Giustiziato in Giappone il “killer di Twitter”, violentò e uccise 9 ragazze. I corpi furono trovati smembrati dentro dei congelatori

  • Postato il 27 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Takahiro Shiraishi, 34 anni, è stato giustiziato per impiccagione in Giappone dopo essere stato condannato per uno dei crimini più scioccanti della storia recente del Paese. L’uomo, soprannominato dai media “il killer di Twitter”, era stato arrestato nell’ottobre del 2017 dopo il ritrovamento, nel suo appartamento a Zama, di resti umani appartenenti a nove vittime. Le indagini hanno svelato un modus operandi inquietante: Shiraishi adescava online persone vulnerabili, spesso giovani donne con pensieri suicidi, offrendo loro sostegno e promettendo persino di morire con loro. In realtà, le drogava, violentava, uccideva e smembrava i corpi, che poi conservava in contenitori refrigerati o scatole.

Durante il processo, la difesa aveva tentato di ottenere l’ergastolo, sostenendo che le vittime, tutte tra i 15 e i 26 anni, avrebbero acconsentito alla propria morte. La Corte ha respinto tale tesi, affermando che si trattava di un caso che aveva causato “profonda ansia nella società” a causa del ruolo dei social media, confermando così la pena capitale.

Una giustizia controversa e un’esecuzione silenziosa

Shiraishi stesso aveva confessato, dichiarando apertamente che gli omicidi erano stati commessi per motivi sessuali e finanziari. Dopo la condanna a morte emessa nel 2020, il suo avvocato aveva presentato ricorso, ma il killer decise di ritirarlo nel 2021, rendendo la sentenza definitiva. L’esecuzione è avvenuta in segreto, come previsto dalla procedura giapponese: le autorità, gli avvocati e persino i familiari vengono informati solo dopo l’avvenuta impiccagione.

Il ministro della Giustizia, Keisuke Suzuki, ha definito il caso “di estrema gravità”, evidenziando la sofferenza causata alle famiglie e il trauma collettivo generato. Tuttavia, non tutti si sono detti soddisfatti. Il padre di una delle vittime, intervistato dalla NHK, ha espresso rammarico per la scelta della pena capitale, dichiarando che avrebbe preferito vedere Shiraishi costretto a vivere per riflettere sui suoi crimini.

L’esecuzione segna la prima attuata dal luglio 2022, quando una nuova legge ha regolato le pene capitali. In Giappone, l’impiccagione resta l’unico metodo previsto per la pena di morte e continua a essere oggetto di dibattito internazionale per la sua segretezza e severità.

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Blitz

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