Global Sumud Flotilla, gli attivisti: “Il drone è rimasto sospeso a 3-4 metri su di noi, e ha sganciato l’ordigno”. Albanese: “Nessuna sorpresa se fosse stato Israele”

  • Postato il 9 settembre 2025
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Quanto accaduto alla “Familia Madeira” non fermerà la missione. Sono categorici i membri dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla durante un punto stampa a Tunisi, dopo il presunto attacco condotto nella notte con quello che loro definiscono un “drone” all’imbarcazione, la principale della spedizione ancorata al largo del porto di Sidi Bou Said. “Due di noi si trovavano in coperta quando il drone è rimasto sospeso a circa tre, quattro metri sopra le nostre teste. Poi lo abbiamo visto spostarsi verso la parte anteriore del ponte. E’ rimasto fermo per qualche secondo, sopra i giubbotti di salvataggio, e poi ha sganciato l’ordigno – spiegano ai giornalisti -. Subito dopo è divampato un incendio a bordo. Abbiamo preso gli estintori e siamo riusciti a domare le fiamme. Fortunatamente, tutti sono rimasti illesi”.

Ancor più dettagliata la ricostruzione fatta da Tony La Piccirella, l’attivista barese che si trova a bordo dell’imbarcazione battente bandiera portoghese. “Poco prima di mezzanotte” alcuni degli attivisti a bordo “hanno sentito un rumore di eliche e si sono accorti della presenza di un drone che da poppa si muoveva lentamente verso prua alla ricerca di un bersaglio. Poi, questa fiammata ha colpito parte della prua, probabilmente mirando, o a una tanica di diesel, o a quello che è andato a fuoco cioè i giubbotti di salvataggio“. A quel punto gli attivisti hanno “contenuto l’incendio in pochi minuti e quindi non ci sono danni”. “Le autorità tunisine sono salite a bordo – racconta ancora La Piccirella -, nella confusione credevamo stessero facendo dei rilevamenti invece poi la zona colpita è stata completamente ripulita, tant’è che stamattina il governo tunisino ha negato l’accaduto, nonostante noi abbiamo numerosi video”:

Ora gli attivisti hanno una sola certezza: “Noi, a questo tentativo intimidatorio, rispondiamo che è solo l’ennesima conferma che stiamo andando nella direzione giusta e non abbiamo paura – prosegue La Piccirella -. Aspettiamo di capire l’iter burocratico da seguire per salpare il prima possibile. Ci stiamo organizzando con la flotta tunisina e tra giovedì e venerdì dovremmo riuscire a partire”.

“Non sappiamo chi abbia compiuto l’attacco – ha detto Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, presente al porto di Tunisi per la conferenza stampa -, ma non saremmo sorpresi se fosse stato Israele“. “Se confermato, si tratta di un attacco alla sovranità tunisina“, ha aggiunto, perché il fatto è avvenuto in acque territoriali di Tunisi.

“E’ stata una notte molto tesa per tutti voi. E voglio davvero incoraggiarvi a mantenere la calma e la disciplina in ogni momento, a ogni passo, a ogni cambiamento del vento. Una volta che entrate in questa missione non appartenete più solo a voi stessi”, ha proseguito Albanese parlando ai membri dell’equipaggio della Flotilla. “Dal momento in cui vi fate avanti, servite una causa di diritti umani”, ha evidenziato la relatrice, auspicando che “la tensione di ieri notte non rallenti la missione, non ne alteri la determinazione e che si possa proseguire nello spirito della Sumud: pacifico, fermo e determinato a raggiungere Gaza e a mettere fine all’assedio”.

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