GR5 – Grande Traversée des Alpes: tutto quello che devi sapere
- Postato il 27 giugno 2025
- Cammini
- Di SiViaggia.it
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Tra i cammini a lunga percorrenza più suggestivi del continente europeo, il GR5 merita un posto d’onore. Questo sentiero leggendario fa parte della Grande Randonnée, una rete di percorsi che dalle rive del Mare del Nord nei Paesi Bassi, dopo oltre 2.000 chilometri attraverso cinque Paesi, giunge fino a Nizza, affacciandosi sul blu del Mediterraneo.
La sezione più famosa e amata dagli escursionisti è proprio la GR5, la traversata delle Alpi: circa 600 km che collegano il Lago di Ginevra al mare della Costa Azzurra, attraversando i paesaggi spettacolari delle Alpi francesi. Questo tratto, che si snoda tra valli e cime, parchi nazionali e villaggi storici, è un vero viaggio nello spirito e nella bellezza della montagna europea: se sei appassionato di vedute alpine, vieni con noi a scoprire questa guida dettagliata!
Le tappe della Grande Traversée des Alpes (GR5)
Non è certo un percorso breve quello della GR5, con una difficoltà media e una quantità di bellezza, invece, eccezionale. Visti i dislivelli spesso notevoli – quasi 30.000 metri complessivi! – le tappe sono numerose, circa 36-37 di norma, perché si cerca di tenere un chilometraggio giornaliero non eccessivo.
- Tappa 1 – da Saint-Gingolph ai Chalets de Bise (12 km, 1701 D+, 5h): si parte subito in salita, lasciandosi alle spalle il Lago Lemano per entrare nel cuore delle Alpi. Una fatica ben ricompensata dai panorami.
- Tappa 2 – dai Chalets de Bise al Refuge de Trébentaz (12,8 km, 1171 D+, 5h): una traversata appagante tra sentieri di mezza costa e paesaggi calcarei, dove il silenzio domina la scena.
- Tappa 3 – dal Refuge de Trébentaz al Refuge de Chésery (13,5 km, 609 D+, 4:30h): giornata più tranquilla, con scorci bellissimi su laghi alpini e prime emozioni d’alta quota.
- Tappa 4 – dal Refuge de Chésery al Refuge de la Golèse (15,1 km, 651 D+, 5h): si cammina tra alpeggi e boschi, respirando l’atmosfera autentica della Haute-Savoie.
- Tappa 5 – dal Refuge de la Golèse al Gîte de Salvagny (15,1 km, 299 D+, 4:40h): una discesa gentile che accompagna verso piccoli villaggi immersi nel verde.
- Tappa 6 – da Salvagny al Refuge de Moëde Anterne (14,8 km, 1587 D+, 6h): tappa intensa, con paesaggi da cartolina e salite che fanno battere il cuore – in tutti i sensi.
- Tappa 7 – dal Refuge de Moëde Anterne a Les Houches (18,2 km, 1082 D+, 7h): si sfiorano le nuvole, con viste mozzafiato sul Monte Bianco prima di arrivare nella vivace Les Houches.
- Tappa 8 – da Les Houches al Refuge du Fioux (7 km, 695 D+, 3h): una tappa più breve, perfetta per recuperare fiato tra boschi freschi e sentieri storici.
- Tappa 9 – dal Refuge du Fioux al Refuge de Nant-Borrant (15,4 km, 663 D+, 5h): si torna in quota, tra valli verdi e paesaggi aperti che regalano serenità.
- Tappa 10 – dal Refuge de Nant-Borrant al Refuge du Plan de la Lai (14,8 km, 1135 D+, 5:40h): una delle tappe più belle, con viste spettacolari sui ghiacciai della Vanoise.
- Tappa 11 – dal Refuge du Plan de la Lai al Refuge de la Balme (12,8 km, 991 D+, 5h): saliscendi continui, ma sempre immersi in paesaggi alpini autentici.
- Tappa 12 – dal Refuge de la Balme a Peisey-Nancroix (19 km, 858 D+, 6:30h): lunga ma memorabile, nel cuore del primo parco nazionale francese.
- Tappa 13 – da Peisey-Nancroix al Refuge du Col du Palet (14,7 km, 1297 D+, 5:30h): si risale decisi, tra scenari sempre più selvaggi e silenzi profondi.
- Tappa 14 – dal Refuge du Col du Palet al Refuge de la Leisse (20,5 km, 847 D+, 6:40h): natura potente e senza filtri, tra rocce, torrenti e alta quota.
- Tappa 15 – dal Refuge de la Leisse al Refuge de l’Arpont (18,5 km, 675 D+, 6h): il cuore del Parco della Vanoise offre una giornata di pura meraviglia.
- Tappa 16 – dal Refuge de l’Arpont al Refuge de Plan Sec (16 km, 801 D+, 6h): ancora una tappa tra silenzi profondi e panorami che tolgono il fiato.
- Tappa 17 – dal Refuge de Plan Sec a Modane (16,2 km, 412 D+, 5h): si scende dolcemente verso la valle, ritrovando pian piano la civiltà.
- Tappa 18 – da Modane al Refuge du Thabor (15,8 km, 1422 D+, 6h): si riparte in salita, verso il maestoso massiccio del Thabor.
- Tappa 19 – dal Refuge du Thabor a Plampinet (22,6 km, 624 D+, 7:40h): giornata lunga, ma lo spettacolo delle Hautes-Alpes ripaga ogni passo.
- Tappa 20 – da Plampinet a Montgenèvre (16,4 km, 1073 D+, 5:50h): la frontiera italiana si avvicina, tra boschi e radure alpine.
- Tappa 21 – da Montgenèvre a Briançon (8,9 km, 162 D+, 3h): breve e piacevole discesa verso la storica città fortificata.
- Tappa 22 – da Briançon a Brunissard (21,2 km, 1426 D+, 8h): si torna subito in quota, tra tornanti e sentieri incastonati tra le vette. Una tappa lunga ma indimenticabile.
- Tappa 23 – da Brunissard a Château-Queyras (8,9 km, 289 D+, 3h): giornata breve, ma piena di fascino: si arriva al suggestivo forte medievale che domina la valle.
- Tappa 24 – da Château-Queyras a Ceillac (13,5 km, 958 D+, 5h): salite e panorami che restano impressi, con la natura che si fa sempre più protagonista.
- Tappa 25 – da Ceillac a Maljasset (13,6 km, 1055 D+, 5h): tra guglie rocciose e praterie d’alta quota, è una delle giornate più scenografiche del percorso.
- Tappa 26 – da Maljasset a Fouillouse (10,5 km, 383 D+, 3:30h): si rallenta un po’, attraversando ambienti più rilassanti e perfetti per ricaricarsi.
- Tappa 27 – da Fouillouse a Larche (13,3 km, 814 D+, 4:30h): l’ambiente cambia, il sole è più caldo e si avverte l’aria delle Alpi Marittime.
- Tappa 28 – da Larche a Bousiéyas (20,3 km, 1233 D+, 7h): una delle tappe più spettacolari, con paesaggi sempre più aperti e pieni di luce.
- Tappa 29 – da Bousiéyas a Saint-Étienne-de-Tinée (16,8 km, 661 D+, 6h): si scende nei boschi, tra sentieri tranquilli e profumo di resina.
- Tappa 30 – da Saint-Étienne-de-Tinée a Roya (13,8 km, 1023 D+, 5h): il Mediterraneo comincia a farsi sentire, tra vedute luminose e profumi estivi.
- Tappa 31 – da Roya al Refuge de Longon (19,2 km, 1322 D+, 7h): la natura cambia volto: ora tra le erbe aromatiche e i paesaggi caldi del Sud.
- Tappa 32 – dal Refuge de Longon a Saint-Sauveur-sur-Tinée (12,3 km, 47 D+, 4h): dolce discesa tra borghi silenziosi e vallate assolate.
- Tappa 33 – da Saint-Sauveur-sur-Tinée a Saint-Dalmas-Valdeblore (12,3 km, 1077 D+, 5h): si risale tra boschi di pino e querce, mentre l’aria profuma di mare.
- Tappa 34 – da Saint-Dalmas-Valdeblore a Utelle (25,1 km, 1013 D+, 9:30h): una delle giornate più lunghe e faticose, ma anche tra le più emozionanti. Panorami infiniti.
- Tappa 35 – da Utelle a Levens (12,2 km, 727 D+, 5h): il Mediterraneo è vicino, la luce è diversa, e l’orizzonte si apre su una nuova dimensione.
- Tappa 36 – da Levens a Nizza (24,5 km, 644 D+, 7:30h): tappa finale con arrivo a Nizza. Il blu del mare accoglie chi ha camminato così a lungo tra le montagne.
Quando partire e quanto tempo prendersi
Il periodo ideale per affrontare la sezione alpina del GR5 va da metà giugno a metà settembre: in questi mesi i rifugi sono aperti, anche i passi più alti sono di norma liberi dalla neve e le giornate lunghe e luminose consentono di godere appieno del cammino.
Per coprire l’intera traversata dal Lago di Ginevra a Nizza, è consigliabile prendersi almeno tre settimane piene, meglio ancora un mese, per affrontare il percorso senza fretta e con il giusto margine di sicurezza, in caso di maltempo o di tappe particolarmente impegnative… o perché hai trovato una località di cui ti sei innamorato/a e vuoi fermarti più a lungo! Naturalmente, è possibile percorrere anche singole sezioni, scegliendo il tratto più adatto alla propria preparazione e ai giorni disponibili.
Come prepararsi e cosa mettere nello zaino
Nonostante non sia un sentiero alpinistico, il GR5 alpino è un trekking che richiede una buona preparazione fisica e mentale. Si affrontano dislivelli importanti, spesso superiori ai 1.000 metri al giorno, e tappe lunghe che impegnano anche per 7-8 ore.
Serve un buon allenamento di base, resistenza e capacità di camminare con uno zaino che, se ben ottimizzato, dovrebbe pesare tra i 6 e i 10 chili. Allenati nelle settimane precedenti alla partenza con escursioni lunghe e abituati a indossare lo zaino quasi a piena capienza per molte ore; non solo, devi rodare le scarpe, mai partire con scarponi nuovi di pacca!
L’abbigliamento deve essere adatto alle condizioni variabili di montagna: temperature fresche anche in estate, possibilità di piogge improvvise e vento forte, oltre a giornate molto soleggiate, specie nelle Alpi Marittime. Nel bagaglio non possono mancare scarponi da trekking affidabili, bastoncini per alleggerire le articolazioni, indumenti tecnici a strati, impermeabile, cappello, occhiali da sole e crema solare.
È fondamentale portare anche snack energetici e una scorta di acqua per ogni tappa, visto che non sempre sono presenti fontane lungo il cammino, sebbene i rifugi e i villaggi offrano comunque la possibilità di rifornirsi. Anche il kit di pronto soccorso, ça va sans dire, è tra le dotazioni primarie.

La segnaletica e la sicurezza sul percorso
Il GR5 è globalmente ben segnalato con la classica marcatura bianco-rossa dei sentieri GR francesi, simile a quella italiana del CAI. Attenzione, però: in alcuni tratti, specialmente nelle zone più remote o nei boschi, è consigliabile integrare l’orientamento con mappe topografiche dettagliate o con una traccia GPS affidabile.
Prima di partire, è buona norma informarsi sulle condizioni meteo e sulla percorribilità dei passi più alti. Le variazioni climatiche possono essere repentine e non è raro trovare ancora residui di neve a inizio stagione. Le tappe si svolgono quasi sempre in ambiente montano, spesso lontano da centri abitati, quindi la prudenza e la preparazione devono essere sempre massime. In caso di emergenza, il numero da chiamare è quello univoco per le emergenze internazionali, il 112.
Le meraviglie lungo il percorso
Durante il lungo cammino della Grande Traversée des Alpes, si incontrano luoghi che lasciano il segno, non solo per la loro bellezza ma per le emozioni che sanno regalare. Fin dalle prime tappe si viene accolti dal Lago di Taney, un piccolo specchio d’acqua incastonato tra le montagne, che sembra uscito da una fiaba alpina. Man mano che si procede, ci si addentra nello Chablais con i suoi massicci calcarei e i suggestivi laghi d’altura come quello di Chésery, dove il riflesso delle vette sembra fondersi col cielo.
A Les Houches, la vista sul Massiccio del Monte Bianco è di quelle che tolgono il fiato, mentre attraversando la Riserva di Passy si entra in un angolo di natura incontaminata, tra sentieri ombrosi e cascate improvvise. Più avanti, la Vanoise – primo parco nazionale francese – accoglie con i suoi ghiacciai scintillanti, marmotte curiose e paesaggi lunari, soprattutto nei dintorni del Col du Palet e della Leisse.
Non si può poi dimenticare il Massiccio del Thabor, dove ogni passo è una scoperta e la fatica si mescola all’euforia, o i forti di Briançon, che testimoniano la storia alpina tra crinali e bastioni. Più si scende verso sud, più la luce cambia: tra le gole di Saint-Dalmas, i prati di Utelle e i sentieri profumati di erbe mediterranee, si percepisce che il mare non è lontano. E quando finalmente si arriva a Nizza, con gli occhi pieni di azzurro e il cuore carico di silenzi montani, si capisce che ogni passo è valso la pena.
