“Gianluigi Nuzzi spiato ai tempi del libro ‘Vaticano Spa’. Nel mirino anche ex premier, banchieri, miliardari russi e celebrità come Jared Leto”

  • Postato il 22 ottobre 2025
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I telefoni di migliaia di persone sono stati tracciati utilizzando la tecnologia di un’azienda indonesiana chiamata First Wap. E’ quanto emerge dall’inchiesta “Surveillance Secrets”, coordinata dall’organizzazione investigativa Lighthouse Reports e pubblicata tra gli altri da Haaretz. First Wap è stata tra le prime aziende a vendere soluzioni di sorveglianza per cellulari ed è considerata una delle fondatrici di quella che oggi viene definita l’industria dell’intelligence digitale. E oggi i suoi prodotti sono stati utilizzati anche da clienti privati, non solo dai governi.

Fondata dall’austriaco Josef Fuchs a Giacarta nel 1995, First Wap inizialmente commercializzava servizi Sms. Da allora si è evoluta in un’azienda di sorveglianza. Le funzionalità offerte – dall’intercettazione di Sms al dirottamento di messaggi WhatsApp – rappresentano una minaccia per chiunque possieda un telefono cellulare, riferiscono gli autori dell’inchiesta. In molti casi, i clienti ricevono funzionalità che, sebbene diverse da quelle offerte da Paragon Solutions, svolgono funzioni simili.

Lighthouse Reports ha ottenuto un set di dati contenente oltre 14mila numeri di telefono sottoposti a tracciamento globale tra il 2007 e il 2014. L’archivio comprende più di un milione di tentativi di sorveglianza in oltre 160 paesi. Nel mirino sono finiti banchieri, trafficanti d’armi, miliardari russi, critici dei regimi nei paesi africani, celebrità come l’attore Jared Leto, politici di alto livello tra cui un ex primo ministro del Qatar e Asma Assad, moglie del deposto dittatore siriano.

Nella lista degli spiati ci sarebbe anche Gianluigi Nuzzi. Nel maggio 2012, il giornalista pubblicò un’inchiesta che denunciava la corruzione in Vaticano. Il suo libro, “Sua Santità: le carte segrete di Benedetto XVI”, aveva messo in grave imbarazzo la Santa Sede e, secondo e-mail e documenti ottenuti dagli autori dell’inchiesta, il Vaticano avrebbe preso in considerazione l’acquisto di sistemi First Wap e avrebbe contattato un rivenditore britannico. “Chiederò loro di fornirci i numeri di telefono così potremo verificare il prima possibile”, scriveva un responsabile delle vendite.

Le email rivelano che, prima di un incontro tra il rivenditore e i funzionari del Vaticano a Milano, gli strumenti di tracciamento di First Wap sono stati utilizzati su due numeri di telefono e i movimenti di Nuzzi vennero monitorati. Le sue posizioni erano finite in una presentazione creata dal rivenditore per mostrare “la gente di V” a Milano. L’incontro ebbe luogo proprio mentre la polizia vaticana cercava di scoprire l’identità della fonte di Nuzzi e di scovare l’informatore della Chiesa che gli stava facendo trapelare del materiale. Il 23 maggio, il Vaticano arrestò il maggiordomo di Papa Benedetto, Paolo Gabriele, con l’accusa di furto di documenti. Il giorno successivo, il numero di telefono del giornalista fu bloccato.

Nella lista figurano anche alcuni politici, tra cui ex ministri, e Tal Silberstein, uno dei principali consulenti politici israeliani. Ci sono stati anche tentativi di sorveglianza su Ben Ari, che fino a poco tempo fa era il procuratore capo nel processo Netanyahu. Il 4 aprile 2012, fu nominata al suo incarico e a luglio, mentre guidava l’accusa nel caso di corruzione in Terra Santa che affliggeva l’ex premier Ehud Olmert, fu colpita da quattro tentativi di geolocalizzazione.

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