Getti d’acqua e ventilatori in campo: cosa sono costretti a fare i club per sopravvivere nell’afa del Mondiale per club

  • Postato il 25 giugno 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Caldo, disagi, polemiche e ancora caldo. Giorno dopo giorno, in America la situazione sta diventando incontrollabile e le partite continuano a essere momentaneamente sospese: “È difficile lavorare con queste temperature”. Giocare un Mondiale per Club in queste condizioni non fa altro che alimentari dubbi: “La seduta di questa mattina è stata molto, molto, molto breve”. Non solo in California. Anche a Philadelphia il caldo frena l’entusiasmo del Chelsea di Enzo Maresca. I blues si stanno allenando al Subaru Park, sede dei Philadelphia Union, sotto un sole da record. Con temperature superiori a 37° (registrate per la prima volta dopo 13 anni) e un’umidità del 45%, anche l’autorità pubblica locale ha avvisato i cittadini: “Evitate di lavorare in ambienti molto caldi e di svolgere attività fisiche faticose”.

Combattere il caldo tra gavettoni e secchiate d’acqua fredda
Una sessione di allenamento molto breve e innovativa, soprattutto per cercare di combattere il caldo. In pochi minuti lo staff medico ha trasformato il piccolo stadio di Chester in un vero e proprio parco acquatico: casse d’acqua sparse per il campo, ventilatori che lanciano getti d’acqua e una zona in penombra dove poter lavorare “al sicuro”. E ogni 10 minuti, ecco il cooling break: bevande offerte e acqua fredda da usare come antidoto contro il caldo estremo. Una situazione per certi versi surreale (o meglio, minimante calcolata all’inizio della manifestazione) sottolineata anche dal calciatore del Chelsea Cucurella: “Ci vuole un po’ per abituarsi, ed è vero che la scorsa stagione abbiamo giocato molte partite, ma sappiamo che abbiamo un compito da svolgere qui e vogliamo andare lontano nel torneo”.

Borussia Dortmund, le riserve seguono la gara dagli spogliatoi
Ma cosa significa giocare sotto questo sole? L’allenatore del Borussia Dortmund Niko Kovac rende così l’idea: “Sudiamo come se fossimo appena usciti da una sauna”. L’immagine simbolo di questo Mondiale per Club è senza dubbio quella condivisa sui social proprio dal club tedesco. Nel match giocato contro il Mamelodi Sundowns – al TQL Stadium di Cincinnati – alle ore 12 locali (a causa di esigenze televisive programmate dalla FIFA), le riserve del Dortmund non hanno resistito al caldo percepito in panchina e hanno deciso di seguire la gara dentro gli spogliatoi, dal televisore. Un’istantanea mai vista prima figlia di una situazione che sta passando troppo in secondo piano, nonostante i protagonisti in campo cercano di farsi sentire alzando la voce.

Luis Enrique e il manto erboso: “Il pallone rimbalza come un coniglio”
Le temperature proibitive influenzano anche il terreno di gioco. Il PSG e Luis Enrique ne sanno qualcosa: “Il pallone rimbalza come un coniglio, per il nostro modo di giocare è un problema”. E non è scusa, perché i parigini hanno comunque vinto l’ultima sfida contro i Seattle Sounders: “C’è troppa differenza rispetto all’Europa”. Stadi evacuati, allerte meteo e acquazzoni improvvisi prima di lasciare spazio al grande caldo. Luglio si avvicina e giocare calcio diventa sempre più complicato.

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Il Fatto Quotidiano

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