Gli Usa chiedono agli alleati di imporre dazi a Cina e India
- Postato il 12 settembre 2025
- Di Panorama
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Dazi e guerra in Ucraina. Si è abituati a pensare a questi due temi come non connessi uno con l’altro, eppure la decisione americana di raddoppiare le tariffe sui beni indiani (portandole al 50%) è stata motivata dal continuo acquisto di idrocarburi russi da parte di Nuova Delhi.
L’obiettivo dell’amministrazione americana sembra ora essere quello di spingere gli alleati del G7 a seguire l’esempio di Washington e imporre dazi d’importazione a Pechino e Nuova Delhi, una misura che non sembra però trovare particolare supporto negli alleati degli Usa.
Nuovi dazi per mettere pressione su Mosca
«Gli acquisti di petrolio russo da parte di Cina e India stanno finanziando la macchina da guerra di Putin e prolungando l’insensato massacro del popolo ucraino», ha dirlo è stato un portavoce del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, secondo quanto riportato dal Financial Times.
«All’inizio di questa settimana abbiamo chiarito ai nostri alleati dell’Ue che, se vogliono davvero porre fine alla guerra nel loro cortile, devono unirsi a noi e imporre tariffe significative che saranno revocate il giorno in cui la guerra finirà», ha aggiunto il portavoce, «l’amministrazione Trump è per la pace e la prosperità, e i nostri partner del G7 devono unirsi a noi».
L’imposizione di queste eventuali tariffe sarà discussa oggi durante una videoconferenza dei ministri delle Finanze dei Paesi membri del G7. Il portavoce americano non ha fornito percentuali esatte sui livelli di tariffe suggeriti dagli Stati Uniti, ma secondo quanto riportato dal Financial Times, che cita fonti a conoscenza della questione, la cifra dovrebbe essere fra il 50 e il 100%.
Difficoltà d’implementazione
Stando a quanto riportato da Reuters, la proposta non sembra al momento trovare il favore dei funzionari europei. Non è difficile intuirne il motivo, imporre dazi così alti a due partner commerciali così importanti come Cina e India vorrebbe dire di fatto interrompere il commercio fra i detti Paesi e l’Europa.
Per l’Unione vorrebbe dire privarsi rispettivamente del secondo (Cina) e del nono (India) partner commerciale. Basti pensare che nel 2024 l’importazione di beni cinesi in Europa è valsa 519 miliardi di euro, quella di beni europei in Cina 213 miliardi. Numeri più contenuti, ma comunque importanti, quelli del commercio con l’India: l’import è valso 65 miliardi e l’export 48.
Non bisogna poi dimenticare che l’Unione sta per finalizzare un accordo commerciale di libero scambio l’India, la cui firma dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Imporre dazi in questo momento renderebbe inutile tutto il lavoro fin qui svolto, oltre a danneggiare le economie dei Paesi europei con maggiore inflazione e le aziende importatrici con una crisi degli approvvigionamenti.