Goggia ricorda Matteo Franzoso: la lettera toccante e il grazie ai compagni "per aver mostrato tanto coraggio"

  • Postato il 4 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Il cuore è rimasto lì in Sudamerica, in quella terra cilena che d’estate offre tanto alle selezioni europee, ma che quest’anno ha sottratto qualcosa di veramente grande a quella italiana. E Sofia Goggia è stata la prima a volerlo ricordare: la scomparsa di Matteo Franzoso è una ferita ancora aperta, ma nell’anima resta impresso il ricordo di uno sciatore che ha pagato un prezzo troppo salato sull’altare di una passione. Ma Sofi, di ritorno proprio da quelle stesse piste dopo un periodo di lavoro finalizzato alla preparazione per la stagione che verrà, l’amico Franzo non l’ha dimenticato.

Il grazie ai compagni: “Un privilegio allenarmi con voi”

La fuoriclasse azzurra l’ha fatto con una lettera che ha consegnato ai suoi profili social, una sorta di “testamento” della sua estate trascorsa sulle montagne cilene, che per una volta hanno avuto un sapore solo amaro (e dire che Goggia erano anni che non riusciva ad aggregarsi alla squadra di velocità nella fase di preparazione in Sudamerica, complici i tanti infortuni delle ultime annate).

Una lettera che è cominciata con un ringraziamento rivolto ai compagni di squadra di Franzoso, quindi a Bosca, Schieder e Casse, che restando in Cile l’hanno aiutata a esorcizzare la paura e a metabolizzare la perdita di Matteo. “Avete avuto coraggio e mi avete ricordato cosa significhi averlo. Grazie ragazzi, perché restando abbiamo potuto affrontare insieme la paura. Sapere che siete rimasti voi mi ha dato la forza per venire fin quaggiù: allenarmi con ognuno di voi è stato un privilegio”.

La croce fatta con i pali della staccionata dello schianto

La lettera di Sofia ha rappresentato un ultimo salito a un amico che il destino ha deciso di sottrarre troppo presto a questo mondo e alla disciplina che tanto amava. E racconta anche della commemorazione che la comunità locale ha voluto fare proprio a ricordo dello sfortunato sciatore azzurro, morto lo scorso 15 settembre dopo giorni nei quali ha lottato tra la vita e la morte a seguito delle ferite riportate nell’incidente avvenuto in allenamento a La Parva.

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“Caro Matteo, la comunità di Farellones ti ha dedicato una toccante commemorazione. C’era nebbia quel pomeriggio, quando hanno pronunciato il tuo nome, ha iniziato a nevicare. Sorprende un particolar raccontato da Sofia, che non era mai trapelato ancora: “I tuoi compagni hanno realizzato una croce con i pezzi della staccionata che hai rotto nell’impatto. Al mio primo giro in campo libero il primo giorno, sono andata lì a pregare, così come anche ad allenamenti conclusi. Sono tornata a quella croce dopo l’ultimo giro di discesa.

Sai, mi dispiace tanto, tantissimo per quello che ti è successo… la tua assenza si è tramutata in presenza, una presenza costante che permarrà nelle nostre menti e nei nostri cuori. È stato un raduno estremamente complicato, ma sentirsi cosi uniti e solidali e continuare a lavorare per quel sogno che inseguivi anche tu ci ha supportato nella nostra, pur difficile, quotidianità. Ed è per questo motivo che dico a tutti voi con cui ho condiviso questo raduno, dal profondo del mio cuore, con le lacrime agli occhi, ripensando a quello che è stato: ci voleva tanto coraggio e tutti noi lo abbiamo avuto. Grazie ragazzi”.

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Virgilio.it

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