Germania verso il riarmo: spesa militare record e debito fuori controllo entro il 2030
- Postato il 30 giugno 2025
- Di Panorama
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Che l’Europa della severità finanziaria viaggi con la regola del doppiopesismo è cosa nota, tuttavia le dimensioni di tale pratica hanno oggi dell’incredibile.
Dopo che per anni i tedeschi hanno impedito ad altre nazioni di indebitarsi, ora che possono anche piazzare i loro carri armati, la spesa militare della Germania è destinata a raddoppiare e poi ad aumentare ancora entro il 2030, come ha approvato il governo federale la scorsa settimana. La scusa è sempre quella: la Russia fa paura. Berlino comincerà con lo spendere 649 miliardi di euro entro il 2029 nei prossimi cinque anni arrivando al 3,5% del Pil, stanziando altri 86 miliardi per le sue forze armate, pari all’attuale 2,4% e portando la cifra a 95 miliardi di euro ma includendo in tale cifra gli aiuti all’Ucraina, per la quale il piano di spesa prevede uno stanziamento di nove miliardi di euro l’anno, portando la Germania a consolidare il suo ruolo di principale sostenitore di Kiev alla luce della paventata riduzione delle forniture da parte degli Stati Uniti. La spesa sarà finanziata da prestiti per un totale di 400 miliardi di euro, operazione è stata possibile innanzi tutto da una riforma costituzionale che ha allentato le severe norme tedesche sul debito consentendo prestiti per spese militari e alcuni progetti infrastrutturali. Ma anche da un cambiamento della politica sulle esportazioni dei sistemi militari, da sempre molto rigida e ora più possibilista, forse anche per arginare la concorrenza francese e coreana soprattutto nel settore dei mezzi cingolati.
A stupire è quindi il fatto che la regola tedesca sul porre un freno al debito, che normalmente limita l’indebitamento allo 0,35% del Pil, sarà superata facendolo salire a 81,8 miliardi di euro nel 2025 rispetto ai 33,3 miliardi di euro dell’anno scorso. Vero è che, stando a quanto spiegato dal Tesoro tedesco, parte del finanziamento proverrà anche da ciò che resta del “fondo speciale” di cento miliardi creato dalla precedente amministrazione del Cancelliere Scholz subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, fondo che però, continuando come ora, sarà esaurito entro il 2027. A contrastare queste decisioni sono stati alcuni membri della coalizione del Cancelliere Friedrich Merz, i quali hanno messo in discussione tale rapido aumento della spesa, con un gruppo di socialdemocratici che ha definito irrazionali gli obiettivi di spesa militare. Bisogna considerare che il partito dei Verdi ha accusato il governo di voler truccare il bilancio, sostenendo che il piano viola le promesse di destinare fondi speciali a investimenti aggiuntivi anziché a sostituire le spese esistenti. Difendendo la sua iniziativa e gli aumenti di spesa, innanzi ai membri del Bundestag, Merz ha dichiarato di voler avere il “miglior esercito d’Europa” e che i maggiori investimenti militari servono “non per fare un favore agli Stati Uniti, ma perché la Russia minaccia attivamente la libertà dell’intera area euro-atlantica”.
In questo quadro vanno fatte tre considerazioni. La prima: da decenni, e per tutta l’era Merkel, la Germania ha speso in armamenti il meno possibile, ma anche sempre frenato le possibili esportazioni di materiale bellico sostenendo una politica altamente selettiva verso i potenziali clienti. Per questo lo stato di prontezza dell’esercito di Berlino si era progressivamente ridotto, salvo poi trovarsi in condizioni di scarsa efficienza. Alla fine del 2024 risultavano arruolati e in servizio poco più di 180.000 unità e impiegati in ruoli amministrativi poco più di 80.000 civili, ponendo le forze tedesche al 30° posto nel mondo e al secondo in Europa dopo la Francia. La seconda: l’attuale governo russo non può perpetuarsi all’infinito come non può essere eterno chi sostiene Vladimir Putin. Stando agli analisti di mezzo mondo la campagna bellica ucraina è fortemente dipesa dalle sue decisioni personali, c’è quindi chiedersi quanto questo tipo di minaccia sia effettivamente reale. Infine, lo stato dell’economia tedesca abbisogna di grandi investimenti e certo l’occasione del riarmo europeo è imperdibile. Per Berlino fare un salto in avanti così marcato implica giocoforza potenziare gli effettivi arrivando, come dichiarato, a 240.000 soldati entro il 2031 nonostante il fatto che la popolazione, stando a un recente sondaggio, percepisca le forze armate come insufficientemente preparate e dotate per arginare un eventuale attacco da Est.