Giordania, sventato attacco ispirato al 7 ottobre: coinvolti Hamas e Fratelli Musulmani
- Postato il 16 aprile 2025
- Di Panorama
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Le autorità giordane hanno annunciato martedì l’arresto di 16 persone legate alla Fratellanza Musulmana, accusate di aver pianificato attacchi contro obiettivi interni al regno mediante l’uso di razzi e droni. Secondo le autorità, almeno un razzo era già pronto per il lancio nell’ambito di un’operazione monitorata dai servizi di sicurezza sin dal 2021. Fonti della sicurezza hanno precisato a Times of Israel che i sospettati sono affiliati alla Fratellanza Musulmana, gruppo politico islamista alleato di Hamas e principale forza di opposizione in Giordania. Il capo della cellula, che avrebbe addestrato alcuni dei membri, vive in Libano. Le indagini, secondo le stesse fonti, hanno confermato che gli arrestati erano stati formati e finanziati proprio in territorio libanese. Hamas e la Fratellanza Musulmana sono stati più volte accusati di fomentare proteste antigovernative in Giordania, in particolare durante la guerra a Gaza scoppiata dopo l’assalto del 7 ottobre 2023, quando miliziani palestinesi attaccarono il sud di Israele, provocando la morte di circa 1.200 persone e la presa di 251 ostaggi. Il Regno hashemita, tradizionalmente alleato degli Stati Uniti, ospita una consistente popolazione palestinese.
In una dichiarazione diffusa sui social media, il Dipartimento di intelligence generale della Giordania ha riferito che le forze di sicurezza hanno scoperto un impianto per la produzione di razzi accanto a uno per la costruzione di droni. Entrambi facevano parte, secondo il comunicato, «di un complotto mirato a danneggiare la sicurezza nazionale, seminare il caos e causare distruzione materiale all’interno del regno». Il governo ha anche pubblicato un video che mostra le confessioni dei sospettati. Tutti sono stati deferiti alla Corte per la sicurezza dello Stato e saranno processati. Il portavoce del governo giordano, Mohammad Momani, ha confermato che l’arsenale è stato rinvenuto in un nascondiglio segreto nella periferia di Amman. I razzi, con una gittata stimata tra i 3 e i 5 chilometri), erano destinati a colpire bersagli all’interno dei confini giordani.
Amer Al Sabaileh, analista esperto di sicurezza, ha dichiarato alla Reuters che il piano sventato rappresenta «un cambiamento radicale nel modo in cui i Fratelli Musulmani affrontano la questione giordana, con nuove tattiche che includono l’impiego di razzi e droni». Sebbene la Giordania goda di una stabilità relativa rispetto ad altri Paesi della regione, le autorità in passato hanno effettuato arresti legati a minacce alla sicurezza nazionale. Una fonte della sicurezza ha riferito che sono stati rinvenuti decine di razzi.
Le autorità giordane hanno anche arrestato Khaled Walid Al-Juhani, capogruppo del Fronte d’Azione Islamico (IAF) alla Camera dei Rappresentanti. A darne notizia è stato lo stesso partito martedì, senza fornire dettagli sulle motivazioni del fermo. Secondo quanto riportato da Ahrar, una piattaforma per i diritti umani attiva nella regione, si tratta del terzo arresto per Al-Juhani in meno di due anni. Il primo risale al gennaio 2024, in seguito alla sua partecipazione a manifestazioni contro l’offensiva israeliana su Gaza. Il secondo è avvenuto nel luglio dello stesso anno, con l’accusa di reati informatici, poco prima della sua candidatura alle elezioni parlamentari. In quell’occasione, era stato arrestato anche il fratello Hamza. Entrambi sono poi finiti a processo.Il Fronte d’Azione Islamico, fondato nel 1992 come braccio politico dei Fratelli Musulmani in Giordania, è attualmente il principale partito di opposizione nel Paese. Alle ultime elezioni legislative, svoltesi il 10 settembre 2024 in un clima fortemente influenzato dalla crisi a Gaza, il partito ha ottenuto un risultato storico conquistando 31 seggi su 138, suddivisi tra candidati di lista (17) e indipendenti legati a liste locali. Lo scorso maggio, funzionari giordani avevano annunciato di aver impedito un trasferimento di armi provenienti dall’Iran, storico sostenitore di Hamas, attraverso la Siria e destinate alla Fratellanza Musulmana in Giordania. Anche Israele ha più volte denunciato complotti per il contrabbando di armi dal territorio giordano: lo scorso febbraio, le autorità israeliane hanno arrestato nove cittadini israeliani e un palestinese della Cisgiordania per il sospetto coinvolgimento in una rete di traffico illegale. Nel 2023, fonti iraniane avevano riferito al New York Times che Teheran avrebbe utilizzato trafficanti beduini per far arrivare armi in Cisgiordania passando proprio dalla Giordania, allo scopo di rifornire i gruppi armati palestinesi. Mentre Israele affronta quotidianamente la minaccia rappresentata da gruppi radicali islamici, in Europa alcune organizzazioni islamiste trovano sempre accoglienza, con la possibilità di aprire moschee e centri culturali dove diffondere liberamente la propria visione. Tra queste, spicca la Fratellanza Musulmana, che, pur adattandosi ai contesti locali anche grazie alla penetrazione in alcuni partici politici, mantiene come obiettivo ultimo l’instaurazione di un califfato su scala globale, ispirato alla Shari’a la legge islamica.