Guerra in Ucraina: domani i colloqui ad Istanbul, mentre l’Ue vara nuove sanzioni
- Postato il 14 maggio 2025
- Di Panorama
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Si avvicinano a grandi passi i colloqui di Istanbul fra Russia e Ucraina. Al momento non sono ancora noti i dettagli, né i partecipanti, rimane dunque solamente il grande ottimismo e la speranza che dall’incontro di domani possa aprirsi uno spiraglio per raggiungere un accordo che possa porre fine ad un conflitto durato ormai più di 3 anni.
Intervistato a bordo dell’Air Force One, mentre da Riyadh si recava in visita ufficiale in Qatar, il Presidente americano Donald Trump ha dato la sua opinione circa l’enigma che in questo momento tutti gli osservatori internazionali stanno cercando di risolvere: Vladimir Putin andrà di persona ad Istanbul? O delegherà, come trapelato ieri sulla stampa americana, al suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov e al suo consigliere Yuri Ushakov?
Per Trump, Putin «vorrebbe che fossi presente, e questa è una possibilità. … Non so presenzierà se io non ci sarò. Lo scopriremo, Marco [Rubio] andrà, è stato molto efficace in questi mesi». Oggi, infatti, il Presidente americano è in visita ufficiale in Qatar, dopo aver concluso ieri l’importantissima visita in Arabia Saudita, comunque, il Presidente americano non esclude a priori una tappa in Turchia se le circostanze lo richiedessero.
Rimane invece il mistero sulla composizione della delegazione russa. Stamattina il portavoce del Presidente, Dmitri Peskov, ha ribadito che domani la delegazione russa «sarà pronta per i negoziati e attenderò la parte ucraina». Nei colloqui in programma domani, a detta di Peskov, saranno sul tavolo questioni «politiche e molte questioni tecniche, la delegazione russa sarà formata sulla base di questo».
Indirettamente, il Portavoce russo ha confermato che quello di domani, in caso di esito positivo, sarà l’inizio di un lungo processo di negoziazione, d’altra parte sarebbe impossibile dopo più di tre anni di guerra, porre fine al conflitto con un semplice faccia a faccia fra Putin e Zelensky.
Il Presidente dell’Ucraina, ad ogni modo, si recherà sicuramente in Turchia, anche in caso di assenza del suo omologo russo. Dopo aver invitato in maniera colorita Putin a presentarsi, accusandolo di avere paura di confrontarsi direttamente con lui, il Presidente ucraino ha organizzato un bilaterale con il leader turco Recep Tayyip Erdogan.
Nell’Europa del “riarmo”, invece, i leader dei Paesi dell’Unione hanno trovato l’accordo per il 17esimo pacchetto di sanzioni, che dovrebbe essere adottato la prossima settimana. È arrivato subito il commento soddisfatto della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che in un commento sui social ha scritto: «Accolgo con favore l’accordo sul nostro 17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Stiamo ulteriormente limitando l’accesso alle tecnologie da impiego militare. Abbiamo inoltre inserito altri 189 navi della ”flotta ombra” per colpire le esportazioni energetiche russe. Questa guerra deve finire. Continueremo a mantenere alta la pressione sul Cremlino».
Ancora più duro il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, che dopo tre anni di fallimenti ancora continua nel suo personale “spezzeremo le reni alla Russia”: «Dovremo andare oltre perché le sanzioni finora non hanno dissuaso Vladimir Putin dal continuare la sua guerra di aggressione. Quindi dobbiamo prepararci a espandere sanzioni devastanti che potrebbero soffocare una volta per tutte l’economia russa». Magari il 18esimo pacchetto sarà quello buono.