Gruppo ligure tartarughe, parte la campagna di sensibilizzazione per proteggere i nidi sulle spiagge della Liguria
- Postato il 30 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. In prossimità dell’inizio della stagione estiva, il Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT) – costituito nel 2021 da Acquario di Genova, Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure), Università di Genova – Distav e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per gestire e studiare le nidificazioni di tartaruga marina – inizia una nuova stagione di attività di sensibilizzazione e informazione sulla corretta procedura di gestione di questo tipo di eventi.
Due gli appuntamenti in calendario tra fine maggio e inizio giugno: il corso online rivolto ai volontari dell’Associazione Naturalistica Spezzina per il Parco di Montemarcello, per formarli e coordinare l’attività di monitoraggio che verrà svolta in provincia di La Spezia, e il laboratorio “Chi trova un nido trova un tesoro” organizzato il prossimo 3 giugno presso il Genova Blue District e rivolto alle scuole che consentirà ai giovani partecipanti, grazie a un gioco semplice e coinvolgente, di capire come riconoscere le tracce che le tartarughe lasciano sulla sabbia quando escono dall’acqua per deporre le uova e imparare come si gestisce un evento di nidificazione facendo anche fronte a eventi imprevisti che possono essere di disturbo.
Dal 2021 il Gruppo Ligure Tartarughe Marine si occupa di coordinare le attività tecnico-scientifiche ai sensi delle linee guida vigenti, raccogliere i dati ambientali, formare i volontari e distribuire materiale divulgativo per enti, scuole e tutta la comunità.
Dal 2021, infatti, si verificano in Liguria nidificazioni di Caretta caretta, specie di tartaruga marina tutelata dalla Direttiva Habitat in quanto è considerata minacciata ed in pericolo a causa del disturbo antropico nei siti di nidificazione e dell’elevata interazione con la pesca. Solo nel 2024, le nidificazioni sono state 5 – Laigueglia, Arma di Taggia, Alassio, Finale Ligure e Pietra Ligure – e sono state gestite dal GLIT anche grazie alla collaborazione e al supporto dei Comuni coinvolti, delle associazioni Delfini del Ponente e Menkab e dei gestori degli stabilimenti interessati dagli eventi, con un buon esito in due dei cinque nidi per un totale di oltre 200 esemplari nati tra Laigueglia e Arma di Taggia.
Visto l’inizio della stagione di possibili nidificazioni, è necessario conoscere la corretta procedura di gestione in atto in Liguria.
Step essenziali per una corretta gestione delle nidificazioni
In caso di avvistamenti di esemplari in deposizione sulla battigia o di tracce sulla sabbia, è necessario segnalare immediatamente l’evento alla Guardia Costiera al 1530 o 112 che, in caso di necessità, attiverà la corretta procedura di intervento segnalando l’avvistamento all’Acquario di Genova, coordinatore del GLIT.
Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio coinvolgendo il Comune interessato, associazioni locali, dove possibile e, dove presenti, gestori degli stabilimenti balneari interessati dall’evento.
Sulla base della temperatura media in prossimità del nido che viene registrata con l’utilizzo di datalogger, il GLIT effettua delle previsioni di emersione sulla base delle quali il Comune, con il supporto del GLIT, pianifica la gestione della spiaggia e delle luci in modo da non creare disturbo e favorire la fuoriuscita dei piccoli.
In prossimità della data di emersione prevista, normalmente non prima del 40-45° giorno dalla deposizione, viene predisposto un corridoio protetto e intensificata l’attività di sopralluoghi con presidio anche notturno da parte delle associazioni e dei volontari coinvolti.
In caso di formazione del caratteristico cono che rappresenta il primissimo step della possibile schiusa delle uova, viene allestito il corridoio ombreggiato dal nido al mare per proteggere maggiormente gli eventuali piccoli nella breve strada da compiere fino all’acqua e posizionata una bindella per le misurazioni.
Nel momento della schiusa e dell’emersione dei piccoli, lo staff GLIT e i volontari monitorano l’evento evitando disturbi esterni, conteggiando i nati e scattando fotografie, senza uso di flash, con riferimenti alle dimensioni dei piccoli.
In parallelo all’attività di monitoraggio, come avvenuto nel 2024, vengono organizzati incontri e momenti di informazione e sensibilizzazione per tutti i cittadini interessati per condividere l’importanza e l’emozione di un momento che fa parte del comune patrimonio naturale cui ognuno è chiamato a dare un contributo.
Dopo 72 ore dall’ultima emersione, i biologi di Arpal e dell’Acquario di Genova, autorizzati in deroga dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, procedono all’apertura del nido per completare l’indagine scientifica del nido con la raccolta di ulteriori dati.
Si ricorda che in casi di eventi di nidificazione, la gestione del nido e gli eventuali interventi sugli animali e le uova sono consentiti esclusivamente agli enti autorizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in questo caso Arpal e Acquario di Genova.