Ghiglia chiede di fermare la puntata di Report ma la Rai conferma la messa in onda

  • Postato il 2 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – È scontro aperto tra il componente del Garante per la Privacy Agostino Ghiglia e la trasmissione Report di Rai 3. Nelle ore precedenti alla puntata di questa sera, Ghiglia ha chiesto ufficialmente alla Rai di fermare la messa in onda del programma condotto da Sigfrido Ranucci, che contiene un servizio dedicato alla sua visita nella sede di Fratelli d’Italia, avvenuta il giorno prima della decisione dell’Autorità di sanzionare Report per la diffusione dell’audio di una telefonata privata tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini.

Secondo quanto reso noto, Ghiglia ha inviato alla Rai una PEC di diffida, nella quale denuncia un’acquisizione illecita di dati personali e la violazione della corrispondenza privata, chiedendo la rimozione dei contenuti dai social e la sospensione della trasmissione televisiva. Il componente del Garante ha inoltre dichiarato di aver dato mandato ai propri legali per valutare eventuali profili di reato e possibili azioni ulteriori.

La reazione della Rai e le accuse di censura

La Rai ha confermato la regolare messa in onda della puntata, spiegando di non aver riscontrato motivi legali per impedirla in assenza di interventi da parte dell’autorità giudiziaria. Bloccare la trasmissione, ha sottolineato l’azienda, avrebbe comportato rischi di censura e danni economici.

Sigfrido Ranucci ha respinto con forza le accuse di Ghiglia, parlando di “tentativo di mettere un bavaglio” alla stampa. “Non c’è stato nessun materiale trafugato o intrusioni informatiche – ha dichiarato –. Quello che tenta di fare Ghiglia è gravissimo: si tratta di interruzione di servizio pubblico”.

Le rivelazioni di Report e la difesa di Ghiglia

Al centro del servizio andato in onda ci sarebbero i messaggi inviati da Ghiglia durante la procedura che ha portato alla sanzione contro Report. In base alle ricostruzioni del programma, Ghiglia avrebbe coinvolto una collaboratrice della sua segreteria, Cristiana Luciani, per accelerare l’esame dei reclami presentati da Sangiuliano e Corsini. Inoltre, avrebbe inviato una mail con il testo “Domani vado da Arianna”, riferendosi – secondo Report – a un incontro con Arianna Meloni, sorella della premier.

Ghiglia ha ammesso di essersi recato nella sede di Fratelli d’Italia, ma ha precisato che l’incontro era con Italo Bocchino per discutere del suo nuovo libro, e che aveva solo incrociato Arianna Meloni per un breve saluto. “Il mio ‘vado da Arianna’ – ha spiegato all’ANSA – significa ‘vado al Secolo d’Italia’, poiché la redazione del giornale e la sede di FdI si trovano nello stesso edificio. E anche se fosse stato un incontro politico, non vedo cosa ci sarebbe di illecito”.

Le accuse di violazione della privacy e la replica politica

Ghiglia ha denunciato un “pedinamento” e la “violazione della corrispondenza” personale e istituzionale, affermando che Report avrebbe avuto accesso a mail e chat di un’autorità pubblica. “Stiamo parlando di comunicazioni del Garante, non di un soggetto privato – ha aggiunto –. Ranucci dovrà spiegare a chi di dovere come ne è venuto in possesso”.

Le parole di Ghiglia hanno suscitato la dura reazione delle opposizioni, che hanno chiesto le sue dimissioni immediate. “La sua diffida è gravissima – ha dichiarato Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Partito Democratico –. Un’Autorità di garanzia deve essere terza, indipendente e credibile. Qui non c’è più nulla di tutto questo”.

Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle, che ha accusato Ghiglia di agire come “esecutore di un partito” e non come garante dell’interesse pubblico: “Si dimetta subito per restituire fiducia nelle istituzioni e nella democrazia”.

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Quotidiano Piemontese

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