“Grazie ai miei genitori che hanno lavorato instancabilmente per offrirmi opportunità migliori”: Roberto Bolle piange alla Laurea Honoris Causa

  • Postato il 29 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Emozione e applausi all’Università di Firenze, ieri 28 ottobre, per la stella della danza mondiale Roberto Bolle che ha ricevuto la Laurea magistrale honoris causa in “Pratiche, linguaggi e culture della comunicazione” per “la sapiente valorizzazione della danza come linguaggio universale, un interprete Bolle che concepisce l’arte come veicolo di cultura, emozioni e socialità”.

L’étoile durante il discorso ha ringraziato la sua famiglia, scoppiando poi un pianto di commozione: “Grazie ai miei genitori che hanno lavorato instancabilmente per offrire ai figli opportunità migliori”.

E ancora: “Nel 2018, con OnDance, ho voluto che la danza uscisse dai teatri e invadesse le città di Milano. La Galleria Vittorio Emanuele, le Colonne di San Lorenzo, il Castello Sforzesco, Piazza Duomo, l’Arco della Pace: luoghi di tutti, trasformati in palcoscenici per tutti. È nata così una festa della danza che ogni anno regala open class, incontri, serate danzanti, e momenti magici come il Ballo in Bianco, dove migliaia di giovani danzatori che arrivano da tutta Italia si muovono insieme, come un unico respiro. Tutte iniziative gratuite, con un fine sociale ed educativo”.

“Da questo stesso spirito è nata un paio di anni fa, anche la Fondazione Roberto Bolle, – ha proseguito – che porta avanti i valori della danza come strumento di formazione e di crescita personale. Perché la danza è una maestra di vita: insegna la disciplina, l’ascolto, il rispetto, la fiducia in sé e negli altri. Come ogni forma d’arte autentica, la danza ha il potere di far germogliare e fiorire semi di bellezza nei cuori dei ragazzi; semi che, nel tempo, li aiuteranno a crescere come persone più consapevoli, sensibili e migliori. Negli ultimi anni ho sentito crescere dentro di me la consapevolezza di essere, per molti giovani, un punto di riferimento. In un tempo così incerto, spesso oscuro, ho percepito il bisogno di offrire qualcosa di bello, di positivo, che accenda la passione e possa ispirare i giovani”.

Poi Bolle ha continuato: “La danza mi ha insegnato la disciplina del corpo, ma anche quella dello spirito. Dietro ogni gesto che appare leggero c’è fatica, rigore, concentrazione. Ma è proprio attraverso quella fatica che nasce la libertà. Come diceva Rudolf Nureyev: ‘Un danzatore diventa libero solo dopo aver imparato la disciplina perfetta’. E questo vale anche per la cultura e per la comunicazione: più conosciamo, più comprendiamo, più diventiamo liberi. Credo profondamente nel valore della formazione, del tempo dedicato allo studio, alla curiosità, all’ascolto. Perché solo conoscendo i linguaggi del passato possiamo inventare quelli del futuro. La cultura è un atto d’amore. E come ogni amore, richiede impegno, pazienza e cura. Oggi, ricevendo questo riconoscimento, sento ancora più forte il senso di responsabilità che accompagna ogni mia scelta”.

Infine: “Ai giovani che iniziano il loro cammino vorrei dire: non abbiate paura della fatica, dell’incertezza, del dubbio. E non abbiate paura neppure delle cadute: sono parte del viaggio, la materia stessa con cui si costruisce qualcosa di importante. Credete nella vostra voce, anche quando sembra fragile. Coltivate la vostra curiosità, il vostro stupore, la vostra capacità di ascoltare. Date valore al percorso prima ancora che al risultato. Come diceva Pina Bausch: ‘Non mi interessa come la gente si muove, ma ciò che la muovè. Lasciatevi muovere da ciò che vi appassiona, da ciò che vi fa vibrare. Comunicare, creare, insegnare, sono tutti modi diversi di prendersi cura degli altri. Ringrazio ancora questa Università per l’onore che mi ha voluto concedere. Questo riconoscimento non è soltanto per me, ma per tutti coloro che, con il proprio impegno silenzioso, continuano a credere nella forza trasformativa della cultura, dell’arte e della bellezza”.

La cerimonia si è svolta nell’Aula Magna dell’Ateneo: il titolo accademico è stato consegnato dalla rettrice Alessandra Petrucci al Maestro. “Eleganza, atletismo, raffinatezza, espressività sono la cifra stilistica di questo straordinario interprete – ha affermato la rettrice Petrucci -. Roberto Bolle è un artista nel senso più vero e pieno del termine, è un interprete generoso della sua competenza, fatta di duro lavoro e allenamento”.

Sono intervenuti anche il direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia Simone Magherini, e Giulio Vannini, in rappresentanza del presidente della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione Giovanni Zago, alla presenza della prorettrice alla didattica Ersilia Menesini.

La laudatio è stata tenuta da Benedetta Baldi, presidente del Consiglio di corso di laurea magistrale in Pratiche, linguaggi e culture della comunicazione. “È proprio il fatto che la danza ci parla di noi e del nostro universo simbolico, che la avvicina al linguaggio nel suo momento performativo, nel suo momento di comunicazione”, ha detto Baldi.

La laurea – si legge ancora nella motivazione – è stata conferita a Bolle per “il suo impegno appassionato nell’esaltare la capacità comunicativa della danza” che “gli assegna un ruolo centrale nel processo di crescita culturale e artistica del nostro Paese. Il suo continuativo rapporto con Firenze, palcoscenico privilegiato della sua arte – termina la motivazione -, offre a questo Ateneo l’occasione per conferire un meritato riconoscimento ai valori da lui creati e trasmessi”.

L’ètoile sarà prossimamente a teatro con “Caravaggio” dal 27 al 29 novembre al Teatro Regio di Torino, dal 4 al 7 dicembre al Teatro Carlo Felice di Genova e con il suo Gala Roberto Bolle and Friends il 6 novembre a Dubai, l’11 novembre per la prima volta al Sadler’s Wells Theatre di Londra e dal 14 al 16 novembre al Teatro Arcimboldi di Milano.

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Il Fatto Quotidiano

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