel». I lanci missilistici iraniani sono avvenuti poco dopo che l’esercito israeliano (Idf) aveva annunciato di aver intercettato segnali relativi a missili balistici in arrivo, invitando la popolazione a ripararsi nei rifugi. Mentre scriviamo vengono segnalate esplosioni di forte intensità nel centro di Tel Aviv. L’aeronautica militare israeliana ha riferito di aver intercettato e abbattuto, durante la notte, circa trenta droni lanciati in direzione di Israele, apparentemente tutti provenienti dall’Iran. Secondo l’Idf, molti dei velivoli senza pilota sono stati neutralizzati al di fuori dei confini israeliani, mentre altri sono stati abbattuti nell’area delle alture del Golan.
Eliminato il nuovo Capo di Stato Maggiore iraniano
In seguito a informazioni dettagliate ricevute dalla Direzione dell’intelligence militare dell’Idf, l’esercito israeliano ha colpito un centro di comando presidiato da personale militare nel cuore di Teheran, eliminando il generale Ali Shadmani. Quest’ultimo ricopriva il ruolo di Capo di Stato Maggiore in tempo di guerra ed era il comandante militare più anziano ancora in servizio, nonché la figura più vicina alla Guida suprema iraniana, Ali Khamenei. Shadmani aveva ricoperto l’incarico di Capo di Stato Maggiore durante il periodo bellico e guidava il Comando di Emergenza delle Forze Armate iraniane. Nel corso della sua carriera, aveva esercitato il comando sia sul Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) sia sull’esercito regolare iraniano. All’inizio dell’operazione militare, gli era stato conferito il controllo dell’intero apparato militare iraniano, dopo che il suo predecessore, Alaa Ali Rashid, era stato ucciso nell’attacco iniziale dell’operazione denominata «Rising Lion».Il centro di comando di emergenza «Khatam al-Anbiya», sotto la sua guida, era responsabile della gestione delle operazioni belliche e dell’approvazione dei piani di fuoco dell’Iran. Nel corso del suo mandato, Shadmani ha avuto un ruolo decisivo nell’indirizzare la strategia operativa iraniana contro Israele. Prima dell’eliminazione del generale Rashid, Shadmani aveva già ricoperto la carica di vice comandante del centro «Khatam al-Anbiya» e quella di capo della direzione operazioni presso lo Stato maggiore delle forze armate iraniane. La sua eliminazione si aggiunge a una lunga lista di perdite tra i vertici militari della Repubblica Islamica, e rappresenta un colpo diretto alla catena di comando dell’intero sistema difensivo e offensivo dell’Iran.
La Cina contro Donald Trump
Nel frattempo, secondo quanto riportato dalla CNN, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato al suo staff per la sicurezza nazionale di riunirsi nella Situation Room. Una fonte della Casa Bianca ha confermato la convocazione, senza specificare se l’incontro dovesse avvenire immediatamente o al rientro del presidente a Washington, dopo l’interruzione anticipata del suo viaggio in Canada per il vertice del G7. Su Truth Social, Trump ha commentato duramente la situazione: «L’Iran avrebbe dovuto firmare l’accordo che gli avevo detto di firmare. Che vergogna, che spreco di vite umane. In poche parole, l’Iran non può avere un’arma nucleare. L’ho ripetuto più e più volte! Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran!». La Cina accusa Donald Trump di «gettare benzina sul fuoco» nella crisi tra Iran e Israele, criticando l’invito del presidente statunitense rivolto ai cittadini di Teheran affinché «evacuino immediatamente» la capitale. Durante una conferenza stampa, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, ha dichiarato che «alimentare le tensioni, lanciare minacce e intensificare la pressione non contribuirà in alcun modo alla de-escalation del conflitto». Al contrario, ha sottolineato Guo, «tali azioni non faranno che aggravare e ampliare ulteriormente la crisi in corso».
Teheran si svuota
Il cuore della capitale iraniana appare sempre più deserto. Negozi chiusi e strade semivuote, inclusa la storica area del Gran Bazar, restituiscono l’immagine di una città paralizzata dalla paura. Una simile chiusura generalizzata si era verificata soltanto durante le grandi proteste antigovernative o nei momenti più critici della pandemia da Sars-Cov-2. Sulle arterie che portano da Teheran verso ovest, il traffico è congestionato. Decine di veicoli risultano in coda, apparentemente diretti verso la regione del Mar Caspio. Scene simili si registrano presso numerose stazioni di servizio della capitale, dove si sono formate lunghe file nel tentativo di fare rifornimento. Nonostante la situazione sul terreno, le autorità iraniane continuano ad assicurare che tutto è sotto controllo. Tuttavia, non sono state fornite alla popolazione indicazioni ufficiali su come comportarsi né sulla portata degli eventi in corso.Nel frattempo, i media affiliati al governo iraniano riportano che tre persone sono rimaste uccise e altre quattro ferite a seguito di un attacco israeliano avvenuto nei pressi di un posto di blocco nella zona di Kashan, nel centro del Paese. Non è stato specificato se le vittime fossero civili o membri delle forze armate. Un altro attacco, questa volta diretto alla sede centrale della televisione di Stato IRIB a Teheran, avrebbe causato tre morti. Lo riferisce l’emittente statale stessa, parlando di un attacco compiuto lunedì. «Tre dipendenti dell’emittente televisiva sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti nell’attacco israeliano di lunedì», ha comunicato ufficialmente IRIB. Infine, «missili balistici iraniani avrebbero colpito la sede del Mossad a Herzliya, nei pressi di Tel Aviv» riferiscono fonti mediatiche iraniane. Secondo quanto riportato, i razzi sarebbero stati lanciati dai Pasdaran – i Guardiani della Rivoluzione islamica – e avrebbero raggiunto anche il centro logistico della Direzione dei Servizi Segreti situato nell’area di Glilot. Al momento, non sono giunte conferme ufficiali da parte delle autorità israeliane.