Guerra commerciale: il futuro dell’Europa? Urso: “Serve velocità nel prendere le decisioni”
- Postato il 5 giugno 2025
- Di Panorama
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L’Europa deve agire e velocemente. È chiaro il messaggio “comune” arrivato dagli ospiti del primo panel de Il Giorno de La Verità. A Palazzo Brancaccio a Roma oggi la seconda edizione dell’appuntamento promosso dal quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro per discutere di politica, economia, imprese, ambiente, tecnologia, energia, innovazione, geopolitica.
Ad aprire i lavori l’incontro dal titolo “Economia globale, dazi, nuovi equilibri geopolitici. Che spazio di competizione resta all’Europa e all’Italia?”. Il vicedirettore de La Verità Claudio Antonelli ha intervistato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso partendo dalla telefonata di pochi attimi primi tra Xi Jinping e Donald Trump. Se Usa e Cina si “avvicinano” che ne sarà dell’Europa? “E’ un bene se il negoziato tra Usa e Cina va a buon fine. Se il mercato americano fosse precluso ai prodotti cinesi l’impatto sul mercato europeo sarebbe devastante. Quindi per noi italiani ed europei è fondamentale che Pechino e Washington trovino un accordo”, ha dichiarato il Ministro Urso. Ma le tempistiche hanno un ruolo altrettanto importante. Il ministro ha auspicato che l’Europa “impari” a prendere decisioni al passo con l’accelerazione che ha la storia oggi. Si è parlato sul palco di Palazzo Brancaccio del caso auto. “Oggi l’industria dell’auto europea e le associazioni industriali europei condividono il documento italiano d’indirizzo strategico del settore. Siamo riusciti ad ottenere le condizioni preliminari, ma ora va fatta la riforma, bisogna entrare nel merito”, ha aggiunto Urso.
Sulle questioni “casalinghe” ha tenuto banco il futuro dell’ex Ilva. “Gli azeri” sono ancora in campo per Ex Ilva, “ma anche gli altri sono comunque della partita perché la nostra procedura è competitiva”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Oggi c’è una fase di mandato negoziale preferenziale con l’attore che aveva fatto la proposta migliore su un piano industriale che per oggi è inficiato dalla decisione della Procura della Repubblica. Ma gli altri attori, mi riferisco ovviamente agli indiani, ma anche agli americani, sono ancora in campo e potrebbero anch’essi eventualmente negoziare”. Nel weekend si vota a Taranto per il ballottaggio e Urso ha annunciato che il Ministero ha convocato i sindacati per lunedì sera alle 18, “a responso avvenuto”. “Il percorso è chiarissimo: noi vogliamo giungere a fare un piano siderurgico che garantisca produzione di acciaio green nei tempi congrui. Se c’è condivisione di cittadini e ci sono possibilità che dipendono anche dalle decisioni della magistratura potremmo raggiungere l’obbiettivo. Lo sapremo nelle prossime settimane”, ha concluso il ministro.
Il confronto è continuato con tre ospiti intervistati da Claudio Antonelli sul ruolo e i limiti dell’Europa. Roberto Alesse, Direttore agenzia delle Dogane e dei Monopolio ha sottolineato l’importanza del piano di un’unica autorità doganale a livello europeo, che “significa un’unica centrale dei rischi”, ha spiegato. Pasquale Frega, Presidente e Ad Philip Morris Italia ha evidenziato come il periodo (con l’ulteriore taglio oggi dei tassi da parte della Bce) sia favorevole agli investimenti in Europa, ma che spesso la lentezza e gli interventi normativi di Bruxelles non aiutano. Anche secondo Giuliano Noci, Prorettore Politecnico di Milano, l’Europa è in un momento cruciale: “Ha la grande opportunità di diventare arbitro, tra due contendenti e potrebbe diventare il rifugio degli investitori mondiali. Ma deve essere veloce. Le decisioni e il potere sono di chi ha produzione di energia elettrica, AI e algoritmi. L’Europa in tutto questo dove è?”.