Gli orrori nella cooperativa “Per Mano” di Cuneo: struttura sequestrata e ospiti trasferiti
- Postato il 7 novembre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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CUNEO – Maltrattamenti, lesioni personali, sequestro di persona, violenza privata e perfino frode nelle pubbliche forniture. Sono accuse pesantissime quelle che gravano sulla cooperativa sociale “Per Mano” di Cuneo, finita al centro di un’inchiesta che ha portato al sequestro della struttura e all’arresto della direttrice Emanuela Bernardis e della coordinatrice Marilena Cescon. Quattro operatori sono invece ai domiciliari, mentre gli indagati complessivi sono 21, di cui undici sottoposti al divieto di avvicinamento.
Telecamere nascoste e violenze documentate
A far emergere l’orrore sono state le immagini riprese dalle telecamere installate dai Carabinieri del comando provinciale di Cuneo, che hanno documentato maltrattamenti sistematici ai danni di 18 ospiti disabili gravi, molti dei quali affetti da sindrome autistica.
Gli adolescenti venivano, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, legati, picchiati, lasciati senza cibo, chiusi per ore in stanze sporche e privati dell’assistenza più elementare.
“Traditi da chi doveva aiutarli” – ha commentato con amarezza il colonnello Marco Piras, comandante provinciale dei Carabinieri – “si tratta di episodi aberranti che mostrano condizioni psicofisiche di assoluto disagio negli ospiti”.
Una struttura già nel mirino della magistratura
La cooperativa Per Mano non era nuova ai sospetti. Era già oggetto di un procedimento penale per fatti analoghi avvenuti tra il 2014 e il 2019, con un processo tuttora in corso. Bernardis e Cescon risultavano già rinviate a giudizio in quel primo filone d’indagine, insieme ad altri dieci operatori sanitari e psicologi.
Le nuove segnalazioni, arrivate nei mesi scorsi, hanno spinto la Procura di Cuneo – coordinata dal procuratore capo Onelio Dodero – ad avviare ulteriori accertamenti, culminati nel blitz che ha portato ai provvedimenti cautelari.
Ospiti trasferiti e cooperative commissariate
Dopo il sequestro della struttura, tutti gli ospiti sono stati trasferiti in luoghi sicuri su disposizione dell’Asl Cuneo 1, che ha preso in carico l’assistenza.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato anche la casa famiglia “Con Noi” e il nucleo residenziale “Stella Alpina”, entrambe realtà facenti capo alla stessa cooperativa. Tutte le strutture sono ora commissariate.
Ipotesi di frode e personale non qualificato
Oltre ai reati di maltrattamento e violenza privata, la Procura contesta anche la frode nelle pubbliche forniture.
Solo tra dicembre 2024 e giugno 2025, la Per Mano avrebbe percepito oltre 1,4 milioni di euro di fondi pubblici da parte dell’Asl Cuneo 1.
“Abbiamo contestato anche la responsabilità amministrativa della cooperativa – ha spiegato Dodero – perché è emerso un problema gestionale e finanziario grave, nonostante le somme ricevute dagli enti pubblici”.
Secondo gli investigatori, la struttura impiegava personale non qualificato o privo di abilitazione, in alcuni casi incaricato persino di somministrare farmaci ai pazienti “per tenerli tranquilli”.
Il quadro descritto dagli inquirenti
Dalle indagini emergono condizioni igieniche e sanitarie drammatiche: materassi bagnati di urina, ambienti comuni trascurati, assenza di un servizio mensa adeguato.
Un “turnover eccessivo di operatori” e la totale mancanza di formazione hanno aggravato la situazione, trasformando quella che doveva essere una comunità di accoglienza in una struttura dell’orrore.
Un’inchiesta complessa e dolorosa
L’operazione dei Carabinieri, coordinata dalla Procura di Cuneo, ha coinvolto oltre settanta militari, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) e dei Nas di Alessandria.
Le indagini proseguono per delineare le responsabilità individuali e capire come sia stato possibile che situazioni così gravi si verificassero nonostante i controlli già in corso e le ingenti risorse pubbliche destinate alla struttura.
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