Grane cinesi su Panama, perché la partita di BlackRock si complica
- Postato il 15 marzo 2025
- Economia
- Di Formiche
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Lo storico accordo tra BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, e la cinese CK Hutchinson per rilevare due porti panamensi che darebbero agli Stati Uniti il controllo del canale, rischia di arenarsi. Motivo? Pressioni di Pechino che si stanno riflettendo sulle autorità marittime che gestiscono una delle infrastrutture più strategiche del mondo, insieme a Suez.
In base all’accordo da 22,8 miliardi fortemente sostenuto da Donald Trump e al quale ha preso parte anche la società armatrice italiana Aponte, 43 porti di CK Hutchison del miliardario di Hong Kong ultranovantenne Li Ka-shing, ritiratosi da presidente nel 2018 ma attivamente coinvolto nei negoziati, saranno trasferiti al consorzio guidato da BlackRock. Nella lista dei porti figurano i due a ciascuna estremità del Canale di Panama (Cristobal e Balboa) e altri in Gran Bretagna e Germania, nel sudest asiatico, in Medio Oriente, Messico e Australia.
Lo stesso Trump aveva salutato l’operazione Aponte-BlackRock come un successo degli Stati Uniti e il primo passo verso quel recupero del canale che la sua amministrazione si è impegnata a compiere, per contrastare l’egemonia della Cina. Aperto nel 1914, il canale di Panama era infatti sotto diretto controllo americano fino al 1999, quando gli Stati Uniti lo hanno restituito al governo panamense. Da allora continua ad essere un’arteria vitale per il commercio a stelle strisce: tre quarti delle navi che vi transitano (oltre 12 mila solo lo scorso anno) provengono o sono destinate agli Stati Uniti.
Adesso però, come riportato dall’agenzia Axios, l’Autorità marittima di Panama avrebbe richiesto alle parti tutti i documenti legali e finanziari coinvolti nella vendita. Proprio a poche ore dalla minaccia, mascherata da invito, del governo cinese e rivolta a CK Hutchinson a “pensarci due volte” prima di chiudere il deal, che ha definito un “tradimento”, perché “contrario agli interessi nazionali”. Parole, arrivate dall’Ufficio cinese per gli affari del territorio a mezzo organi di stampa statali, che hanno affossato il titolo di CK a Hong Kong, provocando una caduta del 5%. Le critiche cinesi parlano di “una mossa senza spina dorsale, servile, a scopo di lucro che vende la propria integrità per guadagni personali e un atto che ignora gli interessi nazionali e tradisce tutti i cinesi”.
La Nbc, poi, avrebbe riferito circa le volontà del presidente americano di ordinare all’esercito statunitense di elaborare delle opzioni per aumentare la presenza delle truppe americane a Panama, inclusa quella meno probabile che le medesime truppe statunitensi occupino con la forza il Canale di Panama. Ora, Panama, da parte sua, potrebbe temere che bloccare l’accordo possa dare a Trump il pretesto per invadere il canale, confermando l’effettivo e attuale controllo cinese della stessa infrastruttura che unisce Oceano Atlantico e Pacifico. Nell’attesa che i nodi vengano sciolti, non vanno certo sottostimati i timori a Panama per un colpo di mano americano né tanto meno la pressione che Pechino sta iniziando a esercitare su CK Hutchinson.