Golden Gala, Tamberi subito fuori. Battocletti da impazzire: record italiano sui 5.000. Furlani beffato all'ultimo salto
- Postato il 6 giugno 2025
- Di Virgilio.it
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È mancato l’acuto, ma non si può dire che l’Italia sia rimasta a guardare nella notte del Golden Gala “Pietro Mennea”. In un Olimpico che ha accolto con grande affetto il ritorno in pedana di Gimbo Tamberi (che però ha deluso) e applausito una volta di più la straordinaria crescita di Nadia Battocletti, che ha stampato un favoloso primato italiano nei 5.000 metri in una gara già consegnata alla storia. Bene anche Weir e Furlani, che come Folorunso e Bruni chiudono al secondo posto le rispettive gare, dimostrando un alto grado di competitività.
- Gimbo, la condizione ancora non c'è: fuori a 2.20
- Battocletti no limits: sbriciolato il primato italiano sui 5.000
- Per Folorunso e Bruni due secondi posti di valore
- Weir secondo nel peso. Tortu e Ali male nei 100: Bromell boom!
- Furlani s'illude troppo presto: Adcock vince all'ultimo salto
Gimbo, la condizione ancora non c’è: fuori a 2.20
Tutti aspettavano Gimbo Tamberi, all’esordio stagionale dopo aver saltato di netto tutta la stagione indoor. Ma la prima uscita del marchigiano non è stata troppo fortunata: appena 4 salti, il primo a 2.16, poi tre nulli a 2.20, e un inchino di scuse a tutto il pubblico dell’Olimpico, che certo si sarebbe aspettato un finale diverso.
Niente drammi: Gimbo era all’esordio, la condizione non è ancora al top e il tempo che lo separa dai mondiali di Tokyo è ancora abbastanza per poter pensare a migliorare sensibilmente. L’Italia s’è comunque consolata con le buone prove di Matteo Sioli e Stefano Sottile: entrambi hanno superato quota 2.20 al terzo salto, riuscendo poi a saltare entrambi 2.23 al primo tentativo, proseguendo la loro serata fino all’eliminazione a 2.26 (fuori dai primi 4).
Battocletti no limits: sbriciolato il primato italiano sui 5.000
Chi aveva puntato molte carte sulla serata romana era Nadia Battocletti, che guarda a caso ha risposto con l’ennesima prestazione super: nei 5.000, vinti dalla keniota Beatrice Chebet con la seconda prestazione mondiale di sempre (14’03”69), l’atleta altoatesina ha stampato il nuovo record italiano, abbassando di 8 secondi il precedente primato. Il tempo finale di 14’23”15 ha confermato Nadia tra i talenti europei indiscussi del mezzofondo.
“Una volta venivo al Golden Gala a vedere Bolt e tutti i grandi dell’atletica, essere qui e firmare un tempo così è davvero un’emozione unica. Nei 5.000 non ho corso tanto in questa stagione, perché giustamente ho lavorato anche in funzione di altre distanze, ma sono felice di aver ottenuto un tempo importante e di aver fatto un ulteriore passo avanti.
Il mio obiettivo, l’ho sempre detto, è Los Angeles 2028: voglio arrivare alle olimpiade californiane al massimo della maturità come atleta, e serate come queste mi avvicinano sempre di più all’obiettivo”.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/LiaCapizzi/status/1931084510201823628" profile_id="LiaCapizzi" tweet_id="1931084510201823628"/]Per Folorunso e Bruni due secondi posti di valore
In campo femminile hanno fatto debitamente la loro parte Ayomide Folorunso nei 500 ostacoli e Roberta Bruni nel salto in alto. Entrambe hanno chiuso al secondo posto le rispettive gare: Folorunso, con un bel rettilineo finale, ha recuperato posizioni e col tempo di 54”21 ha chiuso alle spalle della giamaicana Knight (53”67), confermandosi sul podio dopo il terzo posto ottenuto a Rabat nella prima tappa di Diamond League.
La Bruni ha invece chiuso alla piazza d’onore la gara del salto in alto, vinta da Sandi Morris (4.80): il 4.65 ottenuto al primo tentativo le ha garantito il podio, con due salti a 4.75 per tentare di centrare il record italiano che non sono andati a buon fine per questione di dettagli.
Weir secondo nel peso. Tortu e Ali male nei 100: Bromell boom!
Anche in campo maschile non sono mancate le piazze d’onore. Zane Weir, in una gara del getto del peso particolarmente avvincente, ha trovato la misura di 21.67 che è valsa la seconda piazza alle spalle di Tom Walsh (21.89). Leonardo Fabbri s’è fermato a 21.35, misura che non gli ha consentito di presentarsi in pedana per il lancio conclusivo con i migliori di serata.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/_OwenM_/status/1931089379629387889" profile_id="_OwenM_" tweet_id="1931089379629387889"/]Delusione invece nei 100 per Filippo Tortu e Chituru Ali: Pippo ha chiuso settimo con 10”19, mentre Ali s’è rialzato a 30 metri dall’arrivo, tagliando il traguardo in ultima posizione (11”21). Vittoria roboante di Trevon Bromell: 9”84 il tempo stampato dall’americano, nuovo primato stagionale sulla distanza. Con annesso messaggio stampato in faccia ai rivali: a Tokyo tutti dovranno fare i conti con lui. Lyles e Jacobs farebbero bene a prendere appunti.
Furlani s’illude troppo presto: Adcock vince all’ultimo salto
In chiusura di serata anche Mattia Furlani ha trovato un secondo posto nel salto in lungo: l’8.13 trovato all’ultimo salto ha illuso il pubblico dell’Olimpico, con Tentoglou (in testa praticamente da inizio gara) superato per tre centimetri.
Ma il neozelandese Liam Adcock ha deciso di fare le cose in grande: con 8.34 ha trovato la migliore misura mondiale della stagione e vinto una delle gare più avvincenti di tutto il programma, con Furlani che pure ha dimostrato di essere già piuttosto tarato su quello che sarà l’obiettivo stagionale (cioè il titolo mondiale di Tokyo).