Giulia Tramontano, Impagnatiello era capace di intendere e di volere quando uccise

  • Postato il 16 ottobre 2024
  • Di Tgcom24
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Giulia Tramontano, Impagnatiello era capace di intendere e di volere quando uccise

 

L'accusa Impagnatiello, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dall'aver ucciso la convivente, di interruzione di gravidanza non consensuale e di occultamento di cadavere, rischia la condanna all'ergastolo, dopo che ora è stato anche accertato che non ha vizi di mente. 

 

"Non penso di essere pazzo" "Ho voluto credere di essere pazzo, ma non penso di esserlo", aveva detto nell'interrogatorio in aula il 31enne davanti ai giudici della Corte d'Assise di Milano (togati Bertoja-Fioretto), che hanno disposto la perizia nell'udienza del 10 giugno e che sarà discussa in aula il 21 ottobre. "Ero un vaso completamente saturo di bugie e di menzogne", aveva aggiunto, difeso dalle legali Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, l'ex barman di un hotel di lusso a Milano, che conduceva una vita parallela, portando avanti una relazione anche con un'altra giovane. Le due donne si erano incontrate, qualche ora prima che Giulia fosse uccisa, come emerso dall'inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. 

 

Procura: capace di intendere Con la consulente psichiatra forense Ilaria Rossetti, la Procura ha sempre sostenuto la piena capacità di intendere e di volere dell'imputato, così come i familiari di Giulia, con l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, che ha nominato gli psichiatri Salvatore De Feo e Diana Galletta.

 

"Scacchi" e bugie Lo psichiatra Raniero Rossetti, invece, che aveva firmato la consulenza difensiva, aveva sottolineato come l'ex barman si sentisse come uno "scacchista che doveva tenere sotto controllo tutti i movimenti della scacchiera", attraverso le bugie e gli inganni alle due donne". 

 

Il feto "variabile fuori controllo" "Voleva sopprimere il feto, che rappresentava una variabile nella sua scacchiera - aveva scritto il consulente dei difensori -. Ciò che non riusciva a controllare era proprio il nascituro". La requisitoria dei pm, nel processo milanese, si terrà in un'udienza a novembre, dopo la discussione della perizia il 21 ottobre. 

 

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Tgcom24

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