“Grey Horse’s Standpoint” il nuovo singolo di Simone Sello
- Postato il 15 dicembre 2025
- Musica
- Di Paese Italia Press
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di Domenica Puleio
Dallo scorso 26 settembre è in rotazione radiofonica “Grey Horse’s Standpoint”, il nuovo singolo di Simone Sello, chitarrista, produttore, compositore, filmmaker e giornalista musicale italiano, residente in USA. Artista, poliedrico, si è affermato negli ultimi trent’anni nel panorama internazionale, collaborando con Renato Zero, Vasco Rossi, Bobby Solo, Tullio de Piscopo, Orchestra di Sanremo e Billy Sheehan, Aaron Carter e Disney, stabilendosi anche nel mondo della produzione musicale (ad esempio con dei remix per Hannah Montana/Miley Cyrus) e molti altri.
Il suo ultimo singolo è un caratterizzato da una melodia meditativa ed evocativa che si sviluppa attraverso tre elementi sonori distinti: il fischio, la chitarra slide e il canto lirico. Il fischio, eseguito magistralmente da Alex Alessandroni Jr, introduce l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa e suggestiva, mentre la chitarra slide aggiunge profondità e calore alla melodia. Il canto lirico crea atmosfere ampie e sospese, trasportando l’ascoltatore in un mondo sonoro unico. Il tempo lento richiama immagini dei Western classici, arricchite da una dimensione surreale e fantascientifica, creando un’esperienza sonora immersiva e suggestiva. La combinazione di questi elementi crea un’atmosfera emotiva e coinvolgente, perfetta per chi cerca una musica che stimoli l’immaginazione e la riflessione.
“Grey Horse’s Standpoint”, il tuo nuovo singolo. Cosa ti ha “ispirato”?

L’ispirazione nasce da una visione: un cavallo grigio nel deserto, che osserva l’orizzonte come se stesse leggendo il tempo, e che a mano a mano prende il controllo di misteriose astronavi.
Da questa visione è iniziato un dialogo tra musica e immaginazione. Il brano è costruito su una sospensione emotiva, sul momento prima dell’azione.
Ho cercato di unire elementi apparentemente distanti — western, elettronica, canto lirico — per raccontare proprio quel confine tra quiete e movimento, consapevolezza e intuizione.
La musica secondo “Sello”

Per me la musica è un linguaggio ibrido, che unisce suono, immagine, memoria e intuizione.
La vivo soprattutto come una forma di narrazione: ogni brano è una scena, ogni melodia un personaggio, ogni suono un gesto.
La musica è il luogo dove posso essere tutti i miei ruoli: chitarrista, produttore, compositore, filmmaker. È il mio modo di raccontare il mondo.
Evocazioni e memoria. Raccontaci come nascono le tue composizioni.
Nascono quasi sempre da un’immagine o da un ricordo, raramente da un’idea astratta.
Può essere un colore, una fotografia mentale, un rumore del mondo reale. Da lì cerco di trasformare la visione in suono, lasciando che la musica trovi la sua traiettoria.
L’istinto guida le prime fasi, poi arriva il lavoro più razionale: scolpire, costruire, togliere.
Credo molto nel contrasto tra spontaneità ed elaborazione, tra ciò che emerge naturalmente e ciò che viene modellato con cura.

Oggi la musica sembra un po’ “impoverita” rispetto al passato. Sei d’accordo con questa affermazione? Perché?
Dipende dal punto di vista.
La musica oggi è ovunque, accessibile come mai prima, e questo ha ampliato le possibilità creative. Allo stesso tempo, però, la velocità del nostro tempo tende a privilegiare ciò che è immediato e facilmente fruibile.
Non credo sia necessariamente “povera”: però credo sia “accelerata”, e in questa accelerazione rischia talvolta di perdere profondità.
Per questo penso che oggi l’artista debba essere ancora più consapevole: deve scegliere cosa raccontare e come farlo, senza inseguire solo l’algoritmo.
Progetti per il futuro?
Sto completando il ciclo dei singoli del mio album “Paparazzi, Izakayas and Cowboys”, quas tutti con il proprio videoclip e un’estetica coerente.
Parallelamente sto sviluppando progetti audiovisivi più ampi e collaborazioni internazionali, che mi porteranno sempre più vicino al mondo delle colonne sonore e delle installazioni multimediali.
Il mio obiettivo rimane quello di creare un linguaggio narrativo che unisca musica, immagini e performance dal vivo.
Ancora, però, non ci hai detto: “Chi è Sello”?
Sello è un musicista che ama raccontare storie attraverso suoni e immagini.
È un ricercatore, uno che non si accontenta di un’unica definizione.
Sono cresciuto con la melodia italiana, ho assorbito la libertà americana e sono affascinato dalla dall’estetica giapponese.
Metto insieme tutto questo per creare un mondo mio, dove la musica diventa una geografia emotiva.
Lascia un messaggio ai giovani che si avvicinano alla musica.
Ascoltate molto, sbagliate senza paura, cercate la vostra voce e non quella che “funziona”.
La musica non è una gara di perfezione ma un atto di sincerità.
Coltivate la curiosità, perché è il vero motore dell’arte.
E soprattutto: non abbiate timore di essere diversi. È lì che inizia davvero il vostro viaggio.

Il suo target musicale è trasversale: si rivolge ad un pubblico prevalentemente giovane-adulto, con aperture verso chi ama la musica sperimentale, le colonne sonore, il rock classico e l’elettronica d’autore.
Con la sua musica Simone punta a raccontare storie fatte di contrasti culturali, di incontri estremi (Oriente/Occidente, passato/futuro), di paesaggi reali e immaginari: vuole che l’ascoltatore visualizzi mondi entro cui viaggiare — città notturne, deserti, strade infinite, duelli surreali — e provi emozioni di nostalgia, meraviglia, introspezione.
Il suo obiettivo professionale è consolidarsi come artista internazionale riconosciuto nel panorama delle colonne sonore sperimentali e del rock elettronico, collaborare con registi e produzioni cinematografiche, incrementare la sua presenza sulle principali piattaforme di streaming e nei festival internazionali. Nei prossimi 2 anni vorrebbe trasformare Paparazzi, Izakayas and Cowboys da progetto di nicchia a riferimento per la musica di confine.
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