Giunta Bucci, riparte la riforma dello statuto per avere più assessori (per ora senza sottosegretari)

  • Postato il 17 giugno 2025
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bucci consiglio regionale

Genova. Primo via libera in consiglio regionale alla riforma dello statuto che permetterà di adeguare in automatico il numero di assessori della giunta alle disposizioni delle leggi nazionali. E quindi, come spera Bucci, di ampliare la squadra con due nuove pedine. In realtà un’approvazione in prima lettura c’era già stata a marzo, ma l’iter nel frattempo è ripartito da zero perché il governatore ha deciso di stralciare la modifica più controversa, quella che avrebbe introdotto la figura dei sottosegretari, su cui l’opposizione minacciava di chiedere il referendum.

“Abbiamo fatto una cosa importante – commenta Bucci a margine della seduta -. La modifica dello statuto è fatta in modo da recepire qualunque normativa. Per assurdo, se la normativa dice che non c’è più neanche un assessore, noi la recepiamo. Dopodiché, quella dei sottosegretari sarà un’altra cosa: appena finisce questa facciamo l’altra, una per volta, one step at the time“. Anche se il presidente aveva detto che di questa seconda riforma “potremmo anche non averne bisogno”.

Nel dettaglio, il nuovo statuto della Regione Liguria fisserebbe consiglieri e assessori “al numero massimo consentito dalla legge statale ai fini del coordinamento della finanza pubblica”. Per ampliare l’assemblea legislativa bisognerebbe aspettare le prossime elezioni, mentre l’allargamento della giunta, auspicato da Bucci perché “sette assessori sono troppo pochi per governare una Regione”, potrebbe essere realizzato nel corso del mandato.

Il via libera è arrivato anche stavolta con 18 voti a favore e 12 contrari. Tra almeno due mesi servirà una seconda votazione a maggioranza assoluta, ma per l’entrata in vigore definitiva bisognerà attendere che trascorra anche il termine di tre mesi per l’eventuale richiesta di referendum da parte di 50mila elettori o un quinto dei consiglieri regionali. Insomma, le modifiche potrebbero scattare solo a fine anno.

E in ogni caso manca ancora un tassello, cioè la legge nazionale. Al momento è in commissione al Senato il ddl Malan che prevede una modifica ad hoc per le Regioni più penalizzate: “Il numero massimo degli assessori regionali – recita il testo – può essere aumentato di due unità nelle regioni con popolazione fino a un milione di abitanti e nelle regioni con popolazione fino a due milioni di abitanti. Ai fini del calcolo del numero massimo degli assessori regionali, il presidente della Giunta regionale continua a essere incluso nel numero dei componenti del Consiglio regionale”.

Dovrebbe essere approvata prima dell’estate, anche perché la Puglia a breve andrà a elezioni – spiega Bucci riferendo di voci romane -. Tutti quanti sono d’accordo, a livello bipartisan, che la legge venga fatta prima dell’estate”. Insomma, non sarebbe solo prerogativa delle amministrazioni di centrodestra, ed è per questo che la sola modifica al numero degli assessori, senza riferimenti ai sottosegretari, non troverebbe grandi resistenze da parte del centrosinistra.

Tra le altre disposizioni la legge regionale disciplina le funziona del vicepresidente e il regime di prorogatioun modo per prevenire l’impasse che si era venuta a creare dopo l’arresto e il successivo passo indietro di Toti negli scorsi mesi. In particolare il governatore potrà delegare l’esercizio della rappresentanza in giudizio al suo vice, al segretario generale o al direttore generale. Potrà inoltre delegare gli assessori per “affari determinati” e “compiti circoscritti”. Per il resto lo Statuto si conformerebbe all’articolo 126 della Costituzione: in caso di dimissioni volontarie, impedimento permanente o morte del presidente, scattano le dimissioni della giunta o lo scioglimento del Consiglio, ma con passaggio delle funzioni al vicepresidente, che le esercita (insieme alla giunta) fino alla proclamazione del nuovo presidente.

Le reazioni

“Mentre la Caritas ci dice che la povertà è in drammatico aumento e che molti cittadini non possono permettersi una casa o l’assistenza sanitaria, la Giunta Bucci che fa? Pensa alle poltrone – attacca Stefano Giordano, capogruppo del M5s -. E lo fa, come è ormai noto, con una vergognosa modifica dello Statuto della Regione: davvero pensano che la Liguria sentisse l’urgenza di avere quattro sottosegretari da nominare tra i consiglieri regionali? L’intento è chiaro e si inserisce perfettamente nel Dna del centrodestra: distribuire poltrone ai partiti. Pretendiamo troppo se chiediamo alla Giunta regionale di distribuire sanità per tutti, alloggi pubblici, lavoro vero con salari dignitosi? Corre l’obbligo di ricordare alle destre che non è la prima volta che denunciamo un poltronificio: il disastro Alisa grida ancora vendetta”.

