Gramellini, Sinner e gli Schützen: Jannik da italiano più famoso del mondo ad apolide, il consiglio è pungente

  • Postato il 8 novembre 2025
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Povero Sinner, passato dalle critiche per essere “troppo poco italiano” a quelle per esserlo troppo. Chissà qual è stata la reazione di Jannik quando ha letto, o gli hanno raccontato, la lettera di Cristoph Schmid, il comandante provinciale degli Schützen, le associazioni sudtirolesi che ripensano con nostalgia al periodo asburgico, in cui s’è beccato un “cazziatone” per aver detto, qualche giorno prima, di essere orgoglioso di essere nato in Italia anziché in Austria. La vicenda ha avuto un’eco talmente vasta da essere diventata oggetto delle riflessioni di Massimo Gramellini, editorialista del Corriere della Sera.

Sinner “rimproverato” dagli Schützen: “Troppo italiano”

Nella sua rubrica “Il caffè”, Gramellini ha riassunto la questione (articolo intitolato “L’apolide Sinner”): “Un po’ per stemperare certe impuntature sovraniste sul suo conto e un po’ per lisciare il pelo al pubblico della risorgimentale Torino che da domani farà da cornice alle fatidiche Finals, nei giorni scorsi Sinner si era detto felice di essere nato in Italia anziché in Austria. Apriti cielo. Nell’era della suscettibilità, ogni volta che dici qualcosa per gratificare Tizio, finisci inesorabilmente per offendere Caio e irritare Sempronio. Nella fattispecie il piumato Cristoph Schmid, comandante provinciale degli Schützen, che ha scritto una lettera aperta all’ingrato Sinner per rinfacciargli gli aiuti che i sudtirolesi hanno ricevuto da «quell’Austria che tu hai rifiutato»“.

Gramellini difende Jannik: “Non ha rifiutato l’Austria”

Quindi una difesa d’ufficio del fenomeno di San Candido: “In realtà Sinner non ha rifiutato nessuna Austria. Si è limitato a dichiararsi soddisfatto del «Paese» (lo ha chiamato così, forse è anche comunista) che gli è toccato in sorte. Ma se mi dichiaro contento di mangiare il panettone invece della sacher, non sto rifiutando la formidabile glassa di cioccolato fondente, né mancando di rispetto alla marmellata di albicocche al suo interno, per la quale nutro anzi una forma di autentica venerazione. Mi limito ad apprezzare il commovente impasto di canditi e uvette che mi ritrovo nel piatto”.

Il consiglio di Gramellini a Sinner: “Vai a Montecarlo”

Poi una sorta di grottesca sintesi: “Riassumendo per la Neurodeliri: l’italiano vivente più famoso del mondo non è abbastanza italiano per i Fedez e i Brunovespez, mentre per gli Schützen lo è addirittura troppo“. Il “consiglio” finale a Sinner però è pungente e richiama antiche polemiche sulla residenza nel Principato di Monaco, le tasse non pagate in Italia. Stavolta Gramellini sembra giustificare – ma il sarcasmo è evidente – la decisione di Jannik di aver preso casa nel piccolo stato affacciato sulla Costa Azzurra: “C’è da perdere la pazienza. E da prendere la residenza: a Montecarlo, se non l’avesse già fatto“.

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Virgilio.it

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