Gerri, l’ispettore affascinante e misterioso che fa perdere la testa alle donne su Rai Uno: “È anche una storia di integrazione tra cultura rom e italiana”

  • Postato il 30 aprile 2025
  • Televisione
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da lunedì 5 maggio in prima serata su Rai 1 (e il 3 maggio la prima serata in anteprima su Rai Play) arriva la nuova serie in quattro episodi “Gerri” con Giulio Beranek e Valentina Romani. Tutto ruota attorno all’ispettore di origine rom trentacinquenne e sfuggente Gregorio Esposito, detto Gerri (Giulio Beranek). Gerri esercita un grande fascino sulle donne da cui è a sua volta costantemente attratto, ma è anche un uomo inquieto con un passato doloroso ancora da elaborare e che non riesce a legarsi sentimentalmente a nessuna. Fino a quando nella sua vita comparirà la viceispettrice Lea Coen (Valentina Romani).

Gerri è un ispettore di origine rom, ma perfettamente integrato nella società. “Sul tema dell’integrazione credo che in Italia si faccia abbastanza alla fine. – dice a FqMagazine Giulio Beranek – Nel senso che poi ‘Gerri’ è una serie che parla di integrazione però non è un elemento portante perché poi fondamentalmente Gerri è un cittadino italiano che ha origini rom. Da bambino è stato abbandonato quindi non ha vissuto il nomadismo, anche perché ormai i nomadi non esistono più, sono tutti stanziali. Quindi io credo che comunque ci possiamo ritenere fortunati, fa sempre bene parlarne, fa sempre bene fare qualcosa affinché non ci siano delle diversità, non esiste il diverso per me.

Giulio Beranek inizialmente, da ragazzino, aveva un altro obbiettivo e non era il cinema: “Se non mi fossi infortunato a calcio, come sarebbe la mia vita oggi? Probabilmente comunque non avrei fatto il calciatore, perché non è stato l ‘infortunio che mi ha fermato dal giocare a calcio…È che mi ero annoiato a giocare a calcio Da ragazzino era un mio sogno, ma crescendo ho perso questa passione”.

Valentina Romani non ha dubbi su quali siano le debolezze e i punti di forza della vice ispettrice Lea Cohen: “Vedere e frequentare Gerri, se vogliamo, è proprio la sua debolezza. Il punto di forza è la sua razionalità, una che non esce quasi mai dalle righe. E sempre è una cosa negativa. In questo caso è una cosa molto positiva perché invita a chi è al suo fianco a seguire lo stesso percorso, a cercare di stare alle regole e di non dover uscire sempre per forza fuori dagli schemi. Questo atteggiamento la rende anche molto razionale”.

L’attrice racconta anche di un aneddoto divertente accaduto sul set: “Riguarda il primo giorno di riprese con Giulio. Dovevo guidare una scena in cui siamo in macchina. Aspettiamo che la troupe sistemi tutta la scena, quindi le macchine da presa, i vari polistilori, le luci… Nel momento in cui ci chiamano per salire in macchina mi rendo conto che avevano coperto tutta la visuale davanti e non vedevo più nulla. Lì ho detto ‘signori forse qui c’è da fare qualcosa perché non posso guidare se non vedo niente davanti!’. Avevo una macchina da presa davanti, un polistirolo sulla destra, un’altra macchina a destra…Quindi procedevo nella gudia cercando di guardare nelle piccole fessure che erano rimaste, ma soprattutto in vie che erano larghe quanto quella macchina. Quindi è stato molto difficile (ride, ndr)”.

La trama di “Gerri” – Gerri quando si occupa delle indagini e di casi particolarmente delicati che coinvolgono minori e persone fragili, lo fa sempre gettandovisi a capofitto e perdendo quel distacco necessario nella sua professione. Finisce così puntualmente per scatenare le ire del capo della Mobile, Santeramo (Massimo Wertmüller), e le invidie del collega Calandrini (Lorenzo Adorni). In Questura, però, c’è anche chi fa il tifo per lui: uno su tutti, Alfredo Marinetti (Fabrizio Ferracane), suo diretto superiore, che ormai lo considera come un figlio e lo invita ogni domenica a pranzo a casa sua, insieme alla moglie Claudia (Roberta Caronia).

La viceispettrice Lea Coen (Valentina Romani), romana da poco trasferitasi in terra pugliese, sembra invece essere l’unica donna a non voler avere nulla a che fare con Esposito, intuendo che è un uomo ancora profondamente irrisolto. Ma si sa che fine fanno certi buoni propositi…Nella vita di Gerri, però, il passato continua a essere un vuoto che lui non intende riempire, finché Marinetti, sempre più preoccupato, decide di indagare di nascosto sulle sue origini, a partire dall’infanzia trascorsa in una casa-famiglia. Solo grazie a chi ha accanto, Gerri capirà che per affrontare il presente deve conoscere il proprio passato.

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