Giorgia Meloni insiste sul ponte Ue-Usa

  • Postato il 17 marzo 2025
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Giorgia Meloni insiste sul ponte Ue-Usa

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La premier deve convincere per i prima i suoi. Martedì 18 marzo assemblea al Nazareno sul riarmo e sostegno a Kiev


È una giornata di riflessione tra Palazzo Chigi e il Nazareno. Maggioranza e opposizione studiano le risoluzioni per contenere le differenze all’interno delle rispettive coalizioni in vista delle comunicazioni della premier alle Camere.

LA STRATEGIA DI GIORGIA MELONI TRA EUROPA E STATI UNITI


Giorgia Meloni insiste sulla linea di tenere unite le sponde dell’Atlantico, Stati Uniti e Europa. Nonostante l’attivismo di Keit Starmer ed Emmanuel Macron, l’inquilina di Palazzo Chigi non ha rinunciato all’idea di fare di Roma il pilastro di un ponte tra Washington e Bruxelles. Proprio su questo vorrà puntare quando martedì e mercoledì si presenterà alle Camere per riferire in vista del Consiglio europeo del prossimo 20 e 21 marzo.

DIFFICILE FAR STARE SULLA STESSA LINEA LEGA E FORZA ITALIA


Non sarà facile per la premier far sì che Forza Italia e Lega siano sulla stessa linea. Il Carroccio è sulle barricate. Non c’è solo Matteo Salvini che alza voce contro il riarmo ed è finito al centro di uno scontro con Emmanuel Macron al punto da provocare la convocazione dell’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro.

LE PAROLE DI TAJANI

Dall’altra ieri, domenica 16 marzo 2025, è intervenuto Antonio Tajani, il vicepremier azzurro del governo fa sapere all’esterno il ruolo di Forza Italia: «Ci stiamo caratterizzando come una grande forza moderata all’interno dello schieramento del centrodestra. Siamo alleati leali, ma abbiamo le nostre idee, posizioni che non vogliamo assolutamente cambiare». Rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina Tajani sottolinea che «noi siamo un partito che vuole la pace, ma la pace con giustizia. Lo stiamo facendo anche sostenendo le iniziative americane per concludere la guerra in Ucraina e stiamo lavorando per la pace in Medio Oriente. Questa è Forza Italia ed è l’eredità che ci ha lasciato Silvio Berlusconi».

Tajani dice la sua rispetto al ruolo dell’Italia: «A livello internazionale siamo impegnati a fare tutto ciò che si può per far contare l’ Italia di più. Noi siamo protagonisti, siamo una grande forza che si è contraddistinta. Ringrazio tutti gli europarlamentari che stanno facendo uno straordinario lavoro non solo a livello territoriale ma anche al Parlamento Europeo. Questo significa che possiamo diventare una grande forza trainante del centrodestra. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto fino ad ora, radicandoci fortemente sul territorio. E questo significa crescere nei consensi».

DOPO LA MANIFESTAZIONE PER L’EUROPA

Una discussione c’è anche dall’altra parte del campo. A 24 ore dalla manifestazione per l’Europa, organizzata dal giornalista Michele Serra, la segretaria del Pd Elly Schlein è al lavoro per evitare una rottura simile a quella del Parlamento europeo sul ReArm. Mettere insieme la piazza di sabato è impresa difficile. È il giorno del silenzio. Ma filtra la notizia che martedì mattina si terrà un’assemblea dei gruppi parlamentari del Nazareno che si occuperà del Riarmo e del sostegno all’Ucraino. Segno che si cercherà fino all’ultimo di restare uniti e di allargare la risoluzione anche alle altre forze che compongono il centrosinistra come Alleanza Verdi e Sinistra e i centristi di Calenda e Renzi. Operazione anche in questo caso assai difficile. Non a caso Nicola Fratoianni, che è uno dei leader di Avs, rilancia sulle divisioni all’interno del centrodestra che a suo avviso «rappresentano un problema gigantesco per il governo, che vota in modo completamente differenziato a Bruxelles.

LE FORZE DELL’OPPOSIZIONE, NO A UN PIANO DI RIARMO


Invece, le principali forze dell’opposizione hanno detto la stessa cosa: no a un piano di riarmo che rincorre la spesa nazionale inefficiente, sbagliata e fuori-centro». E poi sulla coalizione di centrosinistra Fratoianni si mostra ottimista: «Lo hanno detto Schlein, Giuseppe Conte, lo abbiamo detto io, Angelo Bonelli. Le tre forze principali dell’opposizione hanno la stessa posizione. Mi pare un passo in avanti, se c’è qualcuno che deve preoccuparsi delle sue divisioni in questo momento non siamo noi, mi pare che sia la maggioranza del governo».

LA POSIZIONE DI CONTE


In questo contesto interviene anche Giuseppe Conte che non si mostra tenero nei confronti di Giorgia Meloni: «È davvero un orgoglio: oltre 1 milione di cittadini hanno trovato un’occasione per reinserirsi nel mondo del lavoro e firmato un contratto grazie ai fondi che abbiamo ottenuto in Europa nel 2020. Ecco: questa è l’Europa per cui si è battuto e si batte concretamente il Movimento 5 Stelle, non certo quella del folle Piano di Riarmo».

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