Giappone, sta per finire l’era Ishiba: il 4 ottobre il voto interno al partito che inciderà sulla coalizione di governo

  • Postato il 26 settembre 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Il Giappone non riconoscerà lo Stato palestinese: la conferma è arrivata dal ministro degli Esteri, Iwaya Takehsi, a New York per alcuni incontri durante l’assemblea generale dell’Onu. Almeno non il Giappone ancora a guida Ishiba Shigeru e del suo Partito Liberal Democratico, in coalizione con il Komeito. Sia alla coalizione che al primo ministro, rimangono tuttavia pochi giorni prima di lasciare il comando a una nuova conduzione politica. Il 4 ottobre si svolgeranno le lezioni interne al LDP e verrà votato un o una nuova leader. Chi otterrà la leadership di Jiminto (Liberal Democratico) dovrà necessariamente scendere a patti con almeno un altro partito e aggiungerlo all’attuale coalizione a due, al fine di avere abbastanza seggi per governare.

Nel suo intervento di martedì Ishiba ha sostenuto che il Giappone potrebbe riconoscere lo Stato palestinese se Israele intraprendesse ulteriori azioni per bloccare la “soluzione dei due Stati”. Ha poi osservato che l’Onu, che quest’anno festeggia il suo 80° anniversario, non è riuscita nei suoi intenti, citando come esempio la Russia che nonostante sia membro permanente del Consiglio di Sicurezza ha invaso l’Ucraina. L’agenzia di stampa Reuters riferisce che funzionari statunitensi e giapponesi stanno organizzando una visita del presidente Trump in Giappone, visita che dovrebbe avvenire prima del vertice dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC). Il vertice APEC avrà inizio alla fine di ottobre in Corea del Sud.

L’ipotizzata visita sarebbe la prima da quando gli Stati Uniti hanno ufficialmente abbassato le tariffe doganali sulle automobili giapponesi dal 27,5% al 15%, e giungerebbe in un evidente momento politicamente instabile per il Paese.

È di mercoledì la notizia che il dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha pubblicato un video che alterna delle clip dell’anime Pokémon a filmati degli agenti del dipartimento che effettuano arresti, il tutto accompagnato dalla sigla inglese del famoso cartone animato.

Già la sigla contiene qualcosa di errato, ovvero lo slogan “Gotta catch ‘em all” (Devi catturarli tutti), non è l’esatta traduzione dell’originale giapponese, che invece è ポケモンゲットだぜ! (Pokemon getto da ze!), ovvero “Prendiamo i Pokémon!” frase che non include il significato di “catturarli tutti”. Alla sigla alterata nel suo significato andata in giro per il mondo, siamo tutti abituati, tuttavia, come si legge in un editoriale uscito sul sito di Japan Today: “Esistono molte sfaccettature nel franchise mediatico dei Pokémon, con molteplici aspetti di stupidità”. Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale statunitense è un’organizzazione governativa incaricata di attività antiterrorismo, difesa civile e controllo delle frontiere, e svolge tali funzioni esercitando eventualmente azioni di forza. Gli allenatori di Pokémon non catturano i loro obiettivi con lo stesso intento, ma formano con loro un legame emotivo, prendendosi cura l’uno dell’altro. Il messaggio è del tutto diverso: come si dice nella canzone del cartone animato: “Sei il mio migliore amico” , “Tu insegni a me e io insegno a te”. Al momento la Pokémon Company non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale riguardo al video del DHS, anche se solitamente la società è nota per la sua posizione attiva nella difesa della proprietà intellettuale contro l’uso non autorizzato.

L'articolo Giappone, sta per finire l’era Ishiba: il 4 ottobre il voto interno al partito che inciderà sulla coalizione di governo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti