Gian Antonio Stella e le omissioni sulla Xylella in Puglia

  • Postato il 12 dicembre 2024
  • Di Il Foglio
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Gian Antonio Stella e le omissioni sulla Xylella in Puglia

Ci mancava l’ennesimo “grido di dolore per gli ulivi di Puglia”. Sono dieci anni che si odono grida, prima di protesta contro il piano di contenimento della Xylella, e ora di disperazione per le decine di milioni di ulivi seccati dal batterio. Sul Corriere della Sera, Gian Antonio Stella ricostruisce questa drammatica storia italiana deridendo il grillino Lello Ciampolillo che proponeva “rimedi estrosi” e i complottisti che ipotizzavano un piano diabolico delle multinazionali dietro l’epidemia. C’è poi un richiamo alle responsabilità della politica – poteva mai esimersi l’autore de “La casta”? – individuate nelle scelte della ministra dell’Agricoltura dell’epoca, Nunzia De Girolamo, e ora nell’inattività di Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida. Una ricostruzione sballata. Innanzitutto, perché la De Girolamo con questa storia c’entra poco o nulla. In secondo luogo perché Stella, dopo aver preso in giro il grillino Ciampolillo, prende sul serio il docente Cristos Xiloyannis, già punto di riferimento degli stessi complottisti e sostenitore della tesi che  gli ulivi si curano con rimedi naturali e che si può convivere con la malattia. 

 

Ma l’aspetto davvero surreale è che Stella riesce a non citare il ruolo nefasto della magistratura: la procura di Lecce ha indagato senza prove e sulla base di ipotesi complottiste gli scienziati del Cnr, bloccando così  il piano di eradicazione dell’Unione europea. E manca Michele Emiliano, che da presidente della Puglia non ha fatto nulla per dieci anni e che accolse come “una liberazione” la letale inchiesta dei colleghi magistrati. L’omissione di Stella è tanto più sorprendente perché cita il libro di Daniele Rielli “Il fuoco invisibile”, candidato allo Strega, che racconta in ogni dettaglio le assurdità di una procura che ha messo sotto accusa gli scienziati che hanno scoperto la Xylella e la malattia degli ulivi. Sono quindi due le ipotesi. O Gian Antonio Stella omette volontariamente le pesanti responsabilità della magistratura oppure, come l’ex ministro Sangiuliano, parla dei libri del premio Strega senza averli letti.

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Autore
Il Foglio

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