Guerra aperta tra Trump ed Elon Musk: le auto elettriche al centro dello scontro
- Postato il 6 giugno 2025
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- Di Virgilio.it
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Elon Musk ha sostenuto, sia economicamente che con il suo impegno giornaliero, la campagna di Donald Trump, dando un contributo determinante alla rielezione del tycoon che è diventato per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti. Il rapporto tra i due, però, sembra essere durato davvero poco e negli ultimi giorni la situazione è degenerata in modo significativo, con scambi di accuse tramite social network e mezzi di informazione. Alla base dei difficili rapporti tra Musk e Trump ci sono anche le auto elettriche oltre al discusso Big Beautiful Bill, la legge di spesa voluta dai Repubblicani e approvata in tempi record, secondo Musk.
Un momento difficile per Tesla
La prima parte del 2025 è stata molto difficile per Tesla, che deve fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita e con i risultati deludenti del CyberTruck che potrebbe diventare uno dei più grandi fallimenti della storia del mondo delle quattro ruote. A pesare sui risultati dell’azienda americana, però, è soprattutto la sovraesposizione di Musk che, con il suo impegno politico, è riuscito a inimicarsi una fetta importante dell’opinione pubblica (non solo negli Stati Uniti) e dei potenziali clienti delle auto Tesla. Per superare le difficoltà, Tesla sta per lanciare il suo primo servizio di robotaxi sul territorio americano e avviando così una nuova attività che potrebbe diventare fondamentale per il suo futuro.
Le elettriche al centro dei contrasti
La “guerra” tra Trump e Musk è legata a vari elementi e molti di questi non sono ancora noti al pubblico. Uno dei temi caldi è, sicuramente, quello degli incentivi alle auto elettriche negli Stati Uniti. Stando a quanto pubblicato da Trump sul suo social network Truth, Musk sarebbe “impazzito” a causa della sua scelta di togliere gli incentivi sulle auto a zero emissioni. Il Presidente americano ha anche rincarato la dose, minacciando apertamente di interrompere tutti i contratti governativi con le aziende di Musk in modo da poter risparmiare “miliardi e miliardi di dollari” di fondi pubblici.
C’è poi la questione legata alla nuova legge fiscale, la Big Beautiful Bill, che Musk ritiene di non aver mai letto. Con questa legge vengono ridotte le misure di sostegno alle auto elettriche e al fotovoltaico mentre vengono confermati i sussidi all’industria petrolifera. In aggiunta, Musk ha rivelato la presunta presenza del nome di Trump nei file del caso Epstein andando, inoltre, a supportare l’idea di fondare un nuovo partito (il sondaggio in merito ha ottenuto un enorme supporto da parte dei suoi follower).
La situazione è ancora in divenire e non si escludono colpi di scena nel corso delle prossime settimane. Il rapporto tra Trump e Musk è oramai compromesso e, più in generale, il numero uno di Tesla si trova in una situazione particolarmente complicata, anche per via della crisi dell’azienda in termini di vendite. Tesla, per superare questa crisi, ha persino valutato l’ipotesi di un nuovo CEO. Ulteriori aggiornamenti sul futuro di Musk e sul suo rapporto con Trump arriveranno, di certo, nelle prossime settimane.