Gli italiani sono stufi degli scioperi? Venerdì l’agitazione è stata un flop
- Postato il 29 novembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Gli Italiani sono stufi degli scioperi? A leggere i dati dell’ultimo venerdì di novembre (il 28) qualche dubbio è sorto. L’ultimo sciopero del mese era stato annunciato con slogan radicali (“Blocchiamo tutto”), si sono mobilitati sindacati e frange di irriducibili pro Pal, c’è stata addirittura una chiamata alle armi dei Greta-boys, raffiche di video appelli a sostegno della causa; dunque ci si aspettava il “venerdì più mosso dell’anno”.
Numerose piazze d’Italia sono allertate contro “la finanziaria delle armi”, contro “l’economia del genocidio”, contro il “governo meloniano”. E fin qui nessuna sorpresa. Nemmeno la presenza a Genova dell’attivista ecologista brasiliano Thiago Avila e del’ex ministro greco Yanis Varoufakis (pilastro del governo Tsipras di dieci anni fa) hanno suscitato particolare stupore e seguito. Insomma, diciamola tutta: è stata una agitazione flop. Così almeno dicono i numeri.
L’adesione flop
Il dipartimento della Presidenza del Consiglio che monitora l’adesione agli scioperi, tra gli aderenti all’Unione Sindacale di Base (USB) emerge che hanno scioperato 10.100 persone su 203.255 e 42.120 sono rimasti a casa con motivazioni diverse. La percentuale parla chiaro: ha aderito solo il 6,27%. Appunto numeri da flop. E non è andato meglio lo sciopero del comparto scuola-università-ricerca dove a fronte di un personale di 39.152 unità preso in esame, gli scioperanti sono stati appena 144 con 6.036 assenti per motivi diversi. Dati che fanno riflettere e inducono a pensare che gli italiani si sono stufati dei venerdì di caos.
Secondo i dati della Commissione di Garanzia nel 2024 ci sono state 622 mobilitazioni, poco più di 1 e mezzo al giorno. Solo a Roma c’è stata una adesione del 25,9% del personale ATAC, l’Azienda dei Trasporti della capitale. Domanda: c’ una ragione di fondo per cui lo sciopero non ha ottenuto l’adesione auspicata dagli organizzatori?
Una legge per evitare il caos trasporti
Da tempo ormai i sindacati hanno perso la loro influenza nei confronti dei lavoratori che non si sentono più rappresentati. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, visto i dati di venerdì, “consapevole che nuove agitazioni sono state annunciate anche nelle prossime settimane con l’ormai consueta scelta del venerdì”, sta studiando una legge per evitare la paralisi dei trasporti. Vuole insomma limitare al massimo i disagi per i cittadini, fermo restando le esigenze di chi manifesta. Impresa non facile. Un bel rebus.
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