Gli esiti dell’autopsia sul corpo dell’ex poliziotto Carmine Gallo: “Morte naturale per infarto”

  • Postato il 12 marzo 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una morte naturale per infarto. Sono i primi esiti dell’autopsia eseguita oggi sul corpo di Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto deceduto il 9 marzo nella sua casa a Garbagnate Milanese, dove era ai domiciliari dal 25 ottobre nell’inchiesta milanese sulle presunte cyber-spie di Equalize. Dalle prime analisi non è emerso alcun segno di puntura o lesioni. Per i risultati definitivi ci vorranno circa 70 giorni.

La Procura diretta da Marcello Viola, con la pm Giancarla Serafini, voleva fugare ogni dubbio, data la delicatezza della sua posizione nell’inchiesta e il passato di poliziotto che si era fatto tanti nemici. Per la stessa ragione il pm della Dda Francesco De Tommasi, che con il collega della Dna Antonio Ardituro coordina l’inchiesta che vede indagato anche il titolare di Equalize Enrico Pazzali, presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano, ha ordinato il sequestro del telefono che Gallo usava per chiamare la legale, Antonella Augimeri, di quello della moglie, di un pc, di farmaci e cibo rimasto in frigo.

Amministratore delegato di Equalize, era accusato di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a banche dati strategiche nazionali per carpire informazioni sensibili. Agli uffici della società in via Pattari, a due passi da piazza Duomo, si rivolgevano in tanti sia per vicende legati ai loro affari che per questioni private. Durante l’interrogatorio di dicembre aveva ammesso gli accessi abusivi alle banche dati, pagando funzionari infedeli delle forze dell’ordine, ma smentito di essere al vertice di un sistema di dossieraggi illegali. Attendeva di essere convocato per un altro interrogatorio.

Oltre ai casi più di rilievo, come presunte operazioni per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, di grandi aziende e, tra gli altri, di un responsabile di Eni e pure del fratello di Filippo Tortu per uno “spionaggio” ai danni di Marcell Jacobs, Gallo sarebbe stato chiamato presto anche a fornire riscontri a parole messe a verbale dall’hacker Samuele “Sam” Calamucci, sentito pure dai pm romani che indagano sulla “Squadra Fiore”. Nei verbali secretati, non ancora depositati al Riesame del 19 marzo, a cui Gallo era atteso, ci sono nomi di ex o attuali appartenenti ai servizi. Non solo il presunto ruolo di Vincenzo De Marzio, ex carabiniere con presunto nome in codice “Tela”, ma anche incontri nella sede di Equalize con “007 israeliani”.

Chi gli è stato più vicino ha raccontato che Gallo, 66 anni ed ex maratoneta, continuava ad allenarsi sul tapis roulant, stava scrivendo un libro sul suo passato, ma era stressato, stanco, dispiaciuto soprattutto per riferimenti comparsi sui media negli ultimi giorni che legavano il suo nome al caso di Umberto Mormile, educatore del carcere di Opera ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1990.

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Il Fatto Quotidiano

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