Gli schermi del pc fanno male ai bambini, ma anche no

  • Postato il 6 febbraio 2025
  • Di Agi.it
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Gli schermi del pc fanno male ai bambini, ma anche no

AGI - Un tempo eccessivo trascorso davanti agli schermi nei bambini piccoli è associato a maggiori difficoltà nello sviluppo di capacità linguistiche, ma i contenuti educativi e l'uso dei dispositivi insieme alle figure di riferimento potrebbe rivelarsi positivo. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista 'Plos One', condotto dagli scienziati dell'Universidad Abierta Interamericana e Conicet, in Argentina, insieme a istituzioni ed enti di ricerca di 19 Paesi dell'America Latina.

Il team, guidato da Lucas G. Gago-Galvagno, ha analizzato gli effetti degli schermi su 1.878 bambini di età compresa tra 12 e 48 mesi, residenti in 19 Paesi dell'America Latina. Nella maggior parte delle situazioni, riportano gli esperti, il tempo che i bambini trascorrevano davanti agli schermi era superiore alle soglie suggerite dagli enti regolatori e dalle associazioni pediatriche. In particolare, i bimbi guardavano una media di 60 e 30 minuti al giorno la tv e gli smartphone, rispettivamente, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di evitare completamente di esporre i bimbi al di sotto dei due anni ai dispositivi elettronici.

I risultati hanno evidenziato inoltre una correlazione negativa tra il tempo trascorso davanti agli schermi e le capacità linguistiche, mentre le attività di lettura con un adulto risultavano associate ai valori più positivi per lo sviluppo del linguaggio. Nonostante ciò, la condivisione attiva con un adulto di contenuti educativi portavano a un impatto migliore rispetto ai contenuti di intrattenimento o meramente musicali.

Le informazioni, sottolineano gli studiosi, sono state raccolte tramite questionari somministrati ai genitori, che valutavano tempo e tipologia di schermo utilizzato, presenza o meno di un adulto, tempo dedicato alla lettura e livelli di sviluppo linguistico e motorio. L'uso del tablet e del pc, riportano gli esperti, era associato a informazioni bivalenti, perché, se impiegati in modo interattivo insieme all'adulto, favorivano lo sviluppo motorio e linguistico. Allo stesso tempo, però, poteva risultare deleterio per la maturazione del bambino.

"I nostri risultati - commenta Gago-Galvagno - confermano che l'impatto degli schermi sullo sviluppo dipende dal contesto: il tipo di contenuto e il coinvolgimento dell'adulto giocano un ruolo chiave. Nei prossimi step, sarà necessario approfondire il legame tra uso degli schermi e sviluppo cognitivo e motorio, promuovendo politiche che incoraggino l'uso consapevole e responsabile degli schermi e la lettura condivisa fin dalla prima infanzia". 

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Agi.it

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