Guerra in Ucraina: nella notte pioggia di missili su Kiev, 4 morti e più di 20 feriti

  • Postato il 14 novembre 2025
  • Di Panorama
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Quella tra giovedì e venerdì è stata un’altra nottata di fuoco sopra i cieli di Kiev. Centinaia di droni e decine di missili hanno nuovamente preso di mira le infrastrutture energetiche della capitale e di altre città ucraine.

L’attacco

Secondo quanto riferito dal sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, almeno 11 palazzi in tutta la città sono stati colpiti dai detriti dei droni abbattuti o dai missili intercettori ucraini che tentavano di difendere i cieli della capitale. I soccorritori hanno evacuato oltre 40 persone dagli edifici danneggiati. 

In mattinata, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fornito il bilancio dell’attacco notturno su Kiev: «Da ieri sera, i nostri servizi di emergenza stanno lavorando nei luoghi colpiti dagli attacchi russi. Purtroppo, quattro persone hanno perso la vita. Nell’attacco sono stati utilizzati circa 430 droni e 18 missili, compresi missili balistici e aero-balistici».

Gli obiettivi dell’attacco sono stati ancora una volta le infrastrutture energetiche della capitale, già da settimane affetta da blackout programmati per non sovraccaricare la rete elettrica danneggiata. Tra gli obiettivi colpiti nella notte ci sono la centrale elettrica Chp-5 e la centrale termica di Trypillia, poco a sud della capitale, lungo le rive del fiume Dnipro.

Guerra in Ucraina: nella notte pioggia di missili su Kiev, 4 morti e più di 20 feriti
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in riunione, ANSA

Kiev risponde

Nella notte, tuttavia, l’Ucraina non è certo rimasta a guardare. Il ministero della Difesa russo ha affermato nel suo briefing mattutino di «aver intercettato e distrutto 216 droni ucraini». Tra le città più colpite c’è il porto sul Mar Nero di Novorossijsk, dove le autorità locali hanno annunciato che «una raffineria di petrolio è stata danneggiata a causa dell’attacco con droni».

La raffineria fa parte del terminal petrolifero di Sheskharis, uno dei più grandi in Russia. Le fiamme sono state domate, hanno affermato le autorità, precisando che è stato danneggiato anche un palazzo e un uomo è rimasto ferito.

Fsb sventa un attentato in Russia

Sempre in mattinata, l’Fsb (il servizio segreto russo per gli interni) ha annunciato di aver sventato un attentato contro un alto funzionario russo organizzato dai servizi segreti ucraini. Gli 007 di Mosca hanno riferito che sono stati arrestati due coniugi russi e un migrante proveniente da uno dei paesi dell’Asia Centrale per la preparazione dell’attentato.

Secondo quanto diffuso dalle autorità, Kiev stava preparando un attentato contro uno dei più alti funzionari russi utilizzando un ordigno esplosivo sulla tomba dei suoi cari, che doveva essere realizzato tramite una videocamera nascosta in un vaso di fiori.

L’Fsb ha inoltre dichiarato che i servizi segreti ucraini avrebbero promesso di pagare con droghe gli arrestati per la preparazione dell’attentato (i due erano tossicodipendenti). Durante le perquisizioni sono stati sequestrati mezzi di comunicazione usati per la corrispondenza tra gli arrestati e i presunti agenti dei servizi ucraini.

Le critiche di Merz a Kiev

Sul fronte diplomatico, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ieri ha alzato i toni contro l’amministrazione Zelensky. Dando conto della sua telefonata con Zelensky, Merz ha chiesto al presidente ucraino «di assicurarsi che i giovani uomini ucraini non vengano in Germania in gran numero, ma servano il loro paese».

Le parole di Merz riflettono la crescente preoccupazione di Berlino per l’emorragia di uomini in età militare che lasciano l’Ucraina per rifugiarsi in Polonia e Germania e sottrarsi così alla mobilitazione forzata.

Il cancelliere ha anche confermato che «in Germania, i sussidi sociali per questi rifugiati saranno tali che gli incentivi a lavorare saranno maggiori dell’incentivo a rimanere nel sistema di assistenza sociale», annunciando di fatto una riduzione dei benefici per i rifugiati ucraini.

Lo scandalo “Mida”

Ma è sul fronte interno che Zelensky si trova ad affrontare la crisi più grave dall’inizio della guerra. L’Operazione ‘Mida’ ha fatto esplodere uno scandalo di corruzione nel settore energetico, con l’Agenzia Nazionale Anticorruzione (Nabu) che ha stimato circa 100 milioni di dollari di tangenti che sarebbero state richieste per appaltare lavori nel settore energetico.

Al centro dell’inchiesta c’è Timur Mindich, stretto alleato di Volodymyr Zelensky e comproprietario della società di produzione televisiva Kvartal 95 fondata da Zelensky prima di essere eletto.

Mindich ha fatto perdere le proprie tracce poche ore prima che gli investigatori della Nabu bussassero alla sua porta con un mandato di perquisizione. L’indagine ha coinvolto anche il ministro della Giustizia German Galushchenko, in precedenza ministro dell’Energia, costringendo Zelensky a chiederne le dimissioni insieme al ministro dell’Energia in carica.

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Panorama

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