Già condannato due volte l’uomo che ha violentato una 11enne a Mestre. Zaia: “Come è possibile?”

  • Postato il 15 aprile 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Donne sempre più giovani. È l’inquietante escalation criminale di Massimiliano Mulas, il 45enne fermato a Mestre dopo aver assalito una 11enne per abusarne. Nel passato dell’uomo una lunga sfilza di precedenti specifici per reati sessuali. Solo in Veneto, nel 2006, aveva già subito una condanna ad otto anni per aver tentato di violentare due studentesse in provincia di Padova. Come riporta il Corriere della Sera il primo risale al giugno del 2002: a Pieve di Cavalese (Trento) una turista mantovana di 33 anni viene aggredita sessualmente dall’uomo che viene fermato da una pattuglia dei carabinieri. La condanna inflitta è 4 anni e mezzo. E proprio quattro anni dopo nel settembre del 2006 aggredisce una studentessa 21enne che viene trascinata. La giovane resiste e riesce a scappa: Mulas viene arrestato qualche tempo dopo e gli investigatori scoprono che un’altra giovanissima vittima è riuscita a salvarsi grazie all’intervento di un condominio. Nuiova condanna a 8 anni e 3 mesi. Caduta un’altra accusa invece contestata a Perugia.

Diverse le reazioni compresa quella di Francesco Moraglia, patriarca di Venezia. Sul caso è intervenuto anche il presidente del Veneto, Luca Zaia: Con le dinamiche del caso che sembrano ben delineate, di fronte a quanto avvenuto la sera di giovedì scorso a Mestre non può che esserci spazio per una grande indignazione oltre che per una profonda riflessione da cui tutta la società non si può esimere. Come è possibile, infatti, che un individuo con precedenti specifici da far rabbrividire possa proseguire a macchiarsi di uno dei peggiori crimini concepibili, pedinando, braccando e violentando una ragazzina. Come può continuare a reiterare uno dei comportamenti criminali tra i più odiosi, agevolato dall’essere privo di qualsiasi strumento di controllo? Se fino ad oggi, dopo i gravi episodi che gli vengono attribuiti in passato, ha riacquistato la libertà di tornare a delinquere, questa nuova azione richiede uno stop definitivo; chi compie simili azioni criminali deve scontare una pena adeguatamente dura ed essere messo nelle condizioni di non reiterare reati così gravi. Esprimo tutta la solidarietà possibile alla bambina e ai suoi familiari – prosegue Zaia -. Aggiungo la mia vicinanza e anche un sentimento d’ammirazione per essere riuscita in una simile situazione ad avere la capacità di allertare un’amica. Un ringraziamento va anche ai Carabinieri che hanno tempestivamente catturato l’accusato, dimostrando come tutte le Forze dell’ordine siano un costante presidio di legalità e professionalità, anche fuori servizio”.

Intanto ieri è stato convalidato il fermo, con la custodia cautelare in carcere e l’uomo, originario di Tempio Pausania (Sassari). Molti gli elementi indiziari raccolti dagli investigatori dell’Arma. Nella fuga dalla casa dell’11enne Mulas, che aveva il volto coperto da un passamontagna, aveva perso il portafogli, con i documenti di identità.

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Il Fatto Quotidiano

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