Giappone, per la prima volta una donna è alla guida del partito Liberal democratico: e già sogna di diventare premier

  • Postato il 10 ottobre 2025
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Per la prima volta dalla sua formazione, il partito Liberal Democratico del Giappone ha eletto e consegnato la guida a una donna: l’ ex ministra della Sicurezza Economica, ex ministra degli Affari Interni ed ex ministra per l’Eguaglianza di Genere, Takaichi Sanae, 64 anni. Inoltre la prossima settimana la nuova leader potrebbe diventare la prima donna premier del Paese sostituendo il dimissionario Shigeru Ishiba. Ma è quello di cui il Giappone ha bisogno? Cercherà in quanto donna, di portare avanti e migliorare i diritti, le condizioni lavorative e i tanti altri temi legati al genere?

I dubbi sono enormi, e le aspettative poche. Il suo incarico come leader del partito LDP sarà ufficializzato a fine mese, ma in queste prime settimane Takaichi sta confermando senza indugi che rimarrà legata alle sue posizioni conservatrici in una nazione ancora profondamente patriarcale. Non c’è nulla di cui stupirsi visto che ha come punto di riferimento ed eroina la britannica Margaret Thatcher, oltre a considerarsi l’erede politica di Shinzo Abe, l’ex primo ministro assassinato nel luglio 2022, confermando pienamente che le sue posizioni in materia di genere e non solo, rimangono a destra di un LDP già conservatore. Forse memore di sue colleghe che in precedenza sono state emarginate non appena hanno sollevato questioni relative alla diversità e alla parità di genere, la nuova leader Takaichi vuole mantenere posizioni più tradizionali, quelle stesse sostenute dai “pezzi grossi” del partito a cui è legata.

Nonostante il crescente sostegno pubblico a favore di una legge sul doppio cognome, che consentirebbe alle donne sposate di mantenere il proprio, Takaichi si oppone a tale riforma perché, secondo lei: “Potrebbe distruggere la struttura sociale basata sull’unità familiare”. Tra l’altro in contraddizione evidente con se stessa, (tutto il mondo è paese) che continua a usare il cognome da nubile nonostante sia sposata con il collega parlamentare Taku Yamamoto, che sposandola per la seconda volta ha preso il cognome della moglie diventando Taku Takaichi. Permettere la successione imperiale alle donne della famiglia del Crisantemo? Per niente: Takaichi sostiene con forza il mantenimento del sistema tradizionale di successione, secondo cui solo i figli maschi della famiglia imperiale possono aspirare al trono.

Fare i conti col passato? Pare che sia anche revisionista della storia, con posizioni da falco nei confronti della Cina e di Seul, fa infatti regolare visita al Santuario Yasukuni, che i paesi vicini al Giappone considerano un simbolo del militarismo, anche se la nuova leader LDP alla domanda diretta postale dai giornalisti, ha rifiutato di dire cosa farebbe al riguardo se diventasse prima ministra. Sul fronte economico, cercherà di portare avanti il programma Abenomics. Cambia dunque il vertice del “Jiminto”, con finalmente una donna al comando, ma in realtà non cambia nulla, anzi.

Le preoccupazioni salgono e si espandono all’interno dell’ala moderata LDP, partito che ha estremamente bisogno di allearsi con una terza formazione politica se vuole riguadagnare la maggioranza e avere i numeri per governare. Le posizioni aggressive di Takaichi Sanae sono fonte di preoccupazione soprattutto per il futuro della coalizione che governa il Giappone quasi ininterrottamente da quando si è formata nel 1999, ovvero quella formata da LDP e il Komeito, il partito moderato sostenuto dai buddisti di Soka Gakkai. È emerso che diversi membri del partito Komeito, hanno espresso la loro preoccupazione per le politiche fortemente conservatrici di Takaichi, per il recente scandalo dei fondi neri del LDP, e per le scelte che potrebbero escludere in larga misura i cittadini stranieri, ha comunicato ai giornalisti il leader del Komeito, Saito Tetsuo, dopo l’incontro di sabato scorso con la nuova leader LDP.

“Le ho detto onestamente che i sostenitori del nostro partito hanno espresso notevoli timori. Se questi non saranno dissipati, non ci sarà un governo di coalizione”, ha affermato Saito. Sempre il leader di Komeito sostiene che non avrebbe senso allearsi con un presidente che non condivide i valori del suo partito, e per tale ragione non sosterrà Takaichi come primo ministro se non sarà possibile formare una coalizione con lei. Un’opzione potrebbe essere quella di astenersi dal voto sul prossimo primo ministro in parlamento, dove il LDP e il Komeito non hanno la maggioranza, costringendo così Takaichi a cercare voti altrove. Cosa che la signora sta già facendo promettendo tra l’altro di :“Lavorare come un cavallo. Abbandonerò l’espressione ‘equilibrio tra lavoro e vita privata’. E lavorerò, lavorerò, lavorerò e lavorerò.”

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Il Fatto Quotidiano

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