Guerra in Ucraina: Meloni sente il Papa, Vaticano disponibile a ospitare i colloqui di pace
- Postato il 21 maggio 2025
- Di Panorama
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La risoluzione della guerra in Ucraina vede Italia e Vaticano in prima linea. Ieri si è svolta una telefonata fra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Leone XIV. A renderlo noto è stata una nota di Palazzo Chigi, che informa come lo scambio fra il Santo Padre e la premier abbia avuto come tema «i prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina».
Sempre nella nota, si legge che il colloquio fra la Meloni e il Sommo Pontefice «fa seguito alla telefonata di ieri con il Presidente Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto al Presidente del Consiglio italiano di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati».
Disponibilità che Papa Leone ha concesso, dato che la nota continua dicendo che il Santo Padre ha «confermato la disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti. Il Presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l’apertura di Papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace».
Insomma, quella che il Presidente americano Donald Trump aveva lanciato come una suggestione sembra prendere sempre più corpo. Già lo scorso 14 maggio, durante l’udienza concessa ai partecipanti al Giubileo delle Chiese Orientali, il Papa aveva espresso l’intenzione di mettere in campo «ogni sforzo affinché la pace si diffonda». Ribadendo inoltre la disponibilità della Santa Sede a farsi promotrice di un incontro in cui «i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli vogliono la pace e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo».
Concetto ribadito anche due giorni dopo dal Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin: «Lo abbiamo sempre ripetuto, noi siamo disponibili. Se voi volete incontrarvi, la Santa Sede, il Vaticano, potrebbe essere un luogo molto indicato».
Al momento, tuttavia, Mosca fa sapere che non sono ancora pervenute richieste in merito. Interrogato dai media russi, il Portavoce del Presidente Dmitri Peskov ha fatto sapere che offerte ufficiali per tenere colloqui in Vaticano «non ci sono ancora state, e non ci sono nemmeno dettagli specifici al riguardo».
Comunque sia, l’apertura del Vaticano, ammesso e non concesso che la Russia accetti di trattare presso la Santa Sede, metterebbe di nuovo al centro l’Italia, anche se resta da sciogliere il nodo relativo ai partecipanti alle trattative: mentre l’Ucraina e i leader europei insistono sulla partecipazione di Paesi terzi (ovvero i Paesi europei stessi) ai colloqui, Russia e Stati Uniti prediligono colloqui bilaterali Mosca-Kiev, senza la partecipazione di altre delegazioni.
A tal riguardo, secondo quanto riportato da Axios, nella chiamata di ragguaglio intercorsa tra Donald Trump e i leader europei, il Presidente americano avrebbe sottolineato la necessità di colloqui bilaterali russo-ucraini senza la partecipazione di terze parti.
A quel punto sarebbe stata la stessa Meloni a indicare la necessità che qualcuno faccia da “arbitro” durante i negoziati, ma le possibilità che la Russia accetti un arbitrato europeo sono praticamente nulle, visto l’alto coinvolgimento a favore di Kiev.
Nel frattempo, comunque, l’apertura del Vaticano per i colloqui resta, e nei prossimi giorni potrebbe essere formalizzata.