Giudice Usa: “Google monopolista in modo scorretto nella pubblicità on line”. L’azienda: “Faremo appello”

Google ha monopolizzato in modo scorretto le tecnologie per la pubblicità online. Lo ha dichiarato oggi una giudice federale americana, infliggendo un altro colpo al colosso del web. La sentenza potrebbe ora aprire la strada ad una richiesta al colosso Alphabet- Google di scorporare i suoi prodotti per la pubblicità. ll dipartimento di Giustizia Usa ha affermato che l’azienda dovrebbe vendere almeno il suo Google Ad Manager.

Ha però anche affermato che l’azienda non rientrava nella definizione di monopolio per un terzo mercato di strumenti utilizzati dagli inserzionisti per acquistare annunci. Google e Facebook controllano insieme l’84% del mercato della pubblicità on line, un mercato che vale 626 miliardi di dollari (280 miliardi solo negli Usa)

“Google ha deliberatamente intrapreso una serie di azioni anticoncorrenziali per acquisire e mantenere un potere monopolistico nei mercati dei server pubblicitari”, ha affermato la giudice Leonie Brinkema nella sentenza. Si tratta della seconda sentenza in pochi mesi contro la posizione di monopolio del gigante del web. Ad agosto un altro giudice federale ha stabilito che l’azienda deteneva il monopolio della ricerca online con Google Chrome e sta valutando la richiesta del dipartimento di Giustizia di imporre la vendita del motore di ricerca in un nuovo procedimento di tre settimane che inizierà lunedì prossimo.

“Abbiamo vinto metà di questa causa e faremo appello per l’altra metà“, ha annunciato in una nota Lee-Anne Mulholland, vice presidente dei Regulatory Affairs di Google. “Il tribunale ha stabilito che i nostri strumenti pubblicitari e le nostre acquisizioni, come DoubleClick, non danneggiano la concorrenza. Non condividiamo la decisione della Corte riguardo ai nostri strumenti per i publisher. I publisher hanno molte opzioni e scelgono Google perché i nostri strumenti di tecnologia pubblicitaria sono semplici, convenienti ed efficaci”, ha sottolineato.

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