Giunta Bucci, opposizioni all’attacco: “Perfetto manuale Cencelli che soddisfa anche Toti”
- Postato il 18 novembre 2024
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- Di Genova24
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Genova. Opposizioni all’attacco dopo la presentazione ufficiale della giunta regionale guidata da Marco Bucci, arrivata oggi dopo settimane di complicate trattative tra forze politiche. Auguri di buon lavoro arrivano invece dagli alleati del centrodestra.
“Per tenere insieme i pezzi e accontentare gli appetiti di tutti i partiti che lo sostengono Bucci pensa ai sottosegretari da piazzare e si è già venduto quegli assessori che solo una modifica della legge da parte del governo ne potrà garantire la presenza – scrive Davide Natale, segretario regionale del Pd e consigliere regionale rieletto -. Una modifica che non risponde certo a delle esigenze organizzative della Regione, ma che nasce solo per soddisfare gli appetiti dei partiti, trattati come bambini che fanno i capricci e per farli stare bravi si promette l’ovetto con la sorpresa”.
“Insomma – prosegue Natale – una giunta a rate: l’acconto nel 2024 e il saldo nel 2025 e in perfetta continuità con Toti: con quattro su sette assessori riconfermati nello loro cariche. E dove non si è potuto, come con Gratarola, Bucci ha cercato di correre ai ripari prima offrendogli un posto ai vertici di Alisa, poi, non potendogli dare quel posto, perché incompatibile con il precedente ruolo da assessore, pur di dargli una poltrona e non interrompere la continuità con la precedente giunta, ha pensato di inserirlo nello staff a supporto dell’assessore alla sanità, uno staff di cui non si conoscono i confini amministrativi e i costi. Poi ha istituito il Consiglio superiore della sanità ligure: un elenco di professionisti sul cui ruolo non vi è traccia amministrativa, ma contribuisce a riempire posti le cui spese di funzionamento ricadranno inevitabilmente sulle tasche dei cittadini. Una riedizione del manuale Cencelli, che non solo spartisce le poltrone di oggi ma anche quelle di domani. Dimenticando le donne, delle tre annunciate in campagna elettorale ne è rimasta solo una. In fin dei conti per Bucci tutto è possibile, in un celebre film Totò provò a vendere la fontana di Trevi”.
“Siamo in perfetta continuità con l’era Toti – ribadisce Stefano Giordano, coordinatore regionale del M5s, eletto consigliere -. Chi aveva sperato, anche con il voto, che il sindaco Bucci riuscisse a imprimere una svolta dopo una stagione fallimentare che si è peraltro chiusa con degli arresti e poi dei patteggiamenti, fa oggi i conti con la realtà: tutto cambia perché nulla cambi! Come commentare altrimenti il fatto che su sette assessori addirittura quattro provengono dalla passata legislatura? Credo che i liguri meritassero più rispetto. Dopo il terremoto politico dei mesi scorsi capace di azzoppare la legislatura quando mancava oltre un anno alla fine del mandato, chiunque con un po’ di sale in zucca avrebbe dato un segnale diverso, quantomeno di discontinuità. Invece, Bucci ha confermato l’impianto di Toti e così facendo ha gettato la maschera”.
“Auguri di buon lavoro agli assessori, ai consiglieri delegati e ai consiglieri regionali che iniziano il loro percorso a sostegno del governatore Marco Bucci. Donne e uomini della Lega sono pronti a lavorare con determinazione per la crescita economica e sociale della Liguria, con l’obiettivo di portare risultati concreti a beneficio di tutti i cittadini”, dice in una nota il deputato Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria.
Dalla Cgil “auguri di buon lavoro alla nuova giunta regionale con la richiesta di convocare con urgenza un incontro per affrontare le tante vertenze aperte e le principali problematiche che affliggono i liguri a partire dal capitolo sanità. Purtroppo si deve rilevare come il tanto impegno e tempo profuso per cercare di trovare un equilibrio tra la rappresentanza dei partiti della maggioranza e soprattutto di quelli territoriali, non si sia trovata anche la volontà di tenere conto della rappresentanza di genere. Tra tutte è la rappresentanza certamente più aderente alla composizione reale della società ligure. Una scelta anacronistica”.