Giro d'Italia, i favoriti: Roglic e Ayuso, un duello generazionale. Ultima chiamata per i gemelli Yates
- Postato il 8 maggio 2025
- Di Virgilio.it
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Non c’è Tadej Pogacar, l’ultimo vincitore del trofeo senza fine. Non c’è neppure Jonas Vingegaard, il rivale per antonomasia nelle grandi corse a tappe dell’attuale campione del mondo. E non c’è nemmeno Remco Evenepoel, che magari un pensierino al Giro l’avrebbe fatto più che volentieri, se solo a dicembre non fosse finito contro il portellone di un furgone delle poste nazionali. Ma ci sono Primoz Roglic, Juan Ayuso e i gemelli Adam e Simon Yates, che tutto sommato rappresentano pur sempre validi motivi per ritenere che il Giro che sta per scattare dall’Albania non tradirà le attese. Anche senza i big conclamati, pronto però a regalare sorprese, emozioni e tanti ribaltoni.
- Ayuso, è la prova del nove: un Giro per diventare grande
- Roglic resta una garanzia: il percorso è perfetto per lui
- Gli Yates, Carapaz, Landa e pure Bernal: chi ha poco da perdere
Ayuso, è la prova del nove: un Giro per diventare grande
Facile dire che il duello che si prospetta vedrà sfidarsi Primoz Roglic e Juan Ayuso. Che sono un po’ come il giorno e la notte: 36 anni per lo sloveno, vincitore al Giro nel 2023 e destinato ormai a tentare la sorte soprattutto nei due grandi giri che non fanno rima con Tour de France (quanto pesa quella rimonta subita da Pogacar nella cronoscalata conclusiva del 2020: il treno per gli Champs Elysees probabilmente non passerà più).
Sono 23 da compiere a settembre per lo spagnolo, considerato urbi et orbi il nuovo prototipo per le grandi corse a tappe, anche se poi Vingegard (1996), Pogacar (1998) ed Evenepoel (2000) non è che siano tanto più “anziani”. Per Ayuso però questa a tutta l’aria di essere una sorta di prova del nove: debuttante assoluto al Giro, sa di avere praticamente un’intera squadra a supporto per provare a dare l’assalto alla maglia rosa.
Anche se in squadra c’è pure Adam Yates, che sulla carta qualche ambizione la nutre: il podio al Tour 2023 rimane un biglietto da visita importante, ma è chiaro che solo la strada dirà quali saranno le gerarchie in casa UAE Team Emirates XRG. Ayuso due mesi fa ha vinto la Tirreno-Adriatico, una sorta di prova generale di quello che potrà accadere nelle prossime tre settimane: se vuole sbocciare, questo è il momento.
Roglic resta una garanzia: il percorso è perfetto per lui
Roglic merita comunque un capitolo a parte. E non è un caso se molti lo danno come il vero favorito. Ha esperienza, qualità e una condizione che finalmente sembra essere buona, libero anche da certe cadute che l’hanno spesso condizionato durante la primavera negli anni passati. Al Giro di Catalogna ha battuto proprio Ayuso, e il segnale che doveva arrivare è arrivato forte e chiaro.
La Red Bull Bora Hansgrohe si affiderà ancora una volta allo sloveno per provare a portare a casa un grande giro, come successo già lo scorso anno con la Vuelta. Roglic, su un percorso con pochi tapponi per scalatori puri e abbastanza chilometri a cronometro diventa spesso difficile da arginare per chiunque.
Dovesse vincere il suo secondo Giro, diventerebbe il corridore più “anziano” ad essere riuscito a centrare l’obiettivo, sottraendo il primato a Fiorenzo Magni. Poter contare su compagni di squadra come Jai Hindley (vincitore nel 2022) e Daniel Martinez potrebbe aiutare, anche se paradossalmente se i due dovessero ingranare in salita diventerebbero avversari insospettabili.
Gli Yates, Carapaz, Landa e pure Bernal: chi ha poco da perdere
I gemelli Yates sanno di dover fare i conti con l’età (vanno per le 33 primavere) e anche con gerarchie ben definite. Adam rischia di dover fare la corsa per Ayuso, mentre Simon avrà la Visma Lease a Bike tutta per sé, con Van Aert che però potrebbe calamitare risorse importanti soprattutto nella prima parte della corsa. Simon dovrà anche esorcizzare quel Colle delle Finestre dove nel 2018 vide andare in frantumi il suo sogno in rosa, ribaltato dallo splendido assolo di Chris Froome, la stessa salita che quest’anno potrebbe decidere realmente la sfida per la maglia rosa.
Altri possibili protagonisti sono Richard Carapaz, vincitore nel 2019 (ma da allora non s’è più ripetuto nei grandi giri), l’eterno Mikel Landa, il giovane messicano Isaac Del Toro (compagno però di Ayuso) e gli italiani Antonio Tiberi, deciso a migliorare il quinto posto dell’edizione 2024, e Giulio Ciccone, apparso decisamente in gran spolvero nelle ultime settimane. E poi ci sarebbe Egan Bernal, vincitore nel 2021, tornato alla vittoria a inizio stagione per la prima volta dopo il terribile infortunio di inizio 2022.