Grave incidente sulla Sp29 del Cadibona, lettera a IVG: “Quella maledetta curva. Cosa si aspetta per mettere in sicurezza la zona?”
- Postato il 22 novembre 2025
- Lettere
- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Le curve sono sempre malefiche, ma ci sono curve più malefiche di altre, soprattutto se sono appena fuori dal centro, se il cartello Savona – butterato da qualcuno che ha deciso di giocare a tiro a segno – si trova proprio lì, a indicare da una parte che inizia un centro abitato e bisognerebbe rallentare, dall’altra parte che quel centro abitato finisce e si può accelerare.
E su quale strada? Quella Sp29 del Cadibona, considerata una strada poco a norma, percorsa da mezzi pesanti, con un numero di incidenti maggiore rispetto ad altre strade liguri (secondo ricerche attendibili). Ma non servono le ricerche. Bastano gli occhi.
Ieri, l’ennesimo incidente in via Nazionale del Piemonte, nel giro di tre mesi e sempre nello stesso punto. La scena non cambia, sempre quella curva, dove si alternano frontali tra auto, motociclisti a terra, tamponamenti, feriti, questo nel migliore dei casi.
Cosa si sta aspettando per mettere in sicurezza la zona che fa da ingresso a Savona per chi arriva da Cadibona? Dalla Valbormida si arriva ad alta velocità, sempre, salvo poi individuare quel triste cartello arrugginito che intima di rallentare, da Savona si prende il gomito della curva senza prendere bene le misure e il minimo che accade quotidianamente è far cadere sull’asfalto qualche segnalimite europeo di delimitazione carreggiata, segnalimiti che in questi anni – come in una specie di loop – vengono posizionati, fatti saltare dagli specchietti retrovisori di automobilisti un po’ troppo briosi, riposizionati dagli addetti, fatti ancora saltare da altri automobilisti e così via.
Chi abita qui non vive in tranquillità, ha paura, della velocità, dell’abbandono, dell’incuria, ed è sempre l’antica solita storia della periferia, storia che si ripete. Abbandonata. E di cui ricordarsi forse solo quando c’è il ferito o peggio. Nel quartiere è tutto un rischio a causa di questa strada: buttare la spazzatura, andare a piedi verso il centro, raggiungere il supermercato, spostarsi con i mezzi.
Non esistono marciapiedi e i segnalimiti dovrebbero rappresentare un confine che spesso le macchine non rispettano, le mamme con i passeggini vanno a velocità spedita, immagino facendo gesti scaramantici ogni volta che devono dirigersi verso la città e spesso si cammina direttamente sulla carreggiata.
Ieri, 21 novembre, l’ennesimo grave incidente. Due ragazzi a terra. Una proposta concreta c’è, forse non per risolvere definitivamente, ma per arginare i rischi. Quale aggrovigliato pasticcio burocratico impedisce per esempio che il cartello “Savona” venga posto prima di quelle due malefiche curve, in modo da invitare a rallentare? Tutti a sapere che la Sp29 è una strada pericolosa, tutti a ripeterlo all’ennesimo incidente, senza quasi stupirsi. Quali sono le risposte della Provincia e dell’Amministrazione Comunale per mettere in sicurezza questo tratto di strada?
Sonia Cosco