“Una giunta che utilizza le risorse dei cittadini per sfamare gli appetiti dei partiti ha fiato corto – aggiunge Davide Natale, segretario ligure del Pd -. Dopo che abbiamo minacciato di fare i referendum per abolire la riforma, la stessa giunta si accorge di avere esagerato e cancella la previsione della nomina dei sottosegretari. La paura fa novanta e per non correre il rischio di essere bocciati la giunta corre ai ripari. Ma l’esigenza di avere a disposizione dei posti da dividere era troppo forte. Si mantiene la previsione di aumentare il numero degli assessori. Ed eccoci a oggi, oltre a nominare consulenti per ogni cosa oggi la giunta ha proposto di aumentare il numero degli assessori. Le esigenze del territorio passano in secondo piano l’importante è sfamare politicamente chi chiede poltrone. Noi riteniamo che ogni euro a disposizione delle casse regionali deve essere destinato alla sanità, alla difesa del territorio, delle infrastrutture, del sociale e per rilanciare il tessuto imprenditoriale e i redditi”.

“Invece di occuparsi di sanità, lavoro e rischio idrogeologico, la giunta Bucci pensa solo a trovare posti di governo per amici e conoscenti – accusa Selena Candia, capogruppo di Avs -. Per fortuna, il punto centrale della proposta è stato completamente eliminato. Il centrodestra si è reso conto che era esagerato e insensato creare una pletora di sottosegretari regionali, quindi ha fatto marcia indietro. Nel frattempo, però, il presidente Bucci continua a dare nomine e incarichi. Pierpaolo Greco, dopo essere diventato amministratore unico di Liguria Digitale, è stato nominato responsabile delle relazioni internazionali per la Regione. È un compito delicato, che riguarda i rapporti coi Paesi esteri, in un momento complesso sul piano internazionale, che casualmente va proprio a uno dei principali finanziatori della politica di Toti”.

“Sul tema del numero di assessori regionali il Pd dovrebbe avere un minimo di coerenza, mettendosi d’accordo con se stesso – replica Angelo Vaccarezza, consigliere di Forza Italia -. Non si capisce, infatti, perché ciò che il Partito Democratico ritiene giusto e doveroso chiedere per la Puglia, cioè aumentare di due il numero degli assessori, in Liguria diventi motivo per stracciarsi le vesti, gridare al poltronificio, evocare le peggio cose. È curioso che, cambiando latitudine e longitudine, cio che è buono e giusto in una Regione diventi una cosa pessima in un’altra. Stando così le cose, auspico che il PD almeno si astenga dal dare lezioni di coerenza agli altri, soprattutto quando l’ultima Giunta regionale della sinistra, quella del 2010-2015, di assessori ne aveva addirittura 12. Al Partito Democratico le poltrone non piacciono soltanto quando ad occuparle sono gli altri”.

“Spiace notare che, ancora una volta, l’opposizione si sia dimostrata incapace di recepire l’importanza delle modifiche che abbiamo richiesto – prosegue Alessandro Bozzano di Vince Liguria-Noi Moderati -. Quando ancora l’attuale minoranza era al governo di Regione Liguria, aveva deciso di ridurre il numero degli assessori presenti in giunta, poi ha votato un categorico no all’inserimento di figure d’aiuto agli assessori eletti e oggi, magicamente, torna a votare no all’eventuale stop alla loro introduzione. Un atteggiamento che fa capire quanto non sia nell’intenzione dell’opposizione ragionare in modo ampio e a larga veduta su questo provvedimento. Un atto concreto e moderno, che rende la macchina regionale più agile e pronta a recepire automaticamente le novità normative decise da Roma. Nella prima versione del testo avevamo previsto, in via facoltativa, l’introduzione della figura del sottosegretario, già contemplata a livello nazionale. Successivamente abbiamo ritenuto opportuna una norma più snella e generica capace di mantenere aperta la possibilità di recepire eventuali modifiche future, senza irrigidire lo Statuto. In questo modo, se dal Governo dovessero arrivare variazioni sul numero di assessori o consiglieri regionali, non sarà più necessario intervenire ogni volta sullo Statuto con un nuovo disegno di legge. È una semplificazione che garantisce efficienza e tempestività”.

Autore
Genova24

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