Giovanni Sallusti: è scattata la caccia all'uomo bianco
- Postato il 23 novembre 2024
- Di Libero Quotidiano
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Giovanni Sallusti: è scattata la caccia all'uomo bianco
Che ne siano consapevoli o no, ormai lo schema del giornalismo mainstream è esplicitamente vannacciano: assistiamo a una quotidiana spedizione in rotativa del “mondo al contrario”. Per cui, ad esempio, da un lato si critica abitualmente chi come Israele sta combattendo sul campo il patriarcato contemporaneo, quello incarnato in nome di Allah dalle botte della “polizia della modestia” di Hamas, o della “polizia morale” degli ayatollah.
Dall'altro, si vergano puntuti commenti contro il patriarcato immaginario, quello del maschio occidentale (che pare attecchisca particolarmente nell'Italia governata dalla prima donna presidente del Consiglio). Un'acrobazia logica che nell'editoriale firmato ieri da Annalisa Cuzzocrea su La Stampa diventa espressamente cromatica: «Nella realtà, l'uomo nero è quasi sempre bianchissimo». L'allusione alla pigmentazione della pelle, si sa, è sempre indice di rigurgiti reazionari e tendenzialmente razzisti, tranne in un caso: quello che il filosofo francese Pascal Bruckner definisce «un colpevole quasi perfetto». Appunto, l'uomo bianco occidentale. Qualunque elemento fuoriesca da questa narrazione colpevolizzante (che è sempre auto-colpevolizzante, sempre tesa a inchiodare la civiltà di chi scrive, nonostante l'oggettiva e per noi scontata osservazione che la Cuzzocrea non sia costretta a girare velata) è da rigettare, anche se mostra la crudezza della statistica e la dirompenza del fenomeno storico.
Capitolo statistiche (ampiamente sviscerato da Libero nei giorni scorsi). L'anno scorso, quasi la metà delle denunce per violenze sessuali in Italia (2.524 su 5.832) sono state a carico di stranieri, così come 25 casi di induzione o costrizione al matrimonio su 33 e 44 omicidi volontari su 160. Lievissimo particolare: la popolazione straniera residente in Italia rappresenta soltanto l'8,7%. Unica lettura intellettualmente onesta dei numeri: sussiste un gigantesco problema culturale, o meglio un'incommensurabilità culturale. Ci sono culture che non contemplano nel proprio orizzonte la uguale dignità di ogni persona (lascito cristiano, quindi occidentale) e la parità dell'individuo di sesso maschile e dell'individuo di sesso femminile (lascito liberale, quindi occidentale). Questo fossato culturale può essere poi ovviamente aggravato dalla marginalità figlia dell'immigrazione irregolare, che per inciso è esattamente quello che intendeva il ministro Valditara. Una constatazione fattuale che equivale a una blasfemia, per l'Erinni del Politicamente Corretto: «La lotta all'immigrazione illegale non c'entra nulla con la violenza contro le donne, ma questa maggioranza ha deciso di metterla al centro del discorso».
No, è il discorso della contemporaneità che si sta svolgendo così, senza chiedere il permesso alle Cuzzocrea in lotta contro il patriarcato immaginario, e qui veniamo al fenomeno storico. Bastano due date: Colonia 2016 e Milano 2021. E un'espressione araba: Taharrush gamea, letteralmente “molestia collettiva” organizzata. In entrambi i casi, era la notte di Capodanno. In entrambi i casi, andò in scena il massimo del patriarcato: squadracce di maschi che si danno all'aggressione sistematica (e quasi sempre a sfondo sessuale) di qualunque essere femminile capiti loro a tiro.
Sia a Colonia che a Milano, i galantuomini erano in stragrande maggioranza di origine nordafricana e araba. Per quanto Cuzzocrea si eserciti in rivelazioni apodittiche come «in questo Paese tantissimi uomini pensano di poter possedere una donna perché questo hanno respirato, fin da bambini» (una frase di tale approssimazione che non sarebbe perdonata nemmeno all'ultima stagista, male sacerdotesse del Woke anti-maschile possono permettersela), non si danno e non si sono dati casi di maschi italiani, europei, occidentali che si radunano in massa per aggredire pubblicamente le donne. Perché, di nuovo, quella è una pratica culturale, che nelle punte del radicalismo islamico diventa vera e propria jihad sessuale.
Noi abbiamo i Turetta, gli Impagnatiello e tutti i criminali col cromosoma XY ricordati da Cuzzocrea (peraltro spesso figli del nichilismo valoriale, che è la deriva opposta a quella sbandierata dall'editorialista). Non abbiamo il patriarcato, come hanno chiarito tra gli altri Massimo Cacciari, Paolo Crepet e Luca Ricolfi i quali, per quanto maschi bianchi, non sono del tutto cretini.
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