“Gerry Scotti tratta Samira come Mike Bongiorno trattava me. Il ruolo della donna va cambiato, mi piacerebbe che alla Ruota si sdoganasse la valletta”: così Paola Barale

  • Postato il 30 ottobre 2025
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C’è anche Paola Barale nel cast di “The Traitors Italia”, disponibile da oggi giovedì 30 ottobre su Prime Video, il nuovo reality show condotto da Alessia Marcuzzi con anche Michela Andreozzi, Filippo Bisciglia, Giancarlo Commare, Giuseppe Giofrè, Pierluca Mariti, Tess Masazza, Alessandro Orrei, Mariasole Pollio, Raiz, Aurora Ramazzotti, Daniele Resconi, Rocco Tanica e Yoko Yamada. Un gruppo di personaggi famosi si aggira in una magione sfidandosi in un gioco di strategia che prevede un costante lavoro di squadra per completare delle missioni e accumulare un montepremi in denaro.

“Produzione severa, le finestre blindate con le pellicole, – ha spiegato la Barale a La Repubblica in merito alla sua partecipazione – cercavo sempre di sbirciare. Incognita totale sul progetto: per me, che devo avere tutto sotto controllo, una sfida vera. Quando è venuta la macchina a prendermi, non sapevo né chi fosse la conduttrice, né chi fossero i concorrenti. Ho dato due o tre nomi di persone che non volevo vedere. Non erano state prese in considerazione”.

Mi ha divertito. Rocco Tanica, abilissimo giocatore, – ha aggiunto – è quello con cui ho legato di meno. Anche perché non potevamo interagire, parlavamo tra di noi solo in presenza degli adetti alla produzione, ci facevano indossare le cuffie per non sentire e ci mettevano le bende sugli occhi per non farci vedere dove andavamo. Strategia di gioco”.

Ma più leale o traditrice? “Sono una leale che si prende le bastonate, questo non è il mio gioco ideale. Mi piaceva l’idea di mettermi alla prova per capire quanto le mie batoste mi avessero insegnato a riconoscere i traditori, The traitors svela le persone”.

La Barale è stata la valletta storica di Mike Bongiorno a “La ruota della fortuna”, 40 anni il format ha avuto un grande successo di nuovo con Gerry Scotti e Samira: “Gerry è un conduttore meraviglioso, unico vero erede di Mike. Come Mike, sa arrivare al pubblico: è lo zio, il fratellone, l’amico. La ruota fa un risultato clamoroso, è un gioco vincente. Non mi stupisco del successo anche dopo 40 anni, lo studio è bellissimo, c’è la band. Samira è molto brava. Unico appunto, ma non vorrei essere fraintesa, è che Gerry la tratta come Mike trattava me”.

E ancora: “L’approccio è più paritario, è vero. Samira gira il cartellone, ha un ruolo, non è il contorno. La tv è ancora così, non voglio dire maschilista, ma insomma è fatta per ruoli. L’apprezzamento va bene, le battute sono carine, ma mi sembrano quelle. È il ruolo della donna che va cambiato: non sto dicendo che Gerry tratti male Samira. Ma mi piacerebbe che anche a La ruota della fortuna si sdoganasse la valletta: chiamatela braccio destro, co-conduttrice. Samira potrebbe dare ancora di più”.

Poi i ricordi: “Mike m prese per La ruota della fortuna: sette anni insieme. Lo ringrazierò per tutta la vita, gli devo devo tutto. Erano anche altri tempi, Mike non era mio amico, ma sono andata al battesimo di Leolino, il figlio Leonardo. Era un’istituzione, un maestro molto molto severo. Ringrazio questo mestiere che mi ha fatto incontrare lui, Costanzo, Sandra e Raimondo, Baudo. Come loro non c’è più nessuno. Per la tv si è chiusa un’era, mi fa un certo effetto”.

Tra due anni arrivano i primi 60 anni: “Un po’ mi dispiace diventare grande, ma me ne faccio una ragione; se non puoi combattere un nemico, cerchi di allearti con lui. Credo di essere una donna fortunata, come mi dicono, sono ancora croccante. Forse il fatto di non avere figli mi ha aiutato, nel senso che sento meno responsabilità. Non che le donne che hanno figli abbiano più difficoltà a essere croccanti, chiariamo, ma responsabilità importanti ti cambiano l’approccio con la vita. Io la affronto con una concreta leggerezza”.

Poi un bilancio tutto positivo: “La vita è stata generosa con me. Ho perso mia mamma a marzo, aveva 85 anni, me la sono goduta. È tragico, ma non è come affrontare un lutto da ragazzina”.

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Il Fatto Quotidiano

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