Guerra ibrida, nel mirino i cavi sottomarini. Assicurano connessione e energia, la nostra spina dorsale

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
  • 4 Visualizzazioni

“Stiamo assistendo a ogni tipo d’azione russa, dalla disinformazione ad atti di sabotaggio, fino all’uso dell’immigrazione clandestina come arma, quindi siamo già in una guerra ibrida con la Russia”. Lo ha detto meno di due giorni fa il commissario Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, a France24.

I pericoli vengono da terra e cielo, vedi la necessità di erigere un “muro” europeo di droni per disinnescare la minaccia russa, e dalle profondità marine, se pensiamo ai cavi sottemarini che assicurano la connessione permanente di miliardi di cittadini nel mondo.

“Spina dorsale della connettività globale”

La “spina dorsale della connettività globale” la definisce Francesco D’Arrigo, direttore dell’Istituto italiano di studi strategici Niccolò Machiavelli.

cavo sottomarino
Guerra ibrida, nel mirino i cavi sottomarini. Assicurano connessione e energia, la nostra spina dorsale (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Una spina dorsale garantita da 500 cavi sottomarini, “non più spessi di un tubo da giardino”. 1,4 milioni di km suscettibili di raddoppiare entro il 2040, una rete che consente il transito del 98% delle comunicazioni mondiali. Le infrastrutture adagiate sui fondali garantiscono anche gli approvvigionamenti di energia.

A maggior ragione, sono lo spazio privilegiato,  queste le conclusioni di D’Arrigo, di “una guerra globale, quella cibernetica nel quinto dominio, dopo terra, mare, aria e spazio”.

Una guerra dove è difficile discriminare con certezza tra incidente e atto deliberato, “questa è proprio l’essenza stessa della guerra ibrida”, aggiunge l’esperto.

Non di sola Russia vive la guerra ibrida. “Iran, Cina, Corea del Nord, i proxy di questi Paesi e le organizzazioni terroristiche, i soliti nomi”.

Il punto più vulnerabile è il Medio Oriente

Il punto più vulnerabile – spiega D’Arrigo – è quello che consente di portare a termine più facilmente operazioni di sabotaggio. ”

Nel Baltico è facile operare con le navi fantasma, come fanno russi e cinesi, che danneggiano il cavo arando il fondo con l’ancora. Ma quest’area geografica è molto monitorata, anche dai satelliti Nato. Oggi la zona più a rischio è il Medio Oriente. Perché i fondali sono bassi, da lì passano tantissimi cavi che attraversano il Mediterraneo, ’polmone’ strategico a livello globale. Qui è molto facile portare a termine operazioni di sabotaggio anche per chi non dispone di mezzi avanzatissimi di subacquea. Nel Baltico queste azioni sono più difficili, anche per le condizioni atmosferiche e per la profondità dei fondali”.

L'articolo Guerra ibrida, nel mirino i cavi sottomarini. Assicurano connessione e energia, la nostra spina dorsale proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti