Goldrake, è tornata l'alabarda spaziale. Ma è volata in Arabia...
- Postato il 13 gennaio 2025
- Di Libero Quotidiano
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Goldrake, è tornata l'alabarda spaziale. Ma è volata in Arabia...
Non sarà stato solo il milione di spettatori nostalgici ad aver visto su Rai2, lo scorso 6 gennaio, i quattro attesi episodi di Goldrake U. Altrettanti stasera sono promossi in prima serata alle 21 per l'inaspettato successo nel giorno dell'Epifania, il 5,1% di share senza contare la possibilità di recupero su RaiPlay, e la prossima domenica 19 ci sarà l'opportunità di gustare il finale per un totale di 13.
I dati offrono le prove che la serie Atlas Ufo Robot costituisce uno dei pochi reali fenomeni intragenerazionali, e per non limitarsi alla solita espressione banale “piace a nonni e nipoti” è certamente vero che adolescenti e ragazzi di oggi ne apprezzano gli stessi caratteri che fecero impazzire quelli della generazione X, la grafica ultrapop, la novità assoluta di un stile nipponico completamente diverso dai superoi americani, le storie con parecchie ambiguità, in bilico tra bene e male a superare la visione manichea del mondo, mai risolta: insomma, 'sti mucchi di latta sono buoni o cattivi?
LE FORZE DI VEGA
“Torna il robot più amato della tv”, annuncia con orgoglio la Rai. La trama in sintesi: dopo un attacco delle forze di Vega sul pianeta Fleed, il principe Duke e Goldrake fuggono sulla Terra. Nel nuovo mondo, il dottor Procton e Alcor, pilota del robot Mazinga Z, corrono in soccorso del principe che nel frattempo ha perso la memoria. Dopo una gara di motociclismo, vi compaiono storpiati in grafica i nomi di campioni veri come Lorenzo, Dovizioso e Valentino Rossi, Duke inizia ad avere visioni sul suo passato e inizia a collaborare con Alcor per scoprire l'origine di alcuni oggetti misteriosi apparsi in cielo. Mentre sono impegnati nella loro indagine, vengono sorpresi da un attacco nemico che fa recuperare a Duke i ricordi.
La nuova serie è basata sull'opera originale di Go Nagai, il maestro della cultura manga, uno dei più importanti di sempre, produttore esecutivo dell'intero progetto. La regia è di Mitsuo Fukuda. Goldrake U è stata scritta e supervisionata da Ichiro Okouchi, mentre il character design è stato realizzato da Yoshiyuki Sadamoto e la colonna sonora composta da K® -h ei Tanaka. Go Nagai – il creatore del manga originario di Goldrake – ha invece ricoperto il ruolo di produttore esecutivo del progetto.
Un reboot che funziona. Questo termine ha diversi significati e specifica comunque non trattarsi di semplice remake o di sequel, bensì di “riavvio”, di altre storie, personaggi conosciuti e trame in qualche modo battute però in un contesto nuovo e al contempo riconoscibile. I reboot ricominciano da capo, riducendolo la trama agli elementi fondamentali, dunque familiari, che hanno reso popolare il materiale originale. I reboot consentono un ingresso più semplice per i nuovi arrivati che non hanno familiarità con i titoli precedenti della serie storica.
NON SOLO NOSTALGIA
E novità ce ne sono diverse rispetto alla storica edizione 1978, andata in onda in Italia dal 4 aprile nelle settimane drammatiche del caso Moro. Quelli della mia età pensano subito all'effetto nostalgia e al gusto vintage che si ripresenta ogni qualvolta il tempo in cui stiamo vivendo si presenta avaro di novità, quando l'arrivo di Goldrake fece scattare l'interesse per il mondo dei cartoni animati giapponesi, quindi gli anime e nello specifico i manga.
Necessaria però una modernizzazione rispetto ai tempi che furono, considerando lo sviluppo (fanta)scientifico e l'impatto della tecnologia nel presente che nessuno, neppure il più utopista dei filosofi avrebbe potuto immaginare quante cose si sarebbero fatte con un telefono e un personal computer. Però Goldrake resta abbastanza uguale a se stesso, trattandosi di un'icona storica non aveva senso stravolgerne l'aspetto. Actarus, invece, che nelle prime stagioni riusciva a vincere senza usare la violenza, ha un po' perso i tratti da bel tenebroso romantico e ha assunto l'aspetto di una star del K Pop, diffusosi globalmente nel XXI° secolo mentre negli anni Ottanta era ancora limitato alla Corea del Sud.
AMBIENTE DESERTICO
Altra novità è data dall'ambientazione in Arabia Saudita (quasi ovvia visto il ruolo della casa produttrice Manga Production, appunto saudita), con ampi spazi desertici e suggestive sequenze meno claustrofobiche del passato. Agli appassionati però interessano soprattutto le scene di combattimento tra robot, al solito molto ben disegnate. Risulta invece più intricata la trama rispetto agli episodi storici dove scorreva veloce senza particolari sottotesti o digressioni.
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