Giachetti: «inferno carceri, sull’indulto bene La Russa, ma fare presto»
- Postato il 17 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Giachetti: «inferno carceri, sull’indulto bene La Russa, ma fare presto»
Giachetti propone “liberazione anticipata speciale” per decongestionare le carceri, con sconti di pena retroattivi: La Russa apre al dialogo, riconoscendo l’emergenza sovraffollamento.
Un’apertura di portata storica, una “emancipazione”, non solo perché proviene da un esponente cardine della maggioranza del governo di centrodestra che a fine luglio scorso aveva affossato la proposta di legge firmata da Roberto Giachetti. Le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, che rilanciando la denuncia di Gianni Alemanno avverte che è necessario affrontare il problema e ripesca la proposta sulla “liberazione anticipata speciale” presentata dal deputato di Italia Viva con Rita Bernardini e l’associazione Nessuno tocchi Caino con l’intento di decongestionare le carceri, sono di impatto notevole. Perché vengono dalla seconda carica dello Stato. E perché «per la prima volta – afferma il deputato Giachetti – si parla di emergenza e ci si rende conto, si prende coscienza, della situazione reale delle carceri».
GIACHETTI: BENE LA RUSSA, FINALMENTE SI PARLA DI EMERGENZA DELLE CARCERI
Onorevole Giachetti, il presidente La Russa apre alla sua proposta, anticipando che la convocherà perché la situazione delle carceri – dice – non è né di destra né di sinistra. «Apprezzo davvero le sue parole e non solo perché provengono dalla seconda carica dello Stato, ma perché finalmente viene citata la parola emergenza. Credo che il presidente abbia fatto un minimo di valutazione preventiva della proposta e della sua possibile attuazione, altrimenti illuderemmo di nuovo il mondo carcerario. Lo ringrazio per aver aperto questo importante varco.
E sono contento che le mie lunghe battaglie abbiano contribuito a questo, perché non ho mai voluto portarmi a casa chissà quale premio. Per me la cosa più importante, al di là che la proposta si chiami Giachetti o porti un altro nome, è risolvere l’emergenza sovraffollamento. L’apertura di La Russa è ancora più importante se è finalizzata ad aprire una mediazione concreta che da parte mia troverà sempre disponibilità per una soluzione urgente e necessaria. Ma soprattutto se servirà ad andare oltre la risposta del ministro Nordio concentrata sulla sola edilizia penitenziaria».
LA RUSSIA OLTRE NORDIO: LA LIBERAZIONE ANTICIPATA SPECIALE COME SOLUZIONE
La premier Meloni e il Guardasigilli Nordio in effetti hanno sempre chiuso a qualsiasi possibilità di amnistia o indulto e a misure svuotacarceri. «Ma la liberazione anticipata speciale non è niente di tutto questo. Il meccanismo premiale esiste già, e fu utilizzato dopo la famosa sentenza Torregiani. La Corte europea dei diritti dell’uomo dodici anni fa condannò l’Italia con una pronuncia che chiedeva due cose precise: la riduzione immediata delle presenze (tant’è che fu fatta appunto la legge di cui stiamo parlando) ma poi, e soprattutto, che fossero rimosse le cause che rendevano la detenzione inumana e degradante. Da allora sostanzialmente nulla è stato fatto – per essere chiari da tutti i governi che si sono succeduti – ed oggi siamo ai livelli di sovraffollamento che ci procurarono quella condanna».
EMERGENZA CARCERI, LA PROPOSTA GIACHETTI A LA RUSSA: AMPLIARE LO SCONTO DI PENA RETROATTIVO
Anche il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli ha mostrato aperture verso la sua proposta. Ricordiamo in cosa consiste? «In sostanza si tratta di ampliare lo sconto di pena per buona condotta: da 45 giorni ogni sei mesi si passerebbe a 75, cioè oltre un terzo della condanna da espiare. Soprattutto, lo sconto sarebbe retroattivo: si applicherebbe a tutti i “bonus” concessi dal 2016 a oggi. Senza la retroattività non risolveremmo il problema del sovraffollamento.
Pinelli ha affermato che si potrebbe, in una fase emergenziale, estendere questo beneficio a 60 o 90 giorni, soprattutto per detenuti con pene brevi e che non si sono macchiati di reati gravi. Sarebbe secondo il vicepresidente Csm una misura concreta, equilibrata, che non nega la funzione della pena e allo stesso tempo aiuta a gestire una situazione drammatica, nel rispetto dei principi fondamentali. Io credo che sarebbe interesse del Paese andare verso una cultura garantista e non giustizialista. Una battaglia che ho condotto per molto tempo in solitudine: quanto sta accadendo è per me un bel riconoscimento».
SOSTEGNO TRASVERSALE ALLA PROPOSTA: DA ALEMANNO AI MAGISTRATI DI SORVEGLIANZA
Perché sostenere questa proposta? «Perché siamo in Italia, dove abbiamo una Carta Costituzionale che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo come singolo e nelle formazioni sociali in cui esplica la sua personalità, e che richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. In questo momento sono molto vicino all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno – come ho avuto vicinanza per altri politici nel tempo, da Dell’Utri a Lusi – che ha scritto a La Russa denunciando il sovraffollamento. Ma voglio dire che la battaglia che sta portando avanti, non per se stesso ma per i detenuti, è il senso di tutto quello che io stesso ho fatto fino ad oggi».
La sua proposta è appoggiata anche da molti magistrati di sorveglianza. Perché? «Dalle audizioni in commissione al dibattito pubblico e mediatico praticamente tutti riconoscono che, lungi dall’essere la soluzione strutturale ai mali del sistema carcerario, la proposta è l’unica che ha il merito di affrontare l’emergenza per almeno ridurla. Lo dicono i sindacati della polizia penitenziaria, lo dicono molti magistrati di sorveglianza, lo dice l’Anm, i garanti dei detenuti di tutta Italia, le associazioni di volontariato, le Camere penali, gli educatori, gli psicologi. Non puntiamo solo allo svuotamento ma alla gestione del mondo carcerario.
Dopo la sentenza Torreggiani, molti detenuti non ricorrono più alla Corte Europea per denunciare la detenzione disumana, ma ai magistrati di sorveglianza. Migliaia di reclusi a cui il giudice dà ragione e che vengono risarciti con lo sconto di pena. È ora di uscire da questa ipocrisia: l’istituto c’è già, e i magistrati accogliendo i ricorsi dei detenuti certificano che lo Stato è fuori legge. Ecco perché parlare di situazione di illegalità non è un’esagerazione».
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Giachetti: «inferno carceri, sull’indulto bene La Russa, ma fare presto